Il Milan sta portando avanti a fari spenti una strategia precisa, quella di lanciare Daniel Maldini nel ruolo di mezzo sinistro che fu di Chala. Lasciando da parte le prime sgambate contro avversari modesti, la mezz'ora disputata da Maldini a Nizza ha svelato i piani della società, portati avanti senza clamore e a fari spenti, ma abbastanza evidenti a un'attenta osservazione.

Di per sé l'amichevole col Nizza è stata una serata surreale in cui, più che in Costa Azzurra, sembrava di essere a Medellin o a Bogotà, con i rossoneri di casa molto interessati alle caviglie dei rossoneri di Milano. La direzione di gara, per di più, era affidata a un arbitro debole al punto da sembrare imbelle. Per carità, le amichevoli servono a dare ritmo partita e gli avversari agguerriti aiutano molto in tal senso. Agguerrito, tuttavia, non significa invasato e, forse, il tecnico Galtier non si dà pace per non essere stato contattato da società italiane dopo la vittoria a San Siro con il Lille della scorsa EL. L'occasione di sabato sera poteva essere una buona chance per mettersi ancora in mostra. Umano, ma patto di ricordare sempre che a tutto c'è un limite, anche trasformare un'amichevole del 31 luglio in una guerra santa.

In tale strano contesto, Daniel Maldini è stato impiegato sulla mezza sinistra come centrocampista offensivo di raccordo fra le punte e il centrocampo. Non solo, ma gli è stato consentito di giocare la sua mezz'ora in un Milan più razionale, con un centravanti vero, Giroud. La formazione dei primo tempo, invece, vedeva il povero Diaz giostrare senza un ruolo. In certi momenti il ragazzo faceva il centravanti arretrato, perché Leao si spostava di continuo sulla fascia. Non è chiaro se quella fosse la posizione assegnatagli o se fosse stato schierato più indietro e sia poi andato in tilt per i movimenti di Leao. In ogni caso, il Milan della prima fase dava l'aria di essere un casino disorganizzato, in cui Diaz faceva molta fatica a ritagliarsi un ruolo credibile. Il Milan della seconda fase aveva una logica e Daniel Maldini se ne è giovato.

Ora, lasciamo perdere il termine trequartista, che ormai viene assegnato a chiunque non abbia un ruolo chiaro. Chiariamo quindi che essere impiegato sulla mezza sinistra come centrocampista offensivo di raccordo fra le punte e il centrocampo, significa proprio giocare come ha fatto Chala dalla ripresa dopo il lockdown a giugno del 2020. E Daniel Maldini lo aveva già fatto con risultati interessanti quella sera di dicembre in cui le riserve del Milan erano andate a vincere a Praga contro lo Sparta, conquistando il primo posto nel girone di EL. Del resto, Maldini Jr. è il classico giocatore di indubbio talento cui non è facile trovare un ruolo. Nelle giovanili giocava mezza punta o punta, ma non ha il cambio di passo per farlo nel calcio professionistico, che è un'altra cosa. Tuttavia, il rampollo della dinastia Maldini ha controllo di palla, capacità di darla di prima e visione di gioco a sufficienza per giocare più indietro, sulla mezza sinistra in particolare, perché è da sinistra che nelle giovanili si accentrava per battere a rete.

Ho anche la sensazione che Maldini sia stato impiegato solo nel secondo tempo anche per non svelare subito il progetto, in maniera da non mettergli troppa pressione come titolare designato del ruolo. Una maniera per entrare dalla porta di servizio e non dare troppo nell'occhio.

C'è un particolare che può confermare questa tesi ovvero i nomi di Illicic e Ziyech, che stanno prendendo sempre più consistenza. Illicic è un esterno destro di piede sinistro, che si inserisce partendo dalla fascia. Ziyech è un giocatore che svolge il doppio ruolo, interno ed esterno. Sembra quasi che si cerchi chi può giocare sia in ruoli diversi da quello di Chala che nella stessa posizione, per permettere a Maldini Jr. di crescere, ma anche di avere il modo di nascondersi se dovessero subentrare difficoltà.

L'unica opportunità di mercato che potrebbe far cambiare idea alla società sarebbe quello di Isco , perché a uno così non si rinuncia a cuor leggero. Ma considerando che Isco va verso i 30, sarebbe un'altra maniera per consentire a Daniel Maldini di iniziare con calma, partendo da 15-20 presenze, anche se non tutte intere, per diventare fra 2 o 3 anni il titolare nel ruolo.

E' anche possibile che il progetto fosse a bagno maria da un po' e che l'astio di Chala verso una squadra che l'ha valorizzato, unitamente a una certa freddezza della società nei suoi confronti, avesse origini diverse da un milione di differenza fra domanda e offerta nella trattativa di rinnovo. Il turco ha dato e dà l'aria di provare un certo rancore verso il Milan. E' difficile sapere se avesse intuito qualcosa, ma l'ipotesi non va scartata a priori. Senza di lui si può puntare su giocatori adattabili anche in altri ruoli o, come Isco, ideali per accompagnare il giovane rampante verso la maturazione.

Per il resto, vedremo se Pioli proseguirà nel provare la difesa a 3 e se Giroud potrà giocare con Ibra. Vedremo anche se verrà dato al Maignan il tempo di mostrare il suo valore. Si è appena aggregato alla squadra dopo le ferie ed è apparso più in ritardo di Giroud, denotando una certa pesantezza. Ha una caratteristica che lo esporrà sempre agli strali dei suoi detrattori. Come il famoso N'kono, portiere del Camerun ai mondiali di Spagna 1982, tende a rimanere fermo sulle gambe, contando sull'esplosività delle leve e su un colpo di reni magistrale (ho visto N'kono nel 1987 a San Siro contro l'Inter, 1-1 con i nerazzurri eliminati dalla UEFA, e vi assicuro che era impressionante). E' un'idiosincrasia, rispetto alla maniera di interpretare il ruolo propria della maggior parte dei colleghi. Darà sempre l'impressione di partire in ritardo e, nei periodi di scarda forma atletica farà fatica. Quando però vorrete criticarlo, pensate che Donnarumma aveva già deciso di andarsene, tanto è vero che si è accontentato di prendere meno per andare al Psg. E i calciatori sono come le donne, non potete trattenerli se hanno deciso di prendere un'altra strada. Fare paragoni con Maignan e rimpiangerlo non ha senso, anche da parte di chi, libero di farlo, vede solo i tanti pregi, ma non i vari difetti, di Gigio.