E' un Milan diverso da quello che abbiamo conosciuto. E' un Milan che si è spogliato di quello che era per diventare qualcos'altro. Il Milan che sta nascendo può essere paragonata ad una "Prima Tv", ad uno spettacolo mai visto. Il Milan che è sempre stato e che deve tornare ad essere è quello che competeva con i migliori top club per i trofei più prestigiosi e importanti. Tuttavia adesso il Milan sta vivendo come ben sappiamo una fase di transizione, di profonda ricostruzione e sta attraversando un periodo di ristrutturazione che temporaneamente, si spera per ancora pochi anni, lo porta a non essere più il Milan che è sempre stato ma tornerà sicuramente ad essere, come è accaduto ad altri top club dopo aver vissuto un periodo di smarrimento. Non sarà il Milan che tutti conosciamo, ma può essere lo stesso un Milan affascinante.

E' come quando un grande attore comico, penso a Jim Carrey, Christian De Sica, o altri, si presta a fare ruoli drammatici. Si spoglia di quello che è sempre stato, quello per il quale è conosciuto e per il quale ha avuto successo, a livello nazionale, europeo o internazionale, per vestire panni e ruoli per lui inconsueti. Il pubblico non è abituato a vederlo in certe vesti. Lo può anche apprezzare per questa sua poliedricità, ma poi da lui si aspetta sempre il grande film comico perchè lo conosce per quello ed è quello che deve tornare ad essere. La stessa cosa può avvenire per i giornalisti sportivi e calcistici. Possono anche scrivere articoli o libri non inerenti al calcio e allo sport, e lo possono fare anche bene, ma ormai hanno quell'etichetta, e anche se si dimostrano eclettici e versatili, il lettore che è abituato a leggerli, si aspetta sempre che tornino ad essere quello per il quale sono conosciuti e per il quale egli lo legge.

E questo è un po' quello che sta succedendo al Milan. E' un Milan diverso rispetto al consueto quello che stiamo vedendo negli ultimi anni, tuttavia è anche un qualcosa di nuovo che può prestarsi ad essere un piacevole diversivo, se si vuole guardare il lato positivo e il bicchiere mezzo pieno. Fermo restano che il Milan deve tornare ad essere il top club che è sempre stato e che vinceva Scudetti e Champions league. Tuttavia in questa fase si può apprezzare l'originalità di questa "Prima tv Milan". E' un Milan che comunque potrebbe anche essere affascinante. Dai rumors che girano si ha la sensazione che stia per nascere un Milan estremamente giovane, si spera non troppo, con elementi davvero molto interessanti e dal grosso potenziale, tutti al Milan con l'obbiettivo di consacrarsi ed affermarsi ad alti livelli.

Si ha la sensazione che il Milan rivoluzionerà la rosa con Rangnick al timone del club come plenipotenziario. E anche qui si tratta di una "Prima Tv" perchè Rangnick sarà il classico manager all'inglese. Carlo Pellegatti, giornalista calcistico che si occupa delle vicende rossonere, riporta che in un lontano passato il Milan ha già avuto un allenatore che aveva pieni poteri, ed era Giuseppe Viani, che ha allenato il Milan dal 1956 al 1965, passando poi la mano ad un allenatore scelto da lui, ovvero Luigi Bonizzoni, nel 1957. Questo precedente è positivo perchè Viani vinse con questo ruolo da manager, da direttore tecnico, 3 campionati italiani con il Milan e una coppa dei campioni, operando nello stesso modo in cui lavora Ralf Rangnick. Ovviamente stiamo descrivendo un calcio diverso e una epoca diversa, non comparabile all'attualità e al calcio moderno, e di certo se consideriamo la storia recente del Milan, la scelta di Rangnick è una scelta comunque considerabile come una prima tv, un qualcosa di mai visto. Se vogliamo anche Herbert Kilpin, fondatore del Milan, è stato plenipotenziario del club e oltre ad averlo fondato, lo ha allenato ed è stato giocatore contemporaneamente, un po' come fu Gianluca Vialli al Chelsea. Kilpin con il Milan vinse 3 campionati italiani, di cui due da allenatore- giocatore. Ovviamente Kilpin ha avuto anche influenze nella costruzione della rosa del Milan dell'epoca. Con il Milan vinse anche 2 medaglie del Re, un trofeo  istituito in nome di Umberto I di Savoia Re d'Italia assassinato a Monza il 29 luglio del 1900. Ci furono 3 edizioni di questo trofeo e il Milan si impose per tutte e tre le volte.

