Sono trascorsi esattamente due mesi e due giorni dall'inizio della prestigiosa Premier League, nota in Europa e nel mondo come la lega calcistica più coinvolgente in assoluto: a tale competizione sportiva infatti prendono parte un buon numero di club estremamente blasonati come il Manchester United, club con il maggior numero di titoli nazionali conquistati, il Manchester City, l'altra compagine della medesima città, in cui il ricco sceicco Manṣūr bin Zāyed Āl Nahyān, meglio noto con il primo dei seguenti nomi, è stato protagonista di una progressiva crescita della società sportiva, realizzando ingenti investimenti di capitali;  l'elenco di questi giganti del calcio britannico non si limita di certo qui, espandendosi anche a Chelsea, Arsenal, Tottenham e Liverpool, con un'attenzione particolare ai padroni di Anfield, capaci di conquistare ben 5 coppe dei campioni. Solitamente sono queste formazioni a darsi battaglia nella contesa per la vetta della classifica, generando spettacolari duelli che riescono a prolungarsi fino alla fine, mantenendo col fiato sospeso il pubblico anche all'ultima giornata, come quando i cityzens guidati da Roberto Mancini conquistarono il titolo all'ultimo respiro nella stagione 2011/2012, superando in extremis i rivali dello United, che stavano già cantando alla vittoria. Tuttavia nella sua continua lotta per la gloria, combattuta tra gli impianti più prestigiosi del paese, la nobiltà del calcio inglese col trascorrere del tempo si è anche macchiata di sorprendenti cali di concentrazione, proprio quando si è trovata di fronte a squadre teoricamente più deboli, come l'eterno Leicester di Claudio Ranieri, campione d'Inghilterra nell'annata 2015/2016, capace di trasportare il mondo intero verso un sogno divenuto quindi realtà.

Indubbiamente queste favole non si verificano spesso, assomigliano a minuscole isole circondate dal mare, in cui il rapporto tra le dimensioni non lascia spazio ad eventuali discorsi: ma le piccole del calcio britannico anche quest'anno stanno riuscendo a stupire il proprio pubblico e non solo, e tra queste spicca senza ombra di dubbio il Wolverhampton Wanderers Football Club, meglio noto come Wolves, allenato dal portoghese Nuno Espírito Santo. I lupi, così vengono soprannominati in patria, stanno vivendo un inizio di stagione al dir poco superlativo, considerando che nella scorsa stagione militavano ancora nella serie cadetta: 15 punti conquistati in 8 partite ufficiali, con risultati prestigiosi come il pareggio interno (1-1) contro i campioni del Manchester City, oppure il medesimo risultato maturato sul terreno dell'Old Trafford, contro uno José Mourinho messo in seria difficoltà dal tecnico connazionale ex Porto. Il punto di forza di questa formazione sembra essere rappresentato dall'elevato numero di portoghesi in rosa, ben 7 (in ugual numero agli inglesi) su cui spicca la presenza degli esperti Rui Patricio e Joao Moutinho, acquistati nella sessione estiva del calciomercato; a loro si aggiunge un giovane centrocampista classe '97 dalle impressionanti doti balistiche e con un futuro sicuramente brillante di fronte a sé: trattasi del numero 8 Ruben Neves, capace di realizzare ben 6 reti (tutte da fuori area) alla prima stagione con i Wolves, a cui si aggiunge la prima segnata in Premier League contro l'Everton, per un totale di 7 segnature totalizzate in 43 presenze. Numeri importanti che lo rendono uno dei talenti più seguiti dell'intero palcoscenico europeo, con la Juventus che secondo alcuni rumors sarebbe pronta ad eventuale assalto nei suoi confronti, particolarmente interessata alla prospettiva radiosa di questo ragazzo. Se riuscirà questa formazione a reggere l'impatto anche nel lungo periodo risulta essere ancora un mistero, ma il messaggio lanciato all'aristocrazia del calcio britannico appare invece chiaro e limpido: fatevi avanti, perché adesso il popolo del Molineux Stadium non ha timore di nessuno.