Prima Douglas Costa domenica, poi Ronaldo mercoledì.
A questo punto Allegri deve inserire nel suo staff uno psicologo che inculchi pazienza oltre ogni limite, che chiunque di noi sarebbe disposto a sopportare.

La nostra supremazia è talmente evidente che agli avversari, giustamente indirizzati dai loro tecnici, non resta che metterla sulla provocazione.
Prendiamo domenica con il Sassuolo, siamo nei minuti di recupero, l'avversario impotente e nello specifico Di Francesco, le cui idee di estrema destra sono ben note, si sente autorizzato ad insultare il nostro giocatore in modo pesante.
Cari amici Douglas Costa è un nazionale brasiliano, probabilmente tra i primi 5 esterni più forti al mondo, cosa lo spinge ad un gesto così insensato?La provocazione appunto, continua e reiterata dal suo ingresso in campo.
E' il suo strapotere fisico che spinge Di Francesco ad utilizzare metodi e soprattutto parole indegne, tali da mandare fuori giri Costa per quei fatali 10 secondi.

Tornando a Valencia, la Juve stradomina, sembra in procinto di seppellire di gol il malcapitato Valencia, cosa rimane allora? La provocazione.
Solo quella può far scattare in un giocatore che in 154 partite di Champions non era mai stato espulso pur avendo subito centinaia di falli più o meno duri, quella manina galeotta sui capelli di Murillo.
Ecco, è lì che bisogna lavorare, sulla testa dei giocatori, quasi ricorrendo alla famosa frase di Gesù Cristo, porgi l'altra guangia.
Solo così si vinceranno Champions e scudetto.

Lo so ragazzi, è dura, siete uomini non macchine, ma gira così, bisogna adeguarsi, quindi Allegri inserisca nel suo staff una persona competente per alzare il livello di sopportazione, altrimenti rischiamo di ritrovarci a fine stagione con un pugno di mosche in mano.
Purtroppo il Fair Play è solo uno spot televisivo.

Alla prossima 

Rudy Pellino