Sta facendo discutere il titolo del Corriere dello Sport con le foto di Lukaku e Smalling e quel Blrack Friday a caratteri cubitali, stante anche il colore della pelle nero, dei dei due giocatori.

Una scelta di copertina pessima, come pessima è la reazione in parte che ne è seguita, complessivamente, insomma, per dirla alla Fantozzi, una cagata pazzesca. Hanno già risposto per le rime Roma e Milan, negando al Corriere dello Sport l'accesso al centro sportivo  per il resto dell'anno, sospendendo rapporti mediatici con quel giornale, fino a gennaio. Perché è stata riconosciuta l'attenuante del messaggio antirazzista del contenuto dell'articolo, da parte di queste due società. Insomma, non ci sarebbe razzismo, ma per l'inopportunità si sospendono i rapporti.

Non sarà stato razzista quel titolo, ma si è sul filo del rasoio. Diciamolo. Perchè sinceramente quel titolo, con quell'immagine di copertina, ti lascia a dir poco perplesso, ed è inutile far finta di cadere dalle nuvole, perché era da ingenui pensare che quella copertina non potesse suscitare polemiche. E così è stato. I giornali hanno delle responsabilità enormi in questo Paese. Un Paese incattivito come non succedeva forse dallo scorso ventennio del '900, un Paese sull'orlo di una crisi di nervi, un Paese dove il razzismo è all'ordine del giorno, un Paese dove le parole sono diventate come proiettili e possono fare parecchio male.
Un Paese dove è nel calcio che sta dando anche il peggio di sé, ed i primi a dover dare l'esempio di un modo diverso di fare, devono essere coloro che hanno la responsabilità dell'informazione e titoli come quelli di quel giornale, sono a dir poco inopportuni, specialmente in Italia dove siamo arretrati nella lotta al razzismo.
Se fossimo stati in un Paese più maturo nel contrasto al razzismo, titoli come quelli non avrebbero fatto notizia e forse neanche sarebbero stati proposti.