Speriamo che le restanti ore di calciomercato riservino ai tifosi juventini qualche buona sorpresa. L'ultima operazione in uscita a zero del duo Marotta-Paratici è quella di Claudio Marchisio, una delle ultime bandiere bianconere. Prescindo da valutazioni personali sul giocatore, secondo me uno dei migliori centrocampisti italiani in circolazione, per affrontare nuovamente una tematica scomoda. E' opportuno plasmare una squadra a immagine e somiglianza del suo allenatore? No, non è opportuno. Non è mai successo, nella storia della Juventus, che un allenatore avesse tutta questa libertà nel fare e disfare la rosa. Tutti sappiamo cosa è successo, via via nel tempo, con Vidal, Tevez e Bonucci. Tre giocatori fantastici, autentici uomini-squadra. Ma dal carattere forte e dai modi non sempre facili. Sappiamo cosa è successo con Gonzalo Higuain, lasciato addirittura in panchina nelle partite finali della stagione, che ha elegantemente chiosato parlando di idee diverse tra lui e l'allenatore. Ora è la volta di Marchisio, condita dalle solite stucchevoli e insopportabili frasi fatte sul valore del giocatore e sull'uomo: meglio degli aforismi nei Baci Perugina, quelli sugli amanti che si lasciano perché quasi non si meritano. In entrambi i casi, Higuain e Marchisio, i giocatori sono andati via con una buonuscita.

In mezzo, la Juventus. L'anno scorso senza Bonucci, impostava Giorgio Chiellini. Quest'anno sono rimasti cinque centrocampisti in rosa, per un centrocampo (speriamo a tre, visti i pessimi risultati della Juventus a due) che dovrà affrontare minimo 50 partite. Due di questi cinque hanno più di 30 anni: uno viene addirittura fischiato dalla curva perché ha perso buona parte del suo dinamismo, dimenticando forse il suo indubbio valore che fu. Forse si potrebbe riacquistare Hernanes, preso a quasi 20 milioni (bonus compresi) in un altro ultimo giorno di mercato. Oppure Montolivo, vecchio pallino del mister bianconero, per sollevare il Milan dall'ennesimo ingaggio pesante e sistemare gli amici rossoneri, magari per consentire loro di acquistare Milinkovic-Savic.

La ragione per cui la Juventus non è al livello degli altri top-team è semplice: l'incapacità di fare mercato in uscita sui giocatori di medio livello comporta la necessità di una serie di alchimie finanziarie e contabili, che prevedono profondi cambiamenti continui alla rosa, vanificando sul lungo periodo la possibilità di consolidare un sistema di gioco e uno spirito di squadra. Una squadra a immagine e somiglianza del suo allenatore: nè carne, nè pesce. Visto che Sturaro è stato regalato allo Sporting Lisbona (che non lo pagherà neanche nei primi due mesi), la scelta di rimanere con cinque centrocampisti è inspiegabile. A meno di considerare Bernardeschi una mezzala, cosa che a Boniperti e soci avrebbe fatto accapponare la pelle. E speriamo di non dover assistere all'ennesima schermaglia tra la vera primadonna juventina e Cristiano Ronaldo, perché stavolta nemmeno la morbida fantasia di questa dirigenza potrebbe tollerare