Si spengono le luci della tour Eiffel e lo sconforto prende il sopravvento perché anche quest'anno, nonostante l'ingente patrimonio investito nell'estate per il calciomercato, la Champions League resta un'utopia.

Se è pur vero che l'avversario era uno dei più temibili e questo scontro aveva il gusto di una finale, d'altro canto i "galletti" avevano puntato a creare una squadra appositamente per trionfare in questa edizione con acquisti mirati e di assoluto pregio.
Basti pensare che tra l'arrivo di Neymar e quello di Mbappé si sono sfiorati i 400 milioni di esborso. 
Così non è stato. La delusione è resa maggiormente dolorosa dal risultato ottenuto tra andata e ritorno, con i "blancos" che dominano sul computo dei goal per 5 a 2 e vincono sia in casa che in terra in terra straniera.
Una passeggiata per la squadra di Florentino Peres che, senza togliere meriti, deve però ringraziare l'assenza del pregiato brasiliano della compagine francese e, l'inconsulto gesto di follia di un solitamente "irreprensibile" Marco Verratti che protestando si fa sventolare in faccia il secondo giallo con conseguente espulsione.

Quest'anno è andata in questo modo e sono sicuro che al Paris Saint Germain servirà come punto di partenza per capire dove sono avvenuti gli errori e ritentare l'anno a venire.

Il "vil" danaro da investire nel prossimo mercato non manca e, a chi dice che le coppe non si vincono sborsando milioni, rispondo che sicuramente non bastano solo quelli, ma se vuoi giocatori di qualità che garantiscano un rendimento da top player, non si può retribuirli in noccioline.

"Ci vuole solo coraggio,o forse buon senso, per capire che le lezioni migliori sono di solito le più dure; e che spesso fra queste ultime c'è la sconfitta."
Anthony Clifford Grayling