Non dovevamo arrivare fino a questo punto, lo sapevamo, ma nonostante tutto c'era ancora una speranza derivante da quei maledetti spareggi che tanto ci avevano fatto piangere 4 anni fa. Alla fine finisce come peggio non poteva, per noi e per il Mondiale stesso che perderà una delle protagoniste annunciate. L'Italia pesca Macedonia del Nord e la vincente di Portogallo-Turchia, trovando potenzialmente la squadra più forte possibile in finale. Primo turno abbordabile, mentre la finale, da giocare fuori casa, sarà una vera e propria guerra.

Guardando indietro, però, l’Italia è sempre stata artefice del proprio destino, e solamente i suoi errori l'hanno condannata a giocarsi tutto in maniera così pericolosa. Inserita in un girone di qualificazione abbordabile, con solo la Svizzera a poter dare problemi, l'Italia era partita bene facendo 2 su 2. Dopo la vittoriosa esperienza europea qualcosa si è però rotto. 4 deludenti pareggi nelle ultime 5 gare certificano così il passaggio diretto ai Mondiali da parte della Svizzera, brava a rimanere sempre sul pezzo e ad approfittare delle gravi mancanze degli azzurri (non solo i rigori come si potrebbe facilmente pensare).
La condanna ai play-off è una delusione estrema per una squadra capace, solamente l'estate scorsa, di diventare campione d’Europa. E' un fallimento, ma diversamente dal 2017, si è comunque positivi. La squadra è forte, non è il Brasile del ‘70 o la Spagna della generazione d'oro, ma è comunque una squadra solida con un mix di giocatori giovani ma di valore, e altri già affermati. In ogni caso la strada degli spareggi può essere ingannevole, l’Italia stessa ne sa qualcosa e per questo si voleva evitare in tutti i modi di percorrerla. Mancini deve ora preparare due partite complesse. Il format è semplice: 12 squadre, 3 final four, con partite dirette giocate la prima in casa della testa di serie, e la seconda su un campo a sorteggio.

Italia-Macedonia è una sfida che non presenta nulla di proibitivo. L'avversario non è da sottovalutare e non giocherà da vittima sacrificale, ma la sensazione è che dipenda tutto da noi (sarebbe grave il contrario). Piuttosto irrealistico quindi pensare ad una Italia eliminata in casa da una squadra 67ma nel ranking Fifa e con un valore rosa di appena 49 milioni (Chiesa da solo vale molto di più).  Le insidie della partita sono quindi tutte psicologiche, con la squadra che non deve farsi prendere dalla frenesia del risultato e stare attenta alle situazioni come espulsioni o rigori regalati. Inutile dire che in caso di sconfitta sarebbe più che giusto non andare in Qatar

In finale sono due gli scenari possibili, dove non basterà la sola lucidità. La Turchia parte come sfavorita nel confronto con i lusitani, la partita non è però impari come quella dell'Italia, ci sono tutte le possibilità per passare in finale. La Turchia è una squadra ostica, magari non bella da vedere ma estremamente efficace e con una spiccata fisicità. Il ricordo degli Europei è ancora vivo ed i valori tra noi e loro non dovrebbero discostarsi più di tanto da allora, con il fattore stadio però come ostacolo. Sulla carta è la squadra peggiore con la quale giocare fuori casa, con tifosi da sempre caldissimi e Istanbul che rischia di diventare un vero e proprio inferno pronto a scatenarsi su ogni contrasto. Ad ogni modo, questa sarebbe l'avversaria migliore per tentare l'approdo in Qatar.

Possibilità più concreta quella del Portogallo. Per loro sarebbe una delusione totale uscire prima della finale, sia per caratura che per ambizioni. A differenza nostra sono arrivati ai play-off non per una crisi, ma per un gol non visto all'andata in Serbia e la serata no di Rui Patricio nella gara di ritorno, il quale ha di fatto regalato entrambi i gol. Giocare in Portogallo non è semplice per nessuno, con lo stadio che spingerà molto. I lusitani puntano su manovra ragionata e ripartenze fulminee, con la partita che sembra tatticamente equilibrata. Il rischio di uscire è però elevato, data la forza assoluta della squadra. Un fattore sarà sicuramente Ronaldo, il miglior cannoniere per nazionali ci tiene a giocare il suo quinto Mondiale e difficilmente non sarà decisivo. Oltre a Cr7, la qualità non manca, interessante vedere il confronto tra il centrocampo dei palleggiatori italiani e quello improntato sulla fantasia dei portoghesi, con qualità estrema in ambo le parti e dove la partita presumibilmente si deciderà.

Bisogna lavorare però sui propri mezzi, le gare sono tra 4 mesi e l'Italia ha tanto da fare per prepararsi al meglio. La squadra ha perso smalto e brillantezza, ha mantenuto la sicurezza difensiva ma ha perso la capacità di presentarsi in maniera credibile nella trequarti avversaria, manca l'amalgama dei mesi precedenti e difettiamo anche dei numeri adeguati in attacco per sopperire alle difficoltà.

Molto spesso, se si gioca male, il campione ti porta a casa la partita, e questo noi non lo abbiamo. Immobile alla Lazio lo è, ma la sensazione è che vada in difficoltà quando la qualità si alza. Inoltre Raspadori, Kean e Scamacca sono ancora inesperti, mentre Belotti non sembra in grado di reggere da solo il peso dell'attacco. Poco credibile anche l'opzione Joao Pedro, il quale ha magari caratteristiche che possono tornare utili ma non vanta nemmeno una presenza europea e gioca per non retrocedere. Si ripartirà quindi da Immobile. Per valori merita il posto da titolare ma deve dare dimostrazioni valide, altrimenti il confronto con un "mostro sacro" come Ronaldo rischia di essere più ingeneroso di quanto già non lo sia.

Si potrebbe inoltre pensare a qualche cambio all'assetto base della squadra (vuoi per questioni tattiche o semplice rinnovo dell'11 titolare), con un terzino più incisivo dell'ultimo Emerson (vediamo come rientra Spinazzola) e giocando bene le carte Tonali e Pellegrini. L’Italia non può prescindere dal doppio play e da Barella, ma a qualche cambio, dopo un periodo buio, ci si può pensare.

Bisogna poi scegliere il rigorista, dettaglio non da poco. Le qualità di Jorginho non si discutono, ma dopo 3 errori di fila è giusto passi il testimone. Insigne e Berardi calciano bene, ma sbagliano anche molto, mentre Chiesa non sarebbe indicato per compito ed età. Le alternative plausibili sono due: Immobile o Bonucci, con il primo che potrebbe levarsi più di un peso segnando e con il secondo che ha mostrato di poter meritare il posto grazie a freddezza ed esperienza.

C'è ancora tempo, ci sono ancora partite e stage da affrontare, ma ora più che mai bisogna dare una dimostrazione netta. Non andare in Qatar sarebbe un disastro per un popolo che non vede il Mondiale dal 2014 e rischia di rivederlo nel 2026Bisogna essere pronti alla morte, ma speriamo non dover soccombere. In caso di fallimento si apriranno i soliti processi e si andrà incontro ad una ennesima ricostruzione del calcio italiano, cosa della quale si farebbe volentieri a meno.