Tutto quello che temevamo è successo. Siamo fuori. È tutto vero. Da lontana ipotesi si è trasformata in durissima realtà. Usciamo senza riuscire a battere una Svezia mediocre che, ieri sera, non ha mai superato i tre passaggi riusciti consecutivi.

Risulta davvero difficile, se non impossibile, trovare le parole adatte a descrivere questo dramma sportivo. È successo qualcosa che non ha senso, non riesco a darmi spiegazioni. Com'è possibile che davvero siamo usciti con la Svezia?
Beh, in realtà di spiegazioni ce ne sarebbero tantissime. A partire da quella maledetta estate del 2016. Usciamo ai rigori con la Germania, Antonio Conte saluta la nostra Nazionale. Viene scelto Giampiero Ventura come suo sostituto. Ricordo benissimo tutto: mi trovavo su un treno con un mio amico, quando ad un certo punto si gira verso di me e dice: "Sono usciti i gironi di qualificazione: abbiamo preso la Spagna". Il binomio Ventura-Spagna ci fece da subito molta paura. Da quel momento, iniziammo a prendere seriamente in considerazione l'idea di non partecipare al Mondiale. Da qui, farei una prima riflessione: com'è stato possibile scegliere Ventura dopo Conte? 

Il primo sotto processo, proprio per questo motivo, è il signor Tavecchio. Le colpe, ancor prima di quelle evidenti di Ventura, sono di chi lo ha scelto come commissario tecnico. L'Italia, ha una grandissima tradizione di allenatori, eppure nonostante questo Tavecchio è riuscito a sceglierne uno chiaramente non all'altezza. Dopo Conte, neanche il meno esperto di calcio avrebbe scelto un allenatore senza esperienza in un grande club, per giunta in età avanzata. Tavecchio, a settembre, dichiarò che se l'Italia non si fosse qualificata per i Mondiali sarebbe stata un'apocalisse. Due mesi dopo, eccoci qui, a parlare della fine del mondo azzurro causata dallo stesso Tavecchio, che non ha avuto neanche il coraggio di dimettersi.

Il secondo sotto processo è per forza di cose Giampiero Ventura. Probabilmente potrei scrivere un libro sulle colpe del ct, ma ho deciso di limitarmi ed enunciarne le principali. In primis, è SCANDALOSO decidere a tavolino di arrivare secondi dietro la Spagna. La stessa Spagna che solo qualche mese prima avevamo strapazzato agli Europei. Già questo, ci fornisce un'idea chiara sulla mentalità provinciale di Ventura. L'Italia però, ha smarrito se stessa il 2 settembre, in occasione di Spagna-Italia. Quel secco 3-0 rifilatoci dalla Spagna, ci ha ridimensionato a tal punto da farci perdere anche le poche certezze che avevamo e soprattutto ha messo Ventura in cattiva luce, vista la sua scelta tattica di giocare a Madrid con un folle 4-2-4. Successivamente, la doppia sfida con la Svezia è stata teatro di un'infinità di scelte sbagliate. Intanto, perché siamo passati al 3-5-2? Perché abbiamo deciso di giocare sugli esterni e abbiamo rinunciato ad Insigne ed El Shaarawy? Perché Jorginho non era mai stato convocato? Ma soprattutto ieri sera, perché abbiamo tenuto tre centrali di difesa a fare nulla per 90 minuti? Perché è entrato Bernardeschi come interno di centrocampo? Era tanto difficile passare ad un 4-3-3 che ci avrebbe garantito superiorità numerica sugli esterni e più qualità? Evidentemente sì. Purtroppo Ventura non ha avuto il coraggio di cambiare neanche quando mancavano 20 minuti alla fine della nostra Nazionale. Ha deciso di portare avanti le sue idee (sbagliate) fino alla fine, e di affondare con esse.
È brutto da dire, ma il tifoso medio italiano, avrebbe preso decisioni migliori del commissario tecnico. Incredibile. Anche Ventura, così come Tavecchio, non ha avuto il coraggio di dimettersi a fine partita.

Sotto processo finiscono anche i giocatori. Federazione e tecnico si prendono fette di colpe più grosse dei singoli calciatori, ma anche loro hanno partecipato a questa torta che ci lascia a casa dai Mondiali. I senatori non hanno guidato il gruppo, si sono rilassati sotto la guida di Ventura. Ci aspettavamo molto di più da giocatori come Immobile, come Belotti, che purtroppo hanno dimostrato di essere giocatori con poco carattere, che falliscono gli appuntamenti importanti. Ieri sera è stata evidente la paura in campo tra i nostri giocatori, soprattutto nelle scelte decisive in fase offensiva.

Accecato dalla rabbia e dalla delusione per ieri sera, ho deciso di concludere questo processo/sfogo in maniera cinica. Ieri sera è stata una delle più grandi delusioni da quando seguo il calcio. Non mi dispiace né per Buffon né per De Rossi né per chiunque altro abbia fatto parte di questa Nazionale. Quando le cose sono andate bene, ho sempre dato loro i meriti. Oggi no.
Mi dispiace solo per me stesso e per chi condivide la mia stessa passione, per chi paga per andare allo stadio ed è costretto a soffrire perché ci sono persone che prendono milioni di euro e non sanno fare il proprio lavoro. Da oggi, ahimè, seguirò il calcio in modo diverso. Vergognatevi per quello che ci avete tolto.
Senza di noi, il calcio è zero, ricordatevelo sempre.