Si sta verificando ciò che avevo preconizzato nell'ultima parte del mio articolo del 6 gennaio.
Molti rossoneri, anzi quasi tutti, sono sul mercato e ciò sta generando il caos, un casotto tale da disorientare la piazza e in cui ogni soluzione trovata oggi può rivelarsi obsoleta o non più praticabile domani. 

Il via al "qui è tutto da rifare" lo ha dato la famiglia Singer, uno dei cui membri è stato a Milano in visita pastorale. Deve aver ordinato o autorizzato (alla fine cambia poco) un repulisti a base di risoluzione di contratti e vendite a saldo che consentano quantomeno di coprire quelle cifre, non ancora ammortizzate, con cui i giocatori sono iscritti a bilancio. Alla fine, com'è ovvio, qualche giocatore non desiderato resterà comunque, perchè nessuno se lo filerà neppure a condizioni tali da consentirne la vendita, mentre qualche altro giocatore che sarebbe rimasto, partirà in quanto la sua cessione consentirà di portare a casa soldi. E' stato individuato, peraltro, un gruppetto non molto numeroso di incedibili grazie alla consulenza di Ibrahimovic, cui è stato affidato l'incarico di fare casting. E la cosa, confesso, mi diverte, perchè mi ricorda i tempi in cui ci si ritrovava in spiaggia o in parrocchia e i due ragazzi indiscutibilmente più forti facevano le squadre.

C'è chi è convinto che tale repulisti sia un prodromo alla cessione della società ad Arnault, con cui sarebbe stato concordato un alleggerimento del bilancio, in maniera da lasciare meno intralci possibili alle scelte di mercato del gruppo Vuitton. Si tratta di un'ipotesi non peregrina, ma tutta da verificare e affatto scontata. Ci sono i tifosi in subbuglio per la cessione all'Atalanta del loro beneamino Caldara a condizioni molto favorevoli ai bergamaschi. Non conoscendo, tuttavia, le reali condizioni fisiche del difensore o quanto sia alto il rischio di nuovi infortuni, non possiamo trarre conclusioni. Ci sono anche opinionisti storicamente attenti ai fatti rossoneri, che hanno manifestato perplessità su quanto sta accadendo e si sono augurati almeno un tentativo dei Singer di rilanciare la società.

In realtà, il Milan è entrato in una fase di caos che potrebbe durare fino alla fine del mercato invernale e, per quanto concerne le voci sulla trattativa con Arnault, anche fino alla fine del campionato. Un pasticcio bello e buono che non consentirà di fare ipotesi o di azzardare interpretazioni che potrebbero essere smentite in poche ore dagli eventi. Non lo consentirà una buona regola della navigazione che impone di ammainare le vele quando infuria la tempesta, cosa che, nel caso specifico, significa non trarre conclusioni finchè i flutti non si saranno calmati.

In realtà, a me viene in mente quel detto di Confucio, che ormai risale ad almeno 2500 anni fa, cioè "Se sei in un pasticcio, goditelo.". Per un po', in sostanza, smettiamo di porci domande, in se legittime ma prive di senso in questa fase. Non stiamo lì a chiederci se un'operazione di mercato sia giusta oppure se Pioli sia l'allenatore giusto, come non dobbiamo chiederci se i moduli adottati siano giusti o se Arnault acquisterà il Milan, Seguiamo invece la singola partita, con la formazione e il modulo volta per volta in campo, e auguriamoci che il risultato sia favorevole. Anche perchè Castillejo, tanto per fare un esempio, sembrava già in partenza, mentre ora pare in fase di rilancio, ma a giorni potrebbe essere venduto su due piedi. Conti dà l'impressione di dover rimanere in punizione per molto tempo, di certo a causa della sciagurata partita di Bergamo in cui è stato il peggiore in campo. Chi vi dice, tuttavia, che l'altrettanto sciagurato Calabria non ne faccia di peggio costringendo Pioli a ripescarlo? E Paquetà? Leonardo sta giocando parecchio al ribasso e il ragazzo potrebbe restare, per cui chi può escludere che fra Paquetà e Ibra non nasca un amore, calcistico beninteso?

E poi, tanto per chiudere, prendiamo in considerazione l'idea che in un caos come questo sia inevitabile fare errori, ma proprio perchè è inevitabile, non facciamocene una malattia e godiamoci il pasticcio, con al benedizione di Confucio.