Chi pensava che con l'avvento del Var sarebbero finiti in soffitta tutti gli approfondimenti sportivi basati sulla moviola, si sbagliava di grosso. A poco più di un anno dalla sua introduzione, il bilancio è sicuramente soddisfacente. Le statistiche sull'uso di questa tecnologia, diffuse alla fine dello scorso campionato, sono state incoraggianti e anche ai mondiali il suo utilizzo è stato positivamente determinante.
L'errore umano è calato drasticamente eppure le polemiche non si sono fermate.
È chiaro che su alcuni episodi la discrezionalità arbitrale è ancora centrale e che il margine d'errore non si può azzerare, ma ultimamente le discussioni sorgono soprattutto sul protocollo. Spesso, al minimo dubbio, i tifosi invocano l'uso del Var e, in caso di errore arbitrale, si sentono doppiamente defraudati. Probabilmente molti di questi non sono a conoscenza del regolamento IFAB in merito. Facciamo chiarezza: quando può essere utilizzato il Video Assistant Referee? Il protocollo ufficiale è variato, dall'inizio di questa stagione, da "chiari errori" a "chiari ed evidenti errori". Fondamentalmente non cambia molto, ma con molta probabilità questo aggettivo è stato recepito dalla classe arbitrale come un segnale a limitarne l'utilizzo, tanto che in Serie A si è registrata una flessione evidente del suo impiego a partire dalla corrente campionato.
Un nuovo trend, però, forse c'è stato 2 turni fa; tra le partite disputate spiccò Inter-Parma, nella quale all'Inter venne negato un rigore solare e al Parma non fu annullato un goal, comunque spettacolare, nonostante Inglese si trovasse in posizione irregolare. Dopo questo spartiacque il Var è tornato molto in voga e il tasso di errore è nuovamente calato (con unica pecca della palla uscita sull'assist di Lirola in Sassuolo-Empoli).
Ieri sera, dopo Inter-Fiorentina, ci sono state nuovamente lamentele sul Var, stavolta da parte dei viola, soprattutto per il rigore concesso all'Inter e per la mancata espulsione di Asamoah. Colpa del Var o del suo mancato utilizzo? No! L'arbitro ha rivisto l'azione del rigore al monitor e ha deciso di concederlo, ma è stata una sua interpretazione. Il tocco, polpastrello o dorso della mano, c'è stato e sia l'entità della deviazione che la volontarietà del giocatore sono state valutate dal direttore di gara rispetto le immagini a disposizione. Su Asamoh il discorso è diverso. Personalmente reputo le proteste di Pioli legittime, in quanto la seconda ammonizione poteva starci, ma non è un chiaro ed evidente errore, non era per esempio un fallo da rosso diretto. Ricordate Inter-Juventus della scorsa stagione? Vecino venne espulso direttamente, anche grazie alla revisione dell'accaduto sullo schermo, ma il Var non potè intervenire sull'eventuale secondo giallo a Pjanic. La casistica equipara Asamoah a Pjanic, se l'errore c'è è esclusivamente arbitrale, non degli addetti al monitor.
Pioli, per dover di cronaca, non ha detto che Chiesa, nel finale di primo tempo è stato invitato a rialzarsi dopo una situazione in area, giudicata come simulazione, quando già era ammonito. Anche qui il Var non può intervenire e giustamente si è andati avanti nonostante una seconda ammonizione avrebbe potuto mettere i nerazzurri in una posizione favorevole. Il possibile rigore su Chiesa? Dubbio, giusto non intervenire, come è giusto non farlo per l'entrata su D'Ambrosio.

Alla fine rimangono solo le discussioni ma in fondo forse a noi piacciono, la moviola fa parte della nostra cultura e se il rigore per i nerazzurri non fosse stato concesso magari oggi le polemiche sarebbero state a tinte nerazzurre e Spalletti forse avrebbe parlato di evidente tocco di mano da parte di Victor Hugo. Tutte queste evidenze non possono che suggerirci di continuare sulla strada della sperimentazione tecnologica, magari perfezionandola sia a livello pratico che di protocollo, ma è palese che il Var riduce gli sbagli, sebbene debba essere chiaro a tutti che gli errori non potranno mai essere aboliti del tutto... Come le polemiche e la moviola.