Scrivo questo articolo non come tifoso del Milan, ma come tifoso e amante del calcio…
E’ triste, davvero triste la decisione presa da Donnarumma & Co, di mollare tutto, e partire, punto e a capo, per chi sa dove… un fulmine a ciel sereno, sereno come prima della tempesta!

E pure c’era qualcosa che non tornava, dalle prime dichiarazioni, a ieri pomeriggio, quando un giovanotto appena entrato a far parte del mondo del calcio, appena ambientato a certi palcoscenici, decide di mollare, mollare casa propria nel momento piu bisognoso di messaggi e gesti d’amore… perché per chi il calcio lo vive con passione, la squadra del cuore diventa una seconda famiglia e i propri giocatori e rappresentanti sembrano avere l’aria di casa tua, tu ti rispecchi in loro, li senti vicino, nei momenti belli e quelli bui, quando raggiungono un cielo di successi, e quando devono rialzarsi… e la sensazione, da tifoso in generale, è quella del padre il quale è stato abbandonato dal proprio figlio o di un amante mollato nel momento piu bello della sua storia.

Purtroppo, come un po' tutto e forse anche di più, il calcio odierno sta diventando parte di quel mondo nel quale non ci stupisce più niente, tutto diventa subito normale, anche l’illogico, come è diventato normale fare credere l’antivalore come valore e pubblicizzarlo e giustificarlo a più non posso.

…E' triste per il calcio, per lo sport, come simbolo puro di passione, purismo, dedizione, che un ragazzino percepisca il mondo in quattrini, circondato da una famiglia che li dà le pacche sulle spalle.

…E' triste che i Moggi siano sempre dentro questo calcio, una volta camuffati da dirigenti, un’altra da amministratori e l’altra ancora da procuratori!

…E' triste perché penso a quali storie potremo raccontare ai nostri nipotini, quali esempi farli seguire!

…E' triste perché se insegniamo ai giovani che si vive solo e soltanto per poter guadagnare di più, finiremo per vivere una vita da solitari, senza più nulla di emozionante!