Ho impressa nella memoria, come qualcosa di estremamente sgradevole, una data: luglio 2006. Al mare sono solito alzarmi all’alba e passeggiare sulla battigia, magari inforcando un quotidiano. Quell’estate averne tra le mani uno, rigorosamente sportivo, per un milanista era un dovere perché Sheva aveva ceduto ai corteggiamenti del Chelsea (anche qua ci sarebbe da aprire un vocabolario), e l’ineffabile Galliani stava tentando a fatica di ingaggiare Ricardo Oliveira, praticamente un parente stretto di Blisset e Calloni. Quando riuscì a convincere il presidente del Betis Siviglia, scuci’ la bellezza di 17 milioni più il cartellino della meteora svizzera Vogel. Un operazione che dava il via alla sequela infinita di follie tecniche ed economiche che sarebbero durate fino all’ingaggio di Bertolacci.

Io fisso a quello sciagurato luglio, con la prima operazione palesemente dilettantesca, l’inizio della fine tecnica e finanziaria del Milan.
Perche’ è bene ricordarlo: noi oggi siamo figli dei parametri zero, degli acquisti completamente sbagliati, degli ingaggi da manicomio agli ultra trentenni. Solo dopo, e sottolineo dopo, arrivano Yonghong Li e Mirabelli, prima c’erano Galliani e Berlusconi e sono loro a dare il via allo sfacelo, dopo averci portato sul tetto del mondo per anni.

La gestione Elliott sta piacendo a pochi rossoneri, e dire oggi, con colpevole ritardo, che la famiglia Singer ha tirato fuori la scorsa estate 220 milioni senza i quali il Milan sarebbe retrocesso, rappresenta l’ennesimo ritardo di un anno dopo aver alimentato le ennesime, illogiche illusioni. D’altro canto non si può non capire che chi gestisce il Milan oggi, si chiami edge found o soggetto privato, deve fare i conti con anni di bilanci in rosso sparato, e una rosa tecnica che è figlia di quel Ricardo Oliveira del 2006.

Quella coi giovani a costo bassissimo, l’ottimo Ordine riferisce di 5/10 milioni massimo ad acquisto per 2/3 innesti, è una politica obbligata! Non c’era alcun segnale ragionevole per il quale il Milan potesse ingaggiare Conte (quanto vi invidio cugini non potete neanche immaginarlo!), ne’ un paio di centrocampisti di comprovata esperienza internazionale da 60 milioni ciascuno! Le operazioni portate a termine da Leonardo andavano lette con attenzione: prestiti, o parziali coperture di debiti da riscuotere con Genoa o Siviglia.

Ad oggi, tecnicamente, il Milan dovrebbe ringraziare tutti gli dei dell’Olimpo se riuscisse ad imbastire una squadra come l’Atalanta! Il resto sono solo chiacchiere, quelle chiacchiere ciniche ed un po’ crudeli che in questi anni ci hanno voluto raccontare.