Sono passati 23 anni, eppure sembra ieri, e il PSG una squadra spaziale, almeno fino alla finale in Champions League contro il Bayern Monaco. Però, forse molti vedono il PSG solo da quando il signor Nasser Al-Khelaïfi ha messo piede nella società parigina, ma nessuno, forse, sa che il PSG prima dell'avvento dello sceicco del Qatar, era una squadra NORMALE. Nasser Al-Khelaïfi nel 2011 è divenuto il presidente del PSG, rilevando la società da Robin Leproux, poi passato per breve tempo nelle mani di Benoît Rousseau, presidente ad interim prima dell'arrivo dello sceicco. Ma tante persone sanno il PSG nella sua storia prima dello sceicco cosa aveva vinto? Forse molti ci rimarranno male, però vediamo il palmares della quadra parigina prima dello sceicco:

Nato nel 1970 tra la fusione di due club, il Paris Fc (che oggi è una società della Ligue 2) e lo  Stade Saint-Germain (non esiste più), la società ebbe solo presidenti francesi, dal primo Pierre-Étienne Guyot al penultimo Benoît Rousseau. La società francese non era una società di spicco, infatti conta dal 1970 al 2010 (anno prima di Nasser Al-Khelaïfi), soltanto due campionati vinti (1985-1986, 1993-1994), 5 Coppe di Francia (1981-1982, 1982-1983, 1992-1993, 1994-1995, 1997-1998), 2 Coppe di Lega Francese (1994-1995, 1997-1998), 2 Supercoppe Francesi (1995, 1998). In Europa, 1 Coppa delle coppe (1995-1996) e 1 Intertoto (2001). Questo era il PSG, che soccombeva sotto squadre molto più forti, come l'AS Monaco, Nantes, Olympique Marsiglia, Olympique Lione, Auxerre e Bordeaux. Il PSG era una squadra normale, con tanti talenti in rosa, tanti giovani dal vivaio, basti pensare che la vittoria in Coppa della Coppe 1996 in finale contro il Rapid Vienna, contava una formazione mista tra giovani e vecchi del vivaio parigino.

Ora porto tanti non nati o che nati ma troppo giovani non ricordano il PSG anni 90, in una sera del 15 gennaio 1997, quando al Parco dei Principi arriva la Juventus per la finale di andata (non era una gara secca) di Supercoppa europea. La squadra parigina, era una squadra osticissima, ma davanti la Juventus aveva appena conquistato la Champions League ai danni dell'Ajax pochi mesi prima. La serata sembrava molto calda, e le due sfidanti erano al contempo fortissime, ma qualcosa si notò fin da subito, quando la Juventus dopo appena cinque minuti si portò in vantaggio con Sergio Porrini, che sotituiva Mark Iuliano che partiva dalla panchina. Poi, il radoppio avvenne da un autogol del gigantesco Bruno N'Gotty, poi prima Ciro Ferrara e poi Michele Padovano mandarono le squadre su un sorprendete 0-4 le squadre al riposo. La ripresa fu ancora più dura per il club parigino che poi aver accorciato le distanze con Rai su rigore, subiscono le reti prima di Attilio Lombardo e poi ad un minuto dal termine di Nicola Amoruso: 1-6! La Juventus si porta a casa la Supercoppa Europea nel ritorno con un 3-1 per i bianconeri con doppietta di Alex Del Piero e gol di Bobo Vieri, con la rete di Rai ancora su rigore, nel complesso la Juventus si aggiudicò il trofeo per 9-2!

