Il Milan è da sempre una squadra vincente, un club che non si abbatte davanti a nessuno, neanche dinanzi ad un colosso come il Barcelona di Johann Cruijff. Più che abbattersi, quella sera, i rossoneri di Fabio Capello hanno abbattuto una squadra come quella Blaugrana. I diavoli sono stati sempre originali, sia nel modo di giocare che nel modo di segnare, sopratutto quella sera, quando diedero prova di essere il club più forte al mondo. Un giocatore che raggiunge una finale di Champions League raggiunge l'apice della sua carriera, sopratutto quando riesce ad eliminare lo stress, l'emozione e la paura, riuscendo a giocare bene e arrivando anche al gol. Ecco, in quella magnifica serata, in quel 18 maggio 1994, allo Stadio Olimpico di Atene, Daniele Massari fece qualcosa di inaspettato: segno una doppietta. Il nostro caro Daniele ha avuto una carriera stellare, i tifosi rossoneri lo sapevano che il loro attaccante avrebbe dato il meglio di sé, ma nessuno si aspettava una doppietta. In quella sera di primavera i tifosi milanisti, attaccati alla televisione per assistere alla finale, sentirono solo le parole di Bruno Pizzul, senza capire realmente cosa fosse successo. Complice la tensione, complice la paura, c'era chi quella azione preferiva non vederla, più che altro per non rimanere delusi. Una voce, però, li fece sognare, quella del telecronista... "C'è l'anticipo di Boban, la palla per Savićević, Savićević si allunga il pallone, tira...Massaro...gol del Milan!". Al ventiduesimo minuto erano già in vantaggio per 1 a 0. Ventitre minuti dopo Daniele si ripete e i tifosi del Milan, tra una birra e l'altra, iniziano a non capire cosa stia succedendo. Finisce il primo tempo, tutti negli spogliatoi. I tifosi Blaugrana, nonostante sapessero che non c'era più nulla da fare, speravano in una rimonta, magari per mano di Koeman da un calcio di punizione, o una bella giocata di Romário accompagnata da un tiro che gonfia la rete, ma tutti questo non accadrà. L'arbitro Philip Don fischia l'inizio del secondo tempo, anche se non ne aveva bisogno. Di lì a poco il direttore di gara fischierà ancora al 47', per la terza volta nella partita, per segnalare il gol del Milan. Savićević la insacca. Undici minuti dopo, come se non bastasse per il Milan vincere 3 a 0, segna Marcel Desailly, 4 a 0. Tutti a casa, la coppa la prende con fierezza e grinta il Milan. Quinta Coppa dei Campioni, il cielo quella sera era rossonero sopra Atene, ma alla fine, per noi milanisti quel cielo rimane rossonero di diritto, ci basta sapere che quella sera noi non abbiamo solo vinto, ma dominato, entrando nella Hall of Fame del calcio.