Quale futuro per Dybala? È questa la domanda principale in questo inizio di mercato, con l’attaccante argentino libero di scegliere la migliore opportunità per il suo futuro dopo la fine della sua avventura alla Juventus. Fino a qualche tempo fa per Dybala ci sarebbe stata una vera e propria asta per accaparrarsi uno dei talenti più cristallini degli ultimi anni. Ora, invece, sembra che quasi nessuno ci provi veramente per l’argentino, reduce da due stagioni sottotono che rischiano di bloccare la sua carriera proprio nel momento della massima maturità.
In realtà, almeno secondo le tante notizie di mercato, il futuro della Joya dovrebbe essere a Milano, sponda nerazzurra, con Marotta che non vede l’ora di riabbracciare il giocatore che nel 2015 portò alla Juventus superando, guarda caso, la concorrenza dell’Inter. Visto il talento, però, e la carriera di ottimo livello messa in scena fin qui dal giocatore viene da chiedersi come mai nessun altro club stia tentando di inserirsi in maniera concreta nella corsa a Dybala considerando che per tesserarlo, l’Inter deve prima occuparsi di liberare spazio in rosa. Operazione questa che appare molto complicata e comunque realizzabile non in tempi brevi.
I nerazzurri, infatti, dovrebbero liberare ben due caselle per fare posto alla Joya e se una dovrebbe essere liberata da Sanchez (si cerca lo svincolo con buonuscita) per l’altra potrebbe volerci più tempo del previsto: sia Correa che Dzeko lascerebbero a malincuore l’Inter con il primo che vorrebbe riscattare la stagione opaca (oltre che dimostrare ad Inzaghi di aver fatto bene a puntare su di lui nella passata sessione estiva) ed il secondo che lascerebbe Milano sono per un’altra squadra che gli possa garantire di giocare ad alti livelli (attenzione a Juventus e Napoli che potrebbero trovare nel bosniaco il giusto elemento per completare il proprio reparto offensivo).

Perché l’Inter appare quindi come l’unica scelta per la Joya? Pur ricordando che le vie del mercato sono infinite viene da escludere qualsiasi pista estera: in Francia c’è solo il Psg e considerando l’attacco che ha a disposizione viene difficile pensare che possano essere tentati ad inserirsi su Dybala. Gli stessi francesi, poi, più che occuparsi delle entrate devono fare fronte al problema uscite con il caso Icardi che si trascina da tempo e che fatica a trovare una conclusione. In più a Parigi Dybala finirebbe per dover fare i conti con la presenza ingombrante di Messi: compagni di Nazionale i due sono stati spesso paragonati visto la predisposizione all’inventiva in fase offensiva, oltre al piede mancino cosa che li accomuna ma che al tempo stesso limita Dybala che da partner d’attacco è diventato alter ego del compagno dopo l’esplosione di Lautaro.
In Germania potrebbe pensarci il Bayern (che deve fare i conti con la voglia di cambiare aria del bomber Lewandowski) anche se dopo aver acquistato Manè potrebbe cercare più una prima punta che un jolly offensivo, mentre il Borussia Dortmund, che negli anni aveva fatto trapelare un certo interesse per il giocatore, non sarebbe una destinazione gradita. In più il calcio tedesco appare lontano da quelle che sono le qualità di Dybala. Qualità che troverebbero problemi anche in Inghilterra destinazione già rifiutata, tra l’altro, qualche anno fa quando Dybala fece saltare lo scambio con Lukaku finito poi all’Inter.
L’unica destinazione possibile diventa quindi la Spagna, dove però né Real (non ha bisogno di acquistare in avanti) né Barcellona (deve prima risolvere i problemi finanziari e comunque Lewandowski è l’obiettivo per l’attacco) sono interessati al fantasista che avrebbe per le mani solo l’Atletico non certo la squadra giusta per uno con le sue qualità (basta vedere le tante difficoltà di Joao Felix ad integrarsi con Simeone).
Solo l’Italia resta quindi come soluzione percorribile per Dybala, con l’Inter, come detto, in prima fila per tesserare l’argentino. Sullo sfondo restano la Roma (con Mourinho che vorrebbe Dybala ma con Dybala che preferirebbe giocare la Champions) ed il Milan (che potrebbe pensarci in caso di mancato affondo sugli altri obiettivi).

Perché allora l’Inter non chiude? Come detto Marotta e Ausilio sono al lavoro per fare spazio in avanti (sostenibilità prima di tutto) anche se secondo molti a pesare potrebbe essere la questione convivenza dopo l’arrivo di Lukaku. Certo tre punte di quel livello sono tante e uno a turno dovrebbe partire dalla panchina (e quando si parla di campioni tutti vogliono partire dal primo minuto). Al di là di un possibile cambio di modulo per far coesistere il trio (cosa difficile ma non impossibile) bisogna ricordare che il calendario fitto di impegni dovrebbe portare Inzaghi a ruotare spesso i propri giocatori cosa tra l’altro fatta già in questa stagione quando lo stesso Lautaro si è trovato a partire dalla panchina (o ad essere sostituito introno all’ora di gioco) in luogo di Sanchez o Correa.
In più, se si vuole giocare alla pari con i grandi club d’Europa, bisogna avere una rosa profonda e forte anche nei sostituti non solo nell’undici titolare come dimostra an esempio il City (con Gabriel Jesus per larga parte del campionato in panchina) o il Liverpool (con Firmino spesso usato da subentrante).
Oltre alle questione tattica, ci sono altri due motivi da tenere in considerazione, motivi che poi si trovano alla base delle difficoltà di Dybala sul mercato: da una parte c’è la questione fisica con l’argentino che nelle ultime due stagioni si è trovato più in infermeria che in campo; dall’altra l’aspetto mentale, con Dybala che prima si è visto togliere lo scettro di stella alla Juventus da Ronaldo e poi si è visto scaricare dalla dirigenza bianconera che prima non ha accettato le richieste economiche dell’argentino (troppo esose per quanto dimostrato in campo) e poi ha deciso di lasciarlo libero senza pensarci troppo.
Due problemi che almeno sulla carta potrebbero essere risolti proprio all’Inter, dove troverebbe il giusto ambiente ed il giusto tempo per tornare il giocatore che fino a qualche stagione fa faceva la differenza in Italia e in Europa.