Era atteso un po' da tutti l'esordio del giovane tecnico spagnolo dell'Udinese dopo la sconfitta in Coppa Italia subita da parte del Benevento. In molti si aspettavano il bis anche al Tardini contro la neo promossa Parma di D'aversa, anch'egli alla prima in Serie A e invece ne è uscita una partita tutto sommato piacevole che ha visto i ducali andare meritatamente in vantaggio per ben due volte con Inglese e Barillà, complici gli errori di Nuytinck e Scuffet, ma raggiunti dall'Udinese sull'altrettanto meritato pareggio per due a due dopo le reti di De Paul su rigore prima, visto dal Var, e Fofana dopo.

L'Udinese nel finale avrebbe anche potuto portare a casa l'intera posta, quando quasi allo scadere Samir si è trovato sul piede la palla di un clamoroso 2-3, ma per quanto visto il risultato finale è quello più giusto.
I bianconeri hanno dato la sensazione di essere più pericolosi e trovarsi maggiormente a proprio agio quando riuscivano a ribaltare l'azione, sfruttando soprattutto la velocità di Machis e la forza di Fofana e De Paul.

Nel secondo tempo l'argentino è stato il vero e proprio mattatore della gara, quello in grado, come si diceva un tempo, di cantare e portare la croce, entrando in tutte le azioni d'attacco dell'Udinese, facendosi costantemente consegnare il pallone tra i piedi per poter innescare i compagni o portare avanti lui stesso l'azione.
Il credo calcistico di Velazquez non si è ancora visto, anzi, l'impressione è che quell'infinità di trame di passaggi, rallentino e blocchino quella che è la vera caratteristica dell'Udinese visti i giocatori a disposizione, la velocità e la forza nel ribaltare l'azione e arrivare nell'area avversaria con meno tocchi possibili.

E' comunque arrivato il primo punto in campionato per l'Udinese e per Velazquez, dopo una partita difficile contro una squadra ostica e su un campo da sempre indigesto per i bianconeri.
Ora aspettiamo la prova del nove domenica prossima al Friuli contro la Sampdoria.