IL NAPOLI è FORTE- Se non è un record per la Serie A vincere con quattro gol di scarto facendo fare l'esordio assoluto a tre giocatori (due sino al triplice fischio finale), e schierando altri due che avevano nelle gambe meno di 180 minuti, davvero poco ci manca.
SFATATI LUOGHI COMUNI -Il reparto offensivo del Napoli è il grande equivoco di questa stagione: "Manca la prima punta top player " è una delle frasi più ascoltate o lette all'ombra del Vesuvio in questi mesi. Per i valori attuali di mercato è senz'altro vero, ma Arkadiusz Milik in Serie A ha la migliore media minuti giocati/gol (uno ogni 108) della Serie A tra chi ha giocato almeno 90 minuti. E, sempre leggendo i numeri aggiornati a questo sabato, solo Piatek ha un rendimento migliore nella stessa classifica di Mertens (un gol ogni 119 minuti, medesima media di Icardi).
COSA COMPORTA QUESTA DIVERSA GESTIONE DELLA ROSA- In una stagione nella quale la Juventus eguaglia il record europeo "all time" della partenza nel campionato nazionale dopo 15 giornate (14 vittorie e un pari), quel che si può fare nel frattempo è arricchire il valore della rosa, far prendere coscienza piena delle proprie qualità ai giocatori e comprendere appieno che questo è solo l'inizio di un nuovo e promettentissimo ciclo. La stagione potrà essere positiva e rappresentare un indispensabile passaggio per un'ulteriore crescita, a prescindere da come andrà la fondamentale sfida di martedì con il Liverpool.
SI PUO' ANCORA FARE MEGLIO- I margini di crescita per chi ha sin qui già fatto molto bene sono davvero tanti: i risultati di questo primo terzo di stagione sono stati ottenuti in sostanza senza Ghoulam (eccellente rientro da titolare dopo più di un anno, battezzato con due assist e almeno un gol sfiorato), Meret, Younes (ottima impressione hanno destato i suoi venti minuti), Ounas (rinfrancato dal tornare a giocare a destra, dopo l'esperienza da esterno sinistro contro il Chievo: per lui splendido gol e una serie infinita di dribbling riusciti) e lo stesso Verdi. Tutte e cinque opzioni ulteriori di primissimo livello e giocatori con ampissimi margini di crescita (il ventisettene terzino algerino è l'unico under 25 tra quelli nominati). Un'abbondanza di esterni e di seconde punte che permetterà forse di far rifiatare anche lo stesso Insigne, a secco da cinque partite di campionato. Un fisiologico calo per un campione che ha tirato la carretta nella prima parte di stagione e che attualmente, con 1505 minuti giocati, è il terzo giocatore più impiegato (dopo Koulibay, che ha giocato tutti i minuti dellle 20 partite sinora disputate dal Napoli, e con pochi minuti in meno del solo Allan).
La serie A non è ancora finita: considerando che per vincere il campionato in ogni caso bisogna sconfiggere la Juve in casa, i punti di differenza sono cinque, a ventidue partite dal termine (non contando lo scontro diretto).
COMUNQUE VADA MARTEDÌ, SARÀ UN SUCCESSO- Ora si va a Liverpool: i Reds ad Anfield Road sono storicamente un avversario difficilissimo per chiunque, tanto più in questa stagione che li vede vice campioni di Europa in carica e in lotta per il titolo in Premier. Lo sarà anche per il Napoli, ma, comunque vada, la novità storica è che i giocatori partenopei giocheranno senza timori reverenziali: un cambio di mentalità epocale.
o