In ogni settore, e quindi non solo nel calcio, l'identità di una Società passa attraverso un concetto che nel linguaggio manageriale si chiama Mission. Non è facile da instaurare e soprattutto da far capire scendendo a cascata su tutti i livelli e diventa un modo condiviso di sentire e di agire che sviluppa sinergia, altra parolina magica, e porta team di persone a fare squadra e remare nella stessa direzione e quindi a portare a casa risultati importanti. Aziende che non raggiungono questa identità e visione di valori condivisi non possono essere competitive in un mondo globalizzato e specializzato come quello in cui stiamo vivendo.

Il calcio non fa eccezione, anzi direi che è molto più difficile fare il manager in una società calcistica  perché non hai certo i tifosi che ti aspettano sui cancelli dell'azienda e i media che ti stanno spasmodicamente col fiato sul collo, ma comunque i risultati sono comunque sempre l'unica unità di misura di una buona conduzione. Veniamo al calcio e alla crisi Milan  risultato proprio di una forte distorsione appunto della Mission. Tutti sparano su Pioli e Maldini. Sicuramente hanno fatto errori  ma io punto il dito proprio sul fatto che il Milan  proprio come Società sta deviando dalla sua Mission. 
E qual era questa benedetta Mission? Riportare in un regime di sostenibilità finanziaria e miglioramento economico la società al pareggio contemporaneamente ad una oculata e rigorosa politica di scelta di forze giovani e di prospetti mantenendo adeguati compensi proporzionali alla loro crescita ma sempre in regime di compatibilità fissati con valori definiti.
A questo gruppo di giovani si sarebbero affiancate delle figure professionali di alto valore tecnico e di elevata esperienza come tutoring del parco giovani.
Una Mission molto chiara perbacco! Ha resistito alle pretese di Donnarumma, alle richieste di profili di esperienza che uscivano dai limiti come Kessie, Calhagoglu, Romagnoli. La squadra è compatta tutti parlano la stessa lingua. Si rinnovano i migliori livelli compatibili si fa una campagna acquisti sui giovani talenti sempre con ingaggi adeguati e poi... il crack..sì sbraca con Leao, 7 milioni  8  nove forse di più e quelli che hanno firmato a metà come pensate che rimangano?
Che fessi ad aver firmato subito. Ma allora questa Mission è una farsa. Uno pure in finale di Mondiale è arrivato. Hanno tutti le stessa età. Hanno tutti contribuito. Questo si chiama demolire la Mission e gettare alle ortiche il lavoro di tre anni.
Maldini e Pioli c'entrano poco. Bisogna salire più in alto.
Ma il calcio è un mondo a parte? Ha regole sue? Ma forse non è così.