Premessa, non sono un medico, quindi tutto ciò che espongo in questo articolo, si basa esclusivamente su considerazioni personali, frutto di esperienza e del desiderio di cercare di comprendere ciò che mi succede intorno, piuttosto che subirlo in silenzio. Fra pochi giorni ci sarà il fischio di inizio della nuova stagione calcistica. Se fossi un Presidente, oltre a preoccuparmi per le ingenti perdite economiche da affrontare, sarei alquanto scettico sul fatto di iniziare a giocare, senza spettatori, poichè se portare a termine la scorsa stagione è stata una forzatura sancita da esigenze sportive ed economiche, difficili da superare, oggi non ci sono le stesse esigenze se non quella di garantire il tempo necessario all'organizzazione degli Europei, cosa importante, ma che non può obbligare a proporre uno spettacolo sportivo, così aggregante e affascinante, senza pubblico poichè ne annulla, quasi totalmente, il suo interesse.   

Chi ha il piacere di leggermi sa che ho più volte segnalato come la posizione presa dal Governo Italiano, in merito a vietare totalmente l'accesso del pubblico agli stadi, sia priva di qualsiasi "riscontro medico" e non in linea con quanto sta succedendo in tutti quegli stati che stanno cercando, per quanto lentamente e in modo molto controllato, di tornare alla normalità. Essere prudenti è giustissimo, per non rafforzare facili illusioni che potrebbero creare problemi ben più gravi degli attuali e riportare tutto alla fase iniziale, di cui abbiamo consapevolezza della gravità. Ma ciò non autorizza ad agire in modo non lineare, usando modi e strategie diverse, a seconda dell'occasione e del momento, poichè non si addice ad uno Stato Democratico e serve solo a creare confusione a tutte quelle persone che, a ragione o torto, ritengono eccessivo tutto ciò che sta succedendo.

Potrei citare tanti di quegli esempi che convincere anche i più scettici, sarebbe estremamente facile, ma preferisco limitarmi alle mille persone presenti all'Arena di Verona o allo stesso numero di spettatori sulla tribuna dell'autodromo di Imola, non certo per assistere alla pessima esibizione delle Ferrari, ma piuttosto per festeggiarne i MILLE, Gran premi. Quale motivo autorizza il loro ingresso e vieta alle Società di Calcio di dare inizio al Campionato di serie A, con lo stesso numero di spettatori, oltretutto in impianti ben più grandi ? Il motivo è esclusivamente politico. A voi la scelta se condividerlo oppure essere contrari, ma in entrambi i casi appare evidente che usare lo sport più amato, nel tentativo di dimostrare che nessuno ha privilegi, ma con la consapevolezza di frenare quel desiderio di normalità, che sicuramente  sarebbe ben più difficile da gestire, a mio modesto parere è di una gravità ben superiore a tutti gli eventuali rischi  sanitari a cui si potrebbe incorrere.

Fortunatamente la vita sta riprendendo, c'è attenzione e partecipazione, con la consapevolezza giusta della gravità del dramma che ha "bloccato il mondo" e ci vorrà molto tempo per tornare alla normalità e cancellare questi ricordi, ma non per questo è giusto penalizzare il calcio. La sensazione è che venga usato, relegandolo quale ultimo a tornare alla normalità, consapevoli della sua visibilità, per poter facilmente controllare tutto il resto. Ci aspettano mesi molto difficili, in molti perderanno il posto di lavoro e bisognerà sapersi adattare a cambiamenti epocali, dove l'innovazione occuperà il primo posto per cercare una ripartenza economica. Non sarà il numero di spettatori negli stadi a cambiare le nostre vite, mentre il rinnovamento degli impianti potrebbe avere un ruolo molto importante. Scelte importanti, come quelle proposte da chi  governa, in tutto il mondo. Se è quella di lasciare entrare milioni di persone nei supermercati chiusi, nelle metropolitane, negli autobus o nei palazzetti, vietandolo a loro piacimento per eventi o manifestazioni all'aperto, sarà evidente che la nostra libertà potrebbe essere a rischio, un segnale grave, certamente da non sottovalutare.

Si vocifera che il basket possa riaprire i palazzetti da metà ottobre, benissimo, il calcio dovrebbe aspettare quella data e se il problema sono gli Europei, nell'impossibilità di poter  cambiare la data, si rinunci a far partecipare la Nostra Nazionale. Come non abbiamo partecipato all'ultimo Mondiale, non essendoci qualificati, si può rinunciare ad una competizione per Nazionali visto la gravità del momento e ripartire fra un mese, nella massima tranquillità, o quasi.   Cari Presidenti, mi sembra tutto sufficientemente semplice, se il Ministro Speranza ritiene che non si possa iniziare neppure con quei mille spettatori che viceversa continuano senza rischio ad assistere a svariati avvenimenti, allora è giusto fermarsi, chi vi può obbligare a giocare e mettere a rischio la salute dei vostri atleti ? Non c'è nulla di peggio che non saper tutelare i propri interessi e, come in questo caso, quello dei propri tifosi.