Tuttavia, come ho scritto in precedenza, sono epoche diverse e lontane dall'era moderna, Rangnick manager all'inglese è una scelta unica nel suo genere, che il Milan moderno non ha mai fatto. E vediamo che vengono accostati al Milan i migliori giovani in circolazione. La sensazione che si ha è che il Milan dovrà comprare almeno 5 o 6 nuovi titolari. E almeno 4 riserve, forse anche 6. I punti fermi sono Gigio Donnarumma, Romagnoli, Theo Hernandez e Bennacer. Poi forse Rebic, ma di lui non v'è certezza che possa essere un titolare e un punto fermo del nuovo Milan. Quindi il Milan, salvo qualche cessione eccellente inaspettata, dovrebbe prendere un terzino destro titolare, un difensore centrale titolare, tre centrocampisti, di cui almeno uno offensivo titolari, e un attaccante titolare, forse due se Rebic non viene considerato titolare. E centrocampo e attacco subiranno un forte restyling, ma ci saranno ritocchi un po' in tutti i reparti.
I nomi  accostati al Milan sono dei più disparati e ne escono a bizzeffe, davvero tanti nomi di calciatori vengono accostati al Milan che probabilmente sarà uno dei club che più cambierà rispetto agli altri.
Tra i nomi accostati con più insistenza c'è anche Tanguy Kouassi, difensore francese del 2002 in scadenza con il Psg, che chiede più spazio e che non vuole rinnovare con il Psg. Rangnick lo segue da tempo e lo aveva già adocchiato per il Lipsia. E' un suo pupillo e vuole portarlo al Milan.
Discorso simile per la stella del Santos Kaio Jorge,
attaccante classe 2002, che il Santos deve cedere anche per la sua necessità impellente di fare cassa. Rumors parlano di un Kaio Jorge che non vuole marcire in panchina e in tribuna e vuole avere un ruolo importante, se non la titolarità, quasi, nel nuovo club. Rangnick potrebbe giocarsi questa carta. Il calciatore piace anche alla Juventus, che però non può garantire al calciatore la prospettiva di avere ampio minutaggio. Il Milan forse sì. Attaccante, tecnico, com margini di miglioramento, che viene paragonato a Roberto Firmino, scoperto da Rangnick e idolo di Kaio Jorge. Altri lo paragonano a Ronaldo, il fenomeno brasiliano. Sono i soliti eccessi quando c'è un giovane talento, tuttavia Kouassi ha già accumulato 13 presenze con il Psg in questa annata, mentre Kaio Jorge ha già esordito in coppa libertadores con il Santos tra le altre cose, dove in due presenze ha anche realizzato un gol. 3 presenze in campionato con il Santos e nel 2019 ha vinto il Mondiale Under 17 con il Brasile realizzando 5 reti.
Non c'è solo il Milan su Kaio Jorge e non è l'unica giovane promessa internazionale accostata al club rossonero. E' inutile stare dietro a tutti i nomi che escono perchè ce ne saranno ancora tanti. C'è Luca Kilian, classe 1999 difensore del Paderborn 07, tedesco in scadenza di contratto e dal costo irrisorio di due milioni di clausola rescissoria, ma anche i francesi Imra Louza, classe 1999 del Nantes, centrocampista, e Rayan Cherki, classe 2003, centrocampista del Lione. Ma ce ne sono anche altri di nomi accostati al Milan.

Siamo sempre nel campo dei rumors, delle illazioni e delle ipotesi che poi possono tramutarsi in verità e concretezza. Tuttavia da tutti questi rumors cominciamo a comprendere come il Milan opererà in entrata. E' possibile che possa esserci anche qualche certezza, qualche elemento più affermato, ma sui giovani talenti il Milan è forte e sicuramente qualcuno di essi, anche di importante, sbarcherà in rossonero. Inoltre aspettiamoci anche qualche colpo made in France da Rangnick, non solo Kouassi. Con Rangnick non è da escludere che il Milan possa avere nella sua rosa anche quattro o cinque elementi francesi, un campionato che Rangnick guarda molto e che fa bene a monitorare poichè terreno molto fertile per i giovani talenti. 
E' un Milan strano, che forse spaventa, ma estremamente affascinante e nuovo quello che si ha la sensazione che stia per nascere. Un Milan che potrà annoverare tra le sue fila alcuni dei migliori talenti europei e forse sudamericani.
E' una "Prima Tv Milan". Un Milan diverso, inconsueto ma che potrebbe rivelarsi, temporaneamente, anche un piacevole diversivo.