Nell’estate del 2014, dopo aver iniziato la preparazione estiva in vista della stagione agonistica entrante, Antonio Conte abbandonò la Juventus.

A seguito di  quella scelta cosi dura, inattesa, intempestiva e clamorosa, in questi anni si sono consumati fiumi di inchiostro. Si è raccontato di tutto e di più, nessuno ha mai saputo esattamente  e  con certezza quali siano stati i motivi di quella  assurda decisione.
Una situazione di quel genere non era mai capitata alla Juventus. Quella bomba finì col tracciare un solco profondo ed indelebile tra la società  ed il tecnico salentino, definito da tutti ‘’il capitano’’ una ‘’bandiera bianconera’’.

Ed in quel tempo, neanche troppo lontano, mentre un Conte impettito e polemico sbandierava la sua ‘’professionalità’’, prendendo  via via e sempre più  le distanze dalla sua juventinità, la Juventus si trovò suo malgrado e gioco forza, nella condizione assurda di dover ‘’accattare’’ presto, subito ed in un momento ‘’impossibile’’,  un allenatore di livello che potesse sostituire il suo ‘’capitano’’ in fuga.

Credo che in questi ultimi 5 anni sia Conte che Andrea Agnelli qualche volta avranno ripensato a quell’estate ‘’stupida e pazza’’. Senz’altro ci avranno pensato  tutte le volte che i loro sguardi hanno avuto modo di incrociarsi in tutto questo tempo. Sono invece certissimo che mai come in questi ultimi 15 giorni e dopo l’addio di Allegri, la Juventus abbia ripensato a Conte e soprattutto Conte abbia ripensato alla Juventus.

La decisione, da parte bianconera, di dare il benservito ad Allegri, sembra sia scaturita solo in questo ultimo periodo e non tutti i dirigenti juventini pare fossero d'accordo nel prenderla. A spingere per il licenziamento di Allegri, pare siano stati  soprattutto il vice presidente Nedved ed il DG Paratici. A caldeggiarla non meno del  90% della tifoseria bianconera.

Per Agnelli  infatti, che aveva confermato il tecnico livornese alla guida della squadra già dopo l’eliminazione dalla Champions,  non ci sarebbe stato il cambio dell’allenatore.
Paratici e soprattutto il vice presidente Nedved
 avrebbero invece spinto e tanto per l’allontanamento di Allegri e proposto  con altrettanta fermezza il ritorno di Antonio Conte alla guida  della squadra.
Agnelli ha  finito per dare ragione ai suoi collaboratori, ma su Conte pare abbia puntato i piedi in maniera decisa. Da qui il tourbillon di voci  sul possibile nome del nuovo allenatore da affibbiare alla Juventus: Guardiola, Klopp, Pochettino, Sarri, Inzaghi, Gasperini, Mihailovic, perfino Mourinho…
La posizione di Conte in qusto periodo non si è mai delineata chiaramente. Il mese scorso si era accennato ad un forte interesse della Roma nei suoi confronti. Ora si racconta che si sia accordato con l’Inter, ma come dice  Moggi, ancora non c’è nulla di ufficiale... Moggi infatti sostiene che basterebbe solo mezza parola da parte di Agnelli per indurre l’allenatore salentino a stracciare qualsiasi accordo preso con l’Inter o con qualsiasi altra società  per fiondarsi e subito  a Torino.

La sensazione forte è che Agnelli quella mezza parola non la dirà mai, Conte nel frattempo in curiosa attesa, non sembra abbia intenzione di fare qualcosa per spiccicargliela di bocca. Agnelli e Conte nonostante i rapporti cordiali di facciata, per orgoglio o presunzione, non hanno mai voluto chiarirsi definitivamente e quella ferita probabilmente non verrà rimarginata ne ora ne mai.

A mio modesto avviso, il comportamento di entrambi mi sembra si possa assimilare a quello di un marito che pur di fare un dispetto alla moglie si evira. Oggi infatti la Juventus avrebbe molto bisogno di Conte e Conte avrebbe bisogno molto bisogno della Juventus.

Se andiamo ad analizzare le capacità, il carisma, le conoscenze, il costo di ciascun allenatore accostato oggi alla Juventus, nessuno di essi potrebbe considerarsi più adatto di Antonio Conte ad alleare l’attuale Juventus.
Chi oggi potrebbe contestare Conte alla guida delle Juventus? Un allenatore che in tre anni ha vinto tre scudetti, che ha lasciato una Juventus da lui costruita dal nulla  e vincente. Quale altro  allenatore può  vantare una conoscenza  cosi profonda dell’ambiente  juventino, dei  giocatori che ne fanno parte… Chi più di lui sarebbe in grado di apporre le giuste modifiche ad una squadra che lui stesso creò? Chi potrebbe attuare un gioco più adatto ed  affidabile e che  molti giocatori dell’attuale rosa  gia conoscono ed hanno assimilato da tempo?

Un qualsiasi altro allenatore oggi dovrebbe avere il tempo e le capacità di ambientarsi a tutto e a tutti... Un nuovo allenatore dovrà imporre  radicali cambiamenti sia tecnici che di mentalità. Se pure si azzeccasse la scelta, tutto ciò richiederebbe grande dispendio di tempo ed energia oltre che di una buona dose di fortuna...
Il mio allenatore ideale e non da oggi sarebbe stato Klopp, anche più di Guardiola… Anche Klopp però, pur bravissimo, non potrebbe incidere al momento e con immediatezza quanto Conte. Ma a prescindere dalle conoscenze acquisitissime di Conte nei confronti  di squadra, società, giocatori, tipo di campionato, può forse lui, in linea generale ritenersi inferiore come carisma e capacità ad allenatori come Mourinho, Pochettino, Sarri…?

Tra l’altro, se davvero Conte dovesse andare all’Inter… La squadra nerazzurra che ha già un organico di livello, se  affidata ad un allenatore capace come Conte potrebbe potrebbe impensierire e non poco una Juventus in fase di cambiamento e per giunta radicale… è rischioso.

Per quanto detto, non ho quindi alcun dubbio nel ritenere, con estrema convinzione ,che la mossa  più intelligente  ,decisiva e fondamentale  da attuare da parte della dirigenza juventina  dopo la partenza di Allegri,  sarebbe quella di riportare Conte a Torino.
Capisco perfettamente cosa può provare Andrea Agnelli davati a questa eventualità. Sono altresì convinto  che la querelle di 5 anni fa tra Conte ed Agnelli  sia stata gestita in maniera non impeccabile da entrambe le parti e non soltanto da Conte.

Oggi Conte potrebbe mettersi davvero alla prova con una rosa giocatori di grande livello e tentare di chiudere alla grandissima, una bellissima storia da lui stesso avviata otto anni fa. Quasi certamente invece lui dovrà ‘’riparare" andando ad allenare l’Inter, la nemica di sempre, rischiando di fallire contro una Juventus che sulla carta ancora molto superiore ai nerazzurri. Potrebbe però anche prendersi una clamorosa rivincita, contro la sua Juve e il suo presidente, che gli ha chiuso una porta nel momento topico della sua carriera.

La Juventus invece, per orgoglio, piuttosto che puntare sul sicuro, andrà a sfarfallare da chissà quale altra parte.
Qualsiasi soluzione dovesse adottare Agnelli, che non  sia  la scelta Conte, qualsiasi soluzione sarà un ripiego, un punto interrogativo, sperando non diventi un punto esclamativo, che possa destabilizzare la squadra bianconera, al punto da farle perdere perfino e per la prima volta la leadership nazionale.

Male che vada, sarà un campionato più avvincente e più combattuto.