Sono le 7.30, tiro su le tapparelle, entra gìà un bel sole, qui nella capitale da qualche giorno è scoppiata la primavera, alcuni alberi sono già in fiore, il cinguettio di qualche passerotto allieta questo insolito mutismo del mattino. Non si sente più lo sbattere della porta d'ingresso della vicina di casa, una maestra elementare, non si sentono più i rombi dei motori del garage sottostante, la città è ormai, dopo le recentissime misure adottate dal governo, in un completo e glaciale letargo. In questo clima surreale preparo il mio caffè, vado con calma a radermi, ascolto le sempre più allarmanti news al TG, e con la lista della spesa odierna per l'occorente in cucina prendo il solito carrellino per andare al vicino mercato rionale. Come al solito mi metto in fila al banco del pane per prendere la consueta pagnotta di casareccio e chi mi ritrovo davanti a me, indovinate? Ma lo stesso signore anziano dell'altro giorno, ricordate la storia della nave Ramb IV?

lo riconosco e allora vado a presentarmi: "Scusi se la disturbo signore, mi chiamo Massimo..."
"Piacere (non ci porgiamo la mano per via del virus) Luigino"
"Sa l'altro ieri ero in fila come oggi e inavvertitamente ho ascoltato la sua storia ai tempi della guerra e mi ha talmente incuriosito che sono andato a indottrinarmi e ho visto che la nave Ramb IV era stata...."
"Giovanotto io son di Livorno e 'nnu è delle nostre parti narrar frottole..."
"No, no Sig. Luigino non mi permetterai mai di pensarlo, io intendevo dire che mi son dovuto erudire in materia perchè ho scritto intorno a quell'episodio un articolo..."
"Perchè lei è un giornalista?"
"No, no... alla mia età! Sono solo un blogger e scrivo per diletto in un portale sportivo..."
"Ah... bene, e mi dica... qual è?"
"Ma perchè lei s'interessa di sport?"
"Accidenti! Io son tifoso del Livorno da sempre, solo che ora... maremma! Va male, molto male... e mi dica 'n dove scrive!?"
"Scrivo su VxL una community di CalcioMercato"
"Nooo! Ma lo leggo tutti i giorni... ma mi ha detto che si chiama Massimo...'n fosse mica che lei è Massimo48?!?"
"Sì Sig. Luigi sono proprio io..."
"Che mi venga... aspetti che piglio 'l pane e si fà du' chiacchiere... ma sapesse che gioia che mi dà leggere i suoi pezzi con tutte quelle storielle di tanti anni fa... ma sa che le scrive proprie bene... sembra di riviverle!"
"Eh Sig. Luigino mi fa arrossire... io scrivo quel che mi ricordo e basta... a proposito l'ha letto l'ultimo pezzo di ieri dove parlo della sua Ramb IV?
"No me lo son perso... ma ora come vado a casa lo vedo sul computer, sa il telefonino che ho in tasca l'è di quelli antichi come me"
"Ma Sig. Luigino ma lei non è così anziano... perchè si butta giù?
"Eh... carino te... sai quanti ne ho di anni? Dai dimmi..."
"Mah... direi un'ottantina!"
"Sììì... coccone mio! Io son del '25"
"Nooo, non ci posso credere... 95 anni... Sig. Luigino complimenti... mi spiace che non ci si può abbracciare!"
"Anche se 'n ci si pole abbracciare, io da come scrivi e da come ti presenti... ho bell'e che capito... sei come 'li omini de 'na volta... tutti de 'n pezzo, schietti... e 'n se n'en trovan più! Ma dai... tu m'ha fatto incuriosire... vedo che tieni tra le mani uno smartphone... dai, ecco il mì pane...l aggiù vedo una panchina.. .andiamo... fammi leggere come hai scritto 'sta storiella!!... ma che voto t'an dato?!?"
"7.75 Sig.Luigino..."
"Ma come... e perchè?!... Pigli sempre da 8 'n su!"
"Eh... ma ci sono anche gli altri, questa è una community... e poi non sarà piaciuto più di tanto!"
"Damme qua 'l telefono... l'è messo l'articolo??"
"Sì, sì Sig. Luigino... eccolo qua!"
"Ecco Massimo... ecco perchè 'n'è preso 9!"
"Eh...addirittura!"
"Ma perchè manca 'n pezzo!"
"E quale? Forse quello che non ho sentito dopo che lei era stato servito, ha messo il pane nel carrello ed è andato via... ed io ho terminato la mia storia con un altro finale e..."
"Ecco Massimo, mettiti seduto quì, rispettiamo il metro. di distanza e ti racconto la seconda parte di quella storia... però tu mi devi promettere di pubblicarla..."
"Ehh..Sig. Luigino non sono io che la pubblico ma la Redazione di VxL..."
"E 'l voto ch'il mette!?"
"Sempre loro, i redattori!"
"Beh, stavolta s'in te danno 'n 9 chiappo e vo' su!"
"Ma dove va che l'Italia è bloccata!"
"E 'n modo de di'... allora vien quà... stamme bene a sentì!"

