Per quanto avvenuto domenica le parole sono state sprecate, un'Icardi sensazionale, autore di tre gol in 26', una cosa pazzesca. Già la scorsa settimana Belotti ci deliziò in Torino-Palermo con una fantastica tripletta in 9 minuti, ma questo articolo vuole soffermarsi su quelle realizzate nei minuti effettivi di gioco, quindi appunto, come quella di Icardi. Ma per quanto possa sembrare incredibile la tripletta di "Maurito" non è un record, nè per l'Inter, nè per la Serie A. Perchè il record appartiene a Benito Lorenzi, capace di compiere una tripletta dopo 18 minuti di gioco. Era il 26 Ottobre 1947 e si stava disputando Inter-Lucchese quando l'attaccante di Borgo a Buggiano, che sì, era un altro giocatore dell'Inter, fu capace di compiere questo record che perdura fin da all'ora. Sempre suo è quello del poker, avvenuto nella stessa partita quando rifilò il 4° gol al portiere della Lucchese al 30° minuto. Benito Lorenzi era davvero un calciatore fuori dal comune, in tutti i sensi. Partecipò alla seconda guerra mondiale, e nella famosa battaglia di Tarnova quando i marò italiani affrontarono l'esercito di Tito. Fu acquistato dall'Inter con cui vinse due Scudetti, per una cifra vicina ai 12 mln di £ dopo una stagione in Serie B all'Empoli, che lo aveva acquistato a sua volta per 100 mila £ dalla squadra della sua città, che militiva in prima divisione (l'attuale Serie D). Era soprannominato "Veleno" e non solo per i suoi gol, ma anche per il suo modo di fare sul campo, e fuori. Diventò famoso già ad Empoli quando disse ad un giornalista che al posto del portiere titolare avrebbe giocato "Pirinai" che non era altro che il "matto del paese". La notizia fu riportata anche sull'almanacco ufficiale che ancora oggi attribuisce la presenza a quest'ultimo. Fu espulso già nel suo esordio in Serie A, ed era solito durante le partite provocare i suoi marcatori con il suo tagliente vernacolo toscano e, strizzargli le "parti basse" durante i contrasti aerei per sbilanciarli. Era già un idolo dei tifosi nerazzurri quando durante un derby meneghino dopo che l'arbitro fischiò un rigore per i rossoneri, andò a mettere una buccia di limone, che solo Dio sa da dove sia uscita, sotto il pallone sul dischetto. A nulla valsero le ire dei tifosi milanisti inferociti, che si accorsero del gesto, i giocatori del Milan insieme all'ala sinistra Tito Cucchiaroni che si apprestava a battere il rigore, non lo videro, e il rigore fu puntualmente sbagliato. Altri aneddoti divertenti riguardano il soprannome che affisse alla bandiera bianconera Giampiero Boniperti, "Marisa", ovviamente con grande diappunto dell'interessato. Si rese protagonista anche di episodi violenti, quando durante un Fiorentina-Inter il suo collega di reparto Nyers sbagliò un gol, e venne colpito da uno schiaffo dal pistoiese. Oppure nel Mondiale '54, mentre si disputava l'incontro Italia-Svizzera, colpì l'arbitro brasiliano Viana con un calcio per una decisione non gradita. Non c'è che dire, quel Lorenzi, era davvero uno "strano personaggio".