Finalmente ci sono le date per la ripartenza della stagione (si ricomincia il 20 di giugno) e in casa Inter si iniziano a scaldare i motori per il rush finale e che per i nerazzurri dovrebbe iniziare già il 13 di giugno con la semifinale di ritorno di Coppa Italia dove la squadra di Conte dovrà ribaltare l'uno a zero incassato dal Napoli a San Siro. Proprio la decisione di ricominciare dalla coppa nazionale, però, avrebbe infastidito le due squadre di Milano (il Milan affronterà la Juventus) con i nerazzurri addirittura pronti a schierare la squadra primavera come segno di protesta contro la decisione della Lega. In attesa dell'ufficialità sulla disputa o meno della Coppa Italia come prima partita post pausa e di capire quali saranno le scelte della società nerazzurra, Conte è al lavoro per questo finale inedito di stagione dove i suoi ragazzi sono ancora in corsa su tutti e tre i fronti di gioco. Proprio la possibilità di portare a casa un trofeo (dopo ben nove anni di attesa) potrebbe rivalutare la stagione dei nerazzurri al momento in linea con il biennio Spalletti con l'unica differenza che la qualificazione alla prossima Champions non dovrebbe essere sudata fino all'ultimo.

Se si dovesse ricominciare dalla Coppa Italia, Conte avrebbe fin da subito la possibilità di lottare per un trofeo che in caso di vittoria potrebbe rappresentare la rinascita della società nerazzurra, un po' come successe con l'Inter di Mancini capace nel 2005 di vincere proprio questa competizione dando il là ad anni di vittorie fino al triplete del 2010. La vittoria poi, potrebbe dare più consapevolezza ad un gruppo a volte troppo fragile come dimostrano le rimonte subite in Champions, durante questa stagione, che hanno minato il percorso europeo della squadra. Consapevolezza che poi potrebbe servire anche in campionato dove in caso di vittoria nel recupero sulla Samp, i nerazzurri si porterebbero a sei lunghezze dalla vetta con ben dodici partite da disputare. Senza fattore campo, con le alte temperature estive ed una forma probabilmente non ottimale la ripresa del campionato potrebbe regalare molte sorprese riscrivendo così una classifica che già prima dello stop si mostrava corta con (quasi) tutte le squadre in lotta per i propri obiettivi.

La ripresa, poi, servirà anche per capire su quali giocatori puntare per la prossima stagione: Conte e i dirigenti hanno già iniziato a lavorare per il futuro visto che nella prossima annata sarà quasi d'obbligo la vittoria di qualche trofeo. A monopolizzare l'attenzione in questi mesi di pausa è stato soprattutto il futuro di Lautaro che dovrà dimostrare in questi due mesi di essere non solo un grande giocatore a livello tecnico ma anche a livello mentale mettendo da parte le voci che lo vogliono già diretto verso Barcellona per concentrarsi esclusivamente sul suo presente. Poi una volta terminata la stagione verrà presa la decisione più giusta sia per la società (che al momento non tratta sotto il prezzo della clausola) che per il giocatore (che forse in cuor suo una decisione l'ha già presa).
Se Lautaro è il nome grosso in uscita, anche altri suoi compagni potrebbero seguire le orme dell'argentino lasciando la Pinetina al termine della stagione. In difesa si ragiona sul futuro di Godin, apparso più che spaesato nella difesa a tre di Conte. In caso di addio (dopo una sola stagione) dell'esperto centrale uruguaiano, la società sarebbe alla ricerca di un profilo giovane con Kumbulla del Verona in prima fila (bravo ad impostare nella difesa a tre di Juric, sarebbe il rimpiazzo perfetto per De Vrij) tallonato da Martinez Quarta (giovane difensore del River,sul quale ci sono anche gli occhi della Fiorentina).

In mezzo al campo saranno partite decisive anche per il futuro di Gagliardini e Vecino: il primo godrebbe dell'apprezzamento di Conte ma anche di alcune pretendenti come il Torino, il secondo ha molti estimatori all'estero anche se per il momento nessuno è arrivato vicino alla valutazione fatti dall'Inter. Il loro futuro, poi, potrebbe essere condizionato dal ritorno di Nainggolan e dal possibile approdo di Vidal. Per quanto riguarda gli esterni, le prossime saranno partite decisive per decidere il futuro di Moses arrivato in prestito con diritto di riscatto durante il mercato di riparazione. Già segnato, invece, appare il futuro di Young e Biraghi con il primo ampiamente confermato ed il secondo vicino al rientro a Firenze al termine della stagione. 

Merita un discorso a parte Eriksen: arrivato come Moses e Young durante il mercato di gennaio, il danese ha pagato non poche difficoltà ad inserirsi negli schemi di Conte. La ripresa del campionato, poi, potrebbe vedere di nuovo protagonista Sensi che dopo una prima parte di stagione a dir poco eccezionale, si è trovato ai box per via di un lungo infortunio. Per Eriksen saranno due mesi decisivi per ritagliarsi un ruolo da protagonista, ruolo ampiamente previsto al suo arrivo in nerazzurro.