Nella tarda primavera del '44 la nave ospedaliera Ramb IV ricevette un S.O.S. lanciato da un incrociatore della nostra Marina Militare colpito da un siluro lanciato da un U-Boat nazista al largo del mare di Sicilia. Dopo un paio di ore la nave raggiunse il luogo del siluramento dove un'altra nave soccorso stava spengendo l'incendio divampato sul ponte dell'incrociatore rimasto fortunatamente a galla. Luigino a quei tempi, imbarcato come infermiere, soccorse immediatamente i feriti più gravi, tra questi un certo Michele, marinaio ventiduenne originario di Busto Arsizio. Il siluro lanciato dal sommergibile tedesco aveva colpito la parte a tribordo dell'incrociatore dove alcuni marinai stavano lanciando le bombe di profondità per centrare l'U-Boat, e Michele era purtroppo fra uno di questi. La violenta deflagrazione ed il conseguente incendio causati da quel siluro portò alla morte due dei suoi compagni, mentre Michele pur uscendone vivo perse la sua gamba destra. A nulla valsero le immediate cure che sia Luigino quanto il Maggiore Medico tentarono di scongiurare tamponando l'enormità di sangue che veniva perso, la gamba era ormai un brandello ridotto come uno straccio e purtroppo con una scena straziante la dovettero amputare. Durante l'operazione Michele stringeva fortemente la mano ferma e rassicurante di Luigino, poi nel momento più delicato, prima di perdere i sensi Michele pronunciò una frase con un filo di voce: "Non dite nulla a Lucia... mi raccomando!" Michele era stato chiamato al servizio di leva nella Regia Marina Militare Italiana due anni prima. Lasciò il suo posto ad un giovane ragazzo della squadra allievi: Michele era un centrocampista della Pro Patria.

Io continuo ad ascoltare Luigino a bocca aperta, non so se riportando sulla carta quello che lui con la sua naturalezza, tipica dei toscani, io riesca a trasmettere ai lettori quello che in questo momento, su di una panchina in un giardino deserto, con le mascherine al volto, riesce a farmi rivivere come se io stesso fossi dentro quella nave... 
Ma prosegue... non ha finito... vuoi vedere che mi toccherà fare come il buon Arsenico e cioè dividere il racconto in più puntate?
Dunque prosegue e non si accorge che io, memore del taccuino del Tenente Colombo... prendo appunti per ricordare tutto ciò che devo scrivere.  
Due settimane dopo la nave Ramb IV fece scalo al porto militare di La Spezia per una sosta tecnica di un paio di giorni. Il giorno appresso un graduato bussa alla cabina di Michele annunciadogli una visita. Il ragazzo sorreggendosi con le stampelle esce sul ponte e vede di fronte a sè Lucia e scoppia in un convulso pianto (Luigino giorni addietro era riuscito a rintracciare e parlare con dei cablogrammi con Lucia e spiegargli con una maestria oserei dire spirituale tutto l'accaduto) al solo apparire della sua ragazza... che però non pianse nel vedere il suo ragazzo in quello stato... anzi rise e gli disse abbracciandolo: "Michele grazie al cielo sei vivo..." "Sì Lucia sono vivo... ma non potrò più giocare al calcio..." "Pensa ai tuoi compagni che non ci sono più... erano di vicino Busto, ho parlato con una delle loro mamme... è distrutta... ha perso anche l'altro figlio in guerra... ora madre e padre si ritrovano da soli con la loro fattoria.... un disastro! Ti voglio bene, Michele!" Anche io Lucia!".

"Bene, Sig. Luigino se ha finito le prometto che scriverò un altro articolo sulla Ramb IV e questa volta anche su di Lei, sempre che mi conceda il suo assenso". Me lo diede istantaneamente, e mi disse che avrebbe avuto tante altre storie da raccontare, sul suo Livorno, sul mio Milan, ancora sulla Pro Patria e poi sul grande Torino, sulla tragedia del disastro aereo di Superga alla quale fecero seguito funerali di Stato con oltre mezzo milione di persone e lui partì da Livorno per assistervi, ma dato l'avvicinarsi dell'ora di pranzo ci siamo ripromessi di argomentare un po' alla volta questi storici accadimenti nei prossimi articoli, nei quali ovviamente citerei come fonte quella del livornese Luigino G. in cambio di un bel caffè da consumarsi in tempo di pace in un bar della storica piazza Navona. Nel rispetto delle attuali disposizioni ci siamo allontanati con un compiacente sorriso, un semplice gesto del capo, ma con uno stato d'animo ben risollevato dalla rievocazione di quei genuini ricordi in cui la salvaguardia della propria vita e il riabbracciare i propri cari costituiva l'essenza primaria, la vera linfa vitale per generare, dopo le tempeste della guerra, un nuovo sorriso sui volti intristiti del periodo bellico, un aspetto che purtroppo le persone molto anziane stanno rivivendo in queste languide giornate.


