Nella giornata dell'8 Gennaio 2023 è arrivata la notizia di uno scontro avvenuto tra il "tifo" organizzato di Napoli e Roma.
Improvvisamente la giornata della scorsa domenica è divenuta un inferno per tutti coloro che si trovavano in transito sull'autostrada A1. Ore e ore di fila chilometrica hanno bloccato migliaia di persone che si dirigevano tranquillamente nelle loro destinazioni.
In molti si saranno chiesti: sarà un incidente autostradale? Rientri dell'ultimo weekend dalle feste natalizie?
La risposta è no! Quello che è avvenuto sa davvero dell'incredibile.  

Cosa è successo? Nell'area di servizio di Badia al Pino situata nel tratto aretino dell'autostrada A1, in cui già nel 2007 si era consumato uno spiacevole evento come quello della tragica morte del tifoso Gabriele Sandri, un gruppo di Ultras del Napoli, diretto a Genova per la sfida con la Sampdoria, ha teso un agguato ad alcuni tifosi della Roma che si stavano dirigendo a Milano per assistere al match serale contro il Milan. Le due parti hanno iniziato a sfidarsi, lanciandosi sassi e lacrimogeni da una parte all'altra. Immediato è stato l'intervento delle forze dell'ordine che sono riuscite a scongiurare il peggio. Alcuni affermano che ciò sia stato scaturito intenzionalmente per rivendicare un'altra tragedia avvenuta a Roma nel 2014, che ha visto la morte del tifoso partenopeo Ciro Esposito.   

Notizie che fanno male, che ledono gravemente il nome di questo sport e delle rispettive tifoserie
È veramente surreale che un gruppo di squilibrati possa provocare ancora momenti di tristezza e di tensione nel 2023. All'improvviso sembra di essere catapultati nei film del vecchio Far West, dove si uccide e si spara senza scrupoli, forse con delle motivazioni alla base e ben note perché spiegate chiaramente dalle storie delle pellicole stesse.
Questi conflitti tra tifoserie non hanno dei motivi validi o meglio, vengono camuffati dal nome calcio. Bisognerebbe ricordare al lor signori che lo sport è tutt'altro: Unione, Passione e Inclusione. Elementi quest'ultimi che trovano conferme nelle immagini che ritraggono bambini, ragazzi, famiglie a festeggiare allo stadio dopo il gol della propria squadra, striscioni che salutano e omaggiano persone che sono tragicamente scomparse. Ma allo stesso tempo, si distaccano completamente da determinati eventi che ci inducono al pensiero che il nome di questa disciplina sportiva viene infangato e utilizzato per un Alibi che ha il nome di Violenza.