Sono passati 23 anni, forse se non fosse arrivato lo sceicco qatariota oggi la società parigina sarebbe ancora una squadra normale, altro che super campioni... Eppure quel PSG che subì 9 reti dalla Juventus, non fatevi ingannare, perchè potreste pensare che la squadra parigina fosse debole, mentre aveva una rosa importante. In porta giocava Bernard Lama, un portiere che faceva della sua agilità la sua dote migliore, era già allora uno dei più forti portiere della storia del calcio francese. In difesa Bruno N'Gotty, gigantesco difensore centrale, un armadio a quattro ante, 1,85 x 80 kg, giocatore molto difficile da superare in velocità e soprattutto mel gioco aereo. Al suo fianco Paul Leguen, un centrocampista reinventato centrale di difesa, esperto, 28 anni, sapeva disimpegnarsi anche nel ruolo di centrale. A destra c'era Jimmy Algerino, velocissimo e molto tecnico. Alla sinistra Didier Domi, giovanissimo di appena diciannove anni, molto forte nei contrasti, meno nel gioco aereo. A centrocampo sulla destra, Gerome Leroy, 23 anni, esterno con la propensione di arrivare al cross molto facilmente, al centro Laurent Fournier, incontrista di spiccata aggressività, diciamo un Rino Gattuso francese, al suo fianco Raì, il brasiliano, uno dei giocatori più forti nella squadra parigina anni 90, altissimo 1,89 ma con una tecnica soprafina e una facilità di andare a rete. A sinistra troviamo Vincent Guérin, esterno di ottima spinta e progressione. Davanti c'erano Dely Valdes, arrivato da Cagliari, giocatore velocissimo e molto forte in area di rigore, mentre al suo fianco Patrice Loko, altro attaccante molto veloce e ottimo goleador. In panchina, tra i tanti, anche il talento di Leonardo (ex Milan). La squadra era molto forte. Aveva perso soltanto Youri Djorkaeff dalla stagione precedente, che era passato all'Inter.

Il PSG fino al 2011 era una semplice squadra francese, una delle tante, poi l'arrivo di Nasser Al-Khelaïfi ha cambiato tutto. I grandi nomi nel club parigino, se ci sono stati è perchè usciti o dalla Primavera o da acquisti azzeccati che si sono trasformati in fenomeni, se pensiamo il PSG nella sua storia ha avuto giocatori come George Weah (1992-1995), strappato al Monaco. Raì, brasiliano portato in Europa dal Santos, per una grande intuiizione. David Ginola, pescato nello Stade Brestois. Il più grande acquisto nella sua storia pre-sceicco fu Dominique Rocheteau, ala strappata al Saint-Etienne, esterno completo che segnava a raffica. E il giocatore più forte degli anni 90, Ronaldinho pescato dal Gremio, pagato soltanto 6,4 milioni di euro nel 2001. Poi tanti altri: i giovani usciti dal vivaio Nikolas Anelka, Patrice Evrà, Steven N'Zonzi, Tripy Makonda, Yakou Méïté. Il PSG era una fucina di giovani, e molte volte si è aggrappata a loro. Dal 2011, la musica è cambiata lo sceicco spendeva, ma i giovani del vivaio se ne andavano come nulla fosse. Se pensiamo che dal 2001 il PSG ha perso giocatori a costo zero come Moussa Dembélé, passato al Fulham a costo zero, e che oggi è tra le fila dell'Olympique Lione, Kingsley Coman, strappato dalla Juventus a costo zero, e che oggi gioca nel Bayern Monaco, con il quale è divenuto campione d'Europa nell'ultima Champions proprio contro i parigini. Adrien Rabiot, a costo zero alla Juventus, questo per dirne tre dei più importanti, ma ce ne sono tantissimi altri.

Oggi il PSG paga, sborsa per accaparrarsi i milgliori, ma i soldi contano fino ad un certo punto; già, perchè alla fine non è il PSG che non piace, anzi con quegli ingaggi che sborsa... ma è la Ligue 1 che è scontata, un campionato che non piace a nessuno, divenuto troppo palloso, vince sempre il PSG, quindi sembra non trovarsi appetibile per chi vuole vincere tutto, non c'è quella magia che si potrebbe trovare nella Premier o nella Liga, e poi alla fine comprare tanti giocatori ogni anno non sembra portare ad avere la sicurezza di restare un punto fermo, che togliendo Neymar non è nessuno certo del posto da titolare. Il PSG è un calderone, da un momento all'altro si liberano i giocatori che vanno a scadenza, come Cavani e Di Maria in questa stagione, succede che Neymar è stanco di restare ma deve rispettare il contratto. Quindi diciamola tutta, il PSG è divenuto un grandissimo club da quel 1997 ad oggi, ma non ha più lo spirito di competizione che c'era in quei tempi di Ligue 1, è tra le otto squadre più forti d'Europa, ma nell'insieme non ha quella struttura di unione tra società e rosa, non v'è certezza di vedere una squadra compatta, tanti troppi nomi importanti, e tra una gara e l'altra ci si trova sempre a vedere qualcuno scontento di non giocare. Forse pensandoci bene i tifosi del PSG preferirebbero tornarere indietro, riprendersi quella fusione tra Paris FC e Stade Saint-Germain che fino al 2011 aveva impegnato i loro fine settimana.