Se c'è una cosa che nel calcio fa la differenza, a prescindere dalla qualità dei singoli, è la forza del gruppo. Dello spirito di gruppo. Quello spirito che quando arriva da luogo ad una sorta di sinfonia, ad una vera e propria orchestra. Dall'estremo difensore all'estrema punta, dalle ali, al centrocampo, dai terzini, ai difensori, all'allenatore, ai tifosi. Tutti, insieme, uniti dallo spirito di gruppo. Quello spirito che è capace di ribaltare situazioni difficili, consentire a pochi minuti dalla fine di una partita di vedere andare in frantumi l'intera coltivazione di una stagione. Quello spirito che ha permesso al Liverpool contro il Tottenham, prima e contro il Southampton poi di recuperare quel sogno che in casa dei Reds manca dall'inizio di questo secolo.

Non una cosa in esclusiva dei Reds lo spirito di gruppo. Lo abbiamo visto, quando arriva, quanto è capace di disegnare un nuovo volto a squadre che fino a quel momento sembravano dirette verso una depressione calcistica cosmica. Come per l'Inter. Lo spirito di gruppo che ha permesso ai nerazzurri di realizzare una delle migliori partite degli ultimi anni contro il Milan in un derby che valeva l'intera stagione.

Quando arriva, e non arriva per caso, va mantenuto, preservato, difeso e protetto da tutte quelle nocività che possano minarne l'essenza. Perchè senza lo spirito di gruppo, che nel calcio è l'espressione del calcio, di solidarietà tra giocatori, di armonia, di ritmo, di musica, si è un corpo senza alcuna anima.