Donnarumma, Calabria, Theo Hernandez, Kjaer, Romagnoli, Kessiè, Meitè,  Saelemakers, Chanalogu, Leao, Ibrahimovic, Donnarumma, Kalulu, Dalot, Gabbia, D,Maldini, Tatarusanu, Tomori, Bennacer, Tonali, Diaz Hauge, Rebic, Castillejo, Mandzukic.

Questa è stata la rosa del Milan 2020/21 vicecampione d'Italia. Partendo da questo incipit, è possibile formulare immediatamente un paio di considerazioni: la prima è che hanno già salutato il Milan Mandzukic, Dalot attraverso messaggi social ai tifosi, aggiungiamo inoltre i due Donnarumma per la chiara rottura dei rapporti con il club rossonero.

Molto in bilico le posizioni di Calhanoglu e Romagnoli che- benchè sotto contratto con il Milan- sono scontenti a vario titolo e potrebbero decidere di andar via, visto che hanno richieste e chiara possibilità di andare a guadagnare più soldi: anche le posizioni dei giocatori in prestito, escluso Tomori che ha certezza di restare al Milan, risultano instabili e Diaz, Dalot, Tonali e Meitè potrebbero svestire il rossonero.

Se la matematica non è una opinione, sono ben 10 i giocatori con alta probabilità di uscire dalla rosa e tra essi ben 4 dei 6 italiani, le cui presenze si riducono a Calabria e D. Maldini (quest'ultimo però potrebbe andare a farsi le ossa in prestito): a fronte al momento registriamo l'arrivo  al Milan del portiere francese Maignan, anche se non ancora ufficializzato.

Scuserete questo lungo preambolo e vado dritto al punto; senza voler formulare previsioni circa i nuovi calciatori che potrebbero essere chiamati a sostituire i partenti, esiste il rischio concreto che nella rosa rossonera 2021-22 potrebbe essere presente un solo calciatore italiano: Davide Calabria.

Paradossale che ciò avvenga in un club dichiaratamente votato ai giovani e che abbia nel settore giovanile un proprio fiore all' occhiello, dal quale anche in tempi recenti, sono usciti fior di campioncini indigeni. Cito a caso Locatelli, Pessina, Pobega, Brescianini, Colombo, Plizzari, Zanellato, Tsadjut, Bellanova, Capanni, Mastalli, Vassallo, Modic,Vido e Cutrone oltre che gli stessi Calabria e Maldini.....

Non è che ci si senta meno rossoneri o meno rappresentati; nè c'entrano campanilismo e discriminazione, perchè non sto parlando di "pelle" ma di Nazionalità; Il mio discorso, calato sul Milan perchè è la mia squadra, può essere valido per la gran parte delle squadre di serie A e sposa in pieno quanto asserito dal CT della Nazionale italiana che fa molta fatica a mettere insieme una rosa indigena.

Io c'ero quando per alcuni anni ci fu il blocco del tesseramento agli stranieri e quando il blocco cessò fu consentito un tesseramento con limiti numerici: prima uno, poi due, infine 3 prima di essere completamente rimossa ogni limitazione.

A mio avviso si è passati da un eccesso all'altro e si è prodotto un danno collaterale alla Nazionale, che non dimentichiamo per la prima volta nell'era post RIMET (1970) è rimasta esclusa da un Campionato del Mondo!!!

Non sarebbe elegante citare i convocati di Ventura protagonisti della storica deblac e non lo farò, tanto sarebbe facile rintracciarli, ma come li leggerete capirete immediatamente il nocciolo del discorso: trattasi di calciatori mediocri o di ex campioni ormai invecchiati.

La grande bravura del CT Mancini è stata quella di scovare talenti ancora non esplosi come il clamoroso caso di Zaniolo esordiente in nazionale senza una partita in serie A; dove non ha trovato ciò che cercava, Mancini ha supplito formando un gruppo coeso e dando un gioco sbarazziono, agile e veloce di cui siamo tutti innamorati.

Ma se verrà mantenuto questo stato di cose sarà difficile anche per Mancini superare le difficoltà; il Campionato ha dato i suoi verdetti prima Inter, secondo Milan, terza Juve e quarta Atalanta. Ebbene dei 33 convocati del CT azzurro che disputeranno l' Europeo a giugno sapete quanti appartengono alle squadre anzidette? sono 7, due Inter, uno Milan e quattro Juve.

Ma attenzione Bastoni e Barella, Donnarumma, Chiesa e Bernardeschi sono giovani di probabile grande futuro anche per la Nazionale, ma la presenza di Chiellini e Bonucci significa una cosa sola: anche Mancini sta raschiando il fondo del Barile.

Allora ascoltatemi: la FIGC stabilisca almeno un limite minimo di calciatori italiani impiegabili nel Campionato di serie A. 

Prima che questa giovane brillante Nazionale si prosciughi per l'assenza di ricambi.