Torno in casa che il mio nipotino sta apparecchiando la tavola, la pasta è in pentola, e mentre si cuoce mi conduce nella sua stanza per mostrarmi tre magliette rossonere stese sul suo letto: la N° 9 di Higuain, la N°9 di Piatek e la N° 21 di Ibrahimovic "Nonno ho sentito alla televisione che Ibra al prossimo campionato se ne andrà... e allora saranno tre le magliette da buttare... sono stufo... gli amichetti mi prendono in giro... io cambio squadra!" "Cosa? No, non farlo, ti prego!" "E perchè?! Tu l'hai fatto... eri della Roma e sei diventato del Milan!" "Questo è vero... hai ragione!" "Beh, allora se mi dai ragione ti dico che io da oggi sono tifoso dell'Atalanta!" Cosa hai detto? No ti prego... nonno è allergico ai colori nerazzurri e bianconeri... ti prego... mi danno una sorta di congiuntivite agli occhi e non trovo il collirio adatto!" "E allora... io che devo fare, quando sarà finita qesta specie di galera per noi bambini con che maglietta giocherò con i miei amici?" "Hai ragione Matteo... vieni che nonno ti fa vedere una cosa!"
Lo conduco nella stanza dei nonni, apro un'anta dell'armadio e sotto una camicia riposta spiego una maglietta rossonera con il N°22 e la scritta KAKA "Ah, ma ne ho sentito parlare.. sì nonno, va bene, mi piace... userò questa!" "Allora non mi diventi più atalantino?" "No, per ora no..." "Cosa vuol dire per ora?" "Vuol dire che se l'Atalanta vincesse la Champions... saluto il Milan!" "Ah ma allora c'è una speranza?" "Sì certo... Ma che preferiresti che la vincesse la Juve o l'Atalanta?" "Bel quesito..." "Non dirmi nessuna delle due..." "Nonno sono squadre italiane! E l'Italia sta messa male!" Ragazzi... com'è dura la vita... e come un bambino sa mettere in difficoltà un adulto!
Debbo ancora trovare una risposta, ma entro l'ora di cena ho promesso di dargliela altrimenti rischio di avere un nipotino che giocherà con una maglietta nerazzurra.

Ma veniamo a noi, è notizia di ieri che l'11 marzo del 2014 Kakà segnava l'ultimo gol del Milan in Champions League, lo stesso giocatore era presente 7 anni prima alla conquista della nostra 7ma C.L.  Eravamo ai tempi in cui Clarens Seedorf allenava la squadra rossonera e da lì iniziò il nostro Calvario o Quaresima o Quarantena che dir si voglia, il concetto non cambia, cambieranno invece i numeri per il Milan passando da un quarto di secolo di positività imbottita di trofei e coppe a quasi due lustri di negatività totale senza scusanti. E diciamocelo chiaramente tutti noi di fede milanista: ma quanto ci manca la competizione della Champions? Sono solo 6 anni che manchiamo eppure sembra un secolo! Guardate la Juve... 8 scudetti di fila vinti, un record assoluto, eppure passa in second'ordine, è anni che rincorre una vittoria della Coppa dalle grandi orecchie... Dunque si tratta di un traguardo supremo per qualsiasi squadra, e forse Matteo ha ragione... o Juve o Dea ma la Coppa verrebbe in Italia! Ho trovato la risposta per stasera: ok per la Juventus, ma se non ce la facesse ok per l'Atalanta!

Poco fa e nel titolo di questo articolo ho citato la Quaresima che dato questo momento di carestia della nazione è come se fosse una Quarantena. Nella Liturgia la Quaresima di quest'anno va dal 26 febbraio (mercoledì delle Ceneri) a giovedì 9 aprile, la Pasqua sarà il 12 aprile. E' ed è stata una Quaresima purtroppo non ben ricordevole, specie per noi blogger che ci saremmo dovuti tutti vedere proprio il 26 febbraio a Milano per partecipare al primo Workshop di CM cui tutta la Redazione, e in particolare la Caporedattrice Sig.ra Jea, aveva riposto tanto del suo tempo per prepararlo nel migliore dei modi. Anche il sottoscritto e Signora avevano tutto prenotato, treno ed hotel, ma purtroppo proprio in quei giorni la situazione sanitaria è rapidamente precipitata e l'evolversi del Coronavirus ora lo stiamo subendo tutti quanti vivendo rintanati nelle nostre case.
L'augurio in particolar modo della Sig.ra Jea, del Direttore Agresti e di tutta la Redazione è che passi in fretta questo "tsunami" e che si possa il prima possibile sollevare in alto i calici di tutti i bolgger nel nostro primo, agognato Workshop, augurandoci una miglior vita, piena di salute,  di armonia, di gioia ed anche di un pizzico di sano e rinnovato sport! 


Un abbraccio

Massimo 48