Dopo la sfarzosa campagna acquisti che ci ha visto coinvolti, nessuno si sarebbe mai aspettato di ritrovarsi, a fine aprile, in settima posizione, a -12 dai cugini e fuori dall'Europa League. Unica gioia? La finale di Coppa Italia con l'annessa eliminazione ai danni dell'Inter ai quarti di finale.
Non vi sto ad elencare i motivi di questa parziale disfatta (non totale perché abbiamo una solida base su cui ripartire la prossima stagione), perché penso ce ne siano troppi e vadano divisi in parti più o meno uguali tra società, ex allenatore e giocatori.

In questi giorni si sta parlando di un possibile addio (o meglio, liquidazionedel nostro attuale direttore sportivo, "accusato" di aver costruito una squadra non all'altezza dei milioni spesi in estate. Personalmente, penso si tratterebbe di un errore madornale, per i seguenti motivi:

1. È l'artefice dell'arrivo di Gattuso
Secondo quanto riportato da numerose testate giornalistiche e confermato da lui stesso, l'esonero di Montella e il successivo approdo di Gattuso sono state scelte fortemente volute dal nostro direttore sportivo.

2. Tempo e (mancata) esperienza
Bisogna anche ricordare che questa è la sua prima esperienza in una squadra così blasonata in questo ruolo, e alcuni errori (soprattutto l'acquisto di Kalinic per 25 milioni di euro) ci possono stare. Inoltre, è risaputo che serva tempo per la costruzione di una squadra e affinchè un progetto sportivo dia i suoi frutti. 

3. Squadra giovane
L'età media del Milan è pari a 24,8 annisiamo la squadra più giovane in Italia e al 55esimo posto in Europa. Ai vari Donnarumma, Calabria, Romagnoli, Cutrone sono stati aggiunti sia elementi d'esperienza (Bonucci, Biglia), sia altri giovani promettenti con ampi margini di miglioramento (Kessié, André Silva e anche Rodriguez e Calhanoglu).

4. La vicenda Donnarumma
Lo scontro Fassone-Mirabelli-Raiola ha rappresentato un'importante vittoria per i due dirigenti rossoneri: Gigio, nonostante un ingaggio esorbitante e l'arrivo del fratello, è rimasto e porterà nelle casse milaniste minimo 50 milioni di euro di plusvalenza.

Ci sarebbe anche un quinto motivo, ma è più soggettivo e probabilmente mi troverò in disaccordo con molti miei "colleghi": apprezzo molto la sua simpatia, leggerezza e "meridionalità" che lo contraddistingue.
Forse lascia un po' a desiderare sotto l'aspetto della comunicazione, ma è un dirigente giovane e ha tanto da imparare. Mi piacerebbe molto vederlo all'opera anche durante la prossima stagione.