La premessa e' nota a tutti e non serve ripeterla o spiegarla: come sanzione per le violazioni del Fair play finanziario, l'Inter ha dovuto affrontare la Champions senza Gagliardini, Dalbert e Joao Mario, "eliminati" dalla rosa nerazzurra su istanza UEFA.
Questa remora di sicuro non ha giovato alla squadra, nella quale Asamoah, Vecino e Nainggolan si sono ritrovati, sostanzialmente, senza riserve e sostituti naturali. Oltretutto il Ninja ha subito pure qualche infortunio. E giocoforza ha dovuto lasciar piu' volte la squadra senza il suo contributo. Ma soprattutto senza il suo ruolo decisivo di incursore avanzato del centrocampo.

Adesso, all'apertura del mercato di riparazione invernale - un mese intero per trattative di mercato concepite proprio per integrare le rose di prima squadra e modificarne qualche carenza, lacuna o difetto - all'Inter si pone dunque l'obbligo di chiarire alla tifoseria quale sia l'obiettivo ufficiale di società e squadra in Coppa Uefa. Puntano al successo e alla conquista del trofeo? Si accontenteranno di giocare la finale accettando pero' una bella figura in semifinale? E' molto difficile che con 19 giocatori - Gagliardini, Dalbert e Joao Mario resteranno esclusi pure in questo torneo - l'Inter si possa pero' candidare autorevolmente e ragionevolmente a qualche successo significativo. Non vi e' dubbio - e infatti e' gia' successo - che D'Ambrosio possa cavarsela benino anche a sinistra e che Borja Valero possa farsi apprezzare anche avanzando di qualche metro la sua posizione, fin a posizionarsi quasi alle spalle di Icardi. Ma basterebbe una sola assenza in mediana per scombussolare gli assetti e gli equilibri meditati dal Mister. 
Delle tre lacune di organico - chiamiamole "buchi" e immaginiamole come vere e proprie voragini in uno schieramento - almeno due andranno chiaramente colmate. Come? Ricorrendo in tutti e due i casi ad un ex "canterano" e cioè ad un giocatore proveniente dai vivai giovanili dell'Inter. Per ottenere dunque un sostituto di Dalbert (che si cerchera' di vendere in via definitiva intorno ai 15 milioni), la scelta dovrebbe orientarsi sul profilo piu' adatto tra un terzetto composto da Di Marco (proprietà Inter in prestito al Parma), Biraghi (proprietà Fiorentina), Miangue (proprietà Cagliari, ma in prestito allo Standard Liegi).
Per sostituire Joao Mario - che a dicembre ha saputo comunque dimostrare le sue non poche qualita' tecniche - le possibilita' dovrebbero restringersi a un novero formato da Daniel Bessa (proprieta' del Genoa) e da Joel Obi (proprieta' del Chievo con scadenza a giugno). E' inoltre probabile che un'eventuale cessione di altri giocatori (soprattutto di un profilo a suo tempo costoso come Candreva, che sarebbe facilmente sostituibile da un ritorno di Karamoh dal prestito al Bordeaux, oppure Ranocchia pensando a Bastoni) alleggerirebbe di molto i problemi dell'Inter.

Certamente, nessuno dei sette nomi di "sostituti" qui menzionati appartiene ad un campione. Ma sarebbe stupido affrontare una Coppa Uefa tutt'altro che proibitiva con una rosa priva di ben tre giocatori. Io chiamerei in prima squadra Di Marco, Daniel Bessa, Karamoh e Bastoni, che mi sembrano gia' prontissimi tutti e quattro a sostituire Dalbert, Joao Mario, Candreva e Ranocchia. Viceversa, cercherei proprio di evitare la cessione di Gagliardini ad ogni costo, anche se l'ex canterano Duncan (oggi al Sassuolo) lo sostituirebbe benissimo, direi...