Il mondiale più osceno della storia del calcio è alle porte.
Grazie al cielo, l'Italia non vi parteciperà
. Purtroppo non per scelta etica o per una questione morale, sarebbe stato un gesto enorme, ma perchè non si è qualificata. L'importante comunque è starne fuori.
Un Mondiale che spaccherà i campionati come mai successo, un Mondiale che si gioca in un Paese dove esporre una bandiera LGBT espone alla galera e dove per costruire degli stadi sono morti oltre 15 mila persone, pare. Ma anche se fossero solo la metà della metà, sarebbe in ogni caso una strage inaccettabile, vergognosa, indecente, un massacro causato da un sistema di sfruttamento schiavista e becero.
Però c'è chi come Infantino, che guarda caso vive in Qatar, difende a spada tratta la scelta scellerata di far svolgere i Mondiali in questo Paese.
Ogni volta che parla, la gente dotata di buon senso si chiede, ma lo ha detto davvero? L'ultima sua sparata è che in Qatar sono migliorate le condizioni di lavoro e che a 5 miliardi di persone, durante i mondiali, si parlerà del benessere dell'esercizio fisico. Che figata! Spettacolo! Da non credere. Il mondo ringrazia.
E le famiglie dei 15 mila migranti morti per costruire quei maledetti stadi, pure! Non è uno scherzo. Incazzarsi è dire poco.
Qui siamo veramente oltre l'accettabile.
​Un sistema che si è letteralmente piegato alle peggiori cose e ne è diventato letteralmente complice. Se il calcio continua ad accettare questo modo di fare non se ne uscirà più. Meglio vedere fallire una società, piuttosto che vederla salvata dai soldi di questi Paesi o ricconi che speculano sulla pelle della povera gente.

I Mondiali più osceni della storia del calcio non potranno lasciare indifferenti e ci si augura che il mondo del giornalismo libero ed indipendente non dia tutta questo spazio ad un evento che per quanto sportivamente importante sta strumentalizzando lo sport per legittimare agli occhi del mondo un Paese che dovrebbe essere sulla lista nera di qualunque democrazia rispettosa dei diritti umani e delle persone.
S
iamo veramente oltre il punto di non ritorno. Siamo veramente oltre la decenza.
Se non verranno boicottati questi mondiali, nella forma che ognuno riterrà più opportuna, questa volta veramente sarà la fine di ogni principio. E forse anche dello stesso calcio.