Sì proprio così: preferisco parlare di calcio!

Il calcio, lo sport che più delle altre cose mi appassiona, lo sport che assorbe la maggior parte dei miei pensieri. Il calcio i cui risvolti tecnici mi incuriosiscono, ma che purtroppo sono legati spesso a vicende politiche, oppure ad aspetti di vicende umanitarie sociali che non sto qui a elencare. 
Non mi interessa parlarne, anche se giustamente, ne condivido appieno le ragioni delle rivendicazioni e i motivi di discussione. Noto infatti che non c'è mai un momento in cui, una qualsiasi questione prettamente calcistica, non sia edulcorata da aspetti esterni con argomentazioni che nulla hanno a che vedere con l'argomento calcistico da disquisire!

Ecco allora che in tanti si premurano a dire e a dare gratuitamente la loro opinione, e troppo spesso cavalcando la tigre, ma tralasciando quasi del tutto l'argomento calcistico inizialmente intrapreso. "Arbore deiecta quivis ligna colligit".                                                                
Intendiamoci bene: non è che mi infastidisca leggere e argomentare importanti aspetti socio-umanitari; mi infastidisce alquanto invece, leggere e argomentare questi aspetti in un sito sportivo dove si parla di calcio e dei suoi aspetti tecnici e dove ritengo, a mio modesto avviso, che non solo sia inopportuno parlarne in questa sede, ma che si vada inevitabilmente fuori tema, rispetto all'argomento di ben diversa natura da trattare!
Si potrebbe probabilmente contestare il mio pensiero, certamente, poichè è inevitabile che manifestazioni calcistiche siano troppo spesso inquinate da episodi di violenza, discriminazioni razziali, o anche discriminazioni di sessismo. Ma un conto è parlarne e deprecarne l'accaduto,  un altro invece disquisire a lungo l'argomento, come se ci trovassimo a elaborare opinioni su tesi, certamente giuste e necessarie, ma che esulano decisamente dalla tesi calcistica in argomento.

Bene, detto questo, ora parliamo di calcio! Parliamo ad esempio di ciò che ci sta proponendo il mercato di gennaio, dove si prospettano situazioni impensabili, proponendo trasferimenti definitivi o momentanei di forti giocatori da un club all'altro. Operazioni che in breve tempo sembrano ormai giunte alla conclusione, ma che poche ore dopo vengono categoricamente smentite dalle società coinvolte. Il mercato di questi tempi, si ritrova fortemente appesantito dai vincoli imposti dal FFP e induce saggiamente a procrastinare le operazioni in prospettiva del mercato estivo. Pertanto le società preparano con estrema oculatezza i colpi futuri, riflettendo circa le strategie da intraprendere. Se in questa sessione invernale è difficile portare a termine un'operazione complicata particolarmente, meglio elaborare un accordo più convincente e credibile, da portare a termine nella sede più sicura a fine campionato concluso. D'altronde "Caput imperare non pedes".                                                            Le società che vanno per la maggiore, pertanto, non abbiano fretta di stipulare accordi "monstre" da gettare in pasto ai tifosi, dando loro l'illusione di aver fatto bene (magari sbagliando).... ma non abbiano soprattutto fretta di ingaggiare giocatori inutili, credendo di rinforzare la rosa e tacitando quella frangia di tifoseria insoddisfatta che, per orgoglio, si aspetta un'operazione necessaria e audace in grado di salvare la stagione in corso. Il tempo ma soprattutto il campo, diranno in seguito se è vero che la fortuna aiuta sempre gli audaci! 

Ma il nostro campionato non è disputato solo dalle squadre più forti. Infatti non bisogna dimenticare le società minori, la cui realtà vive di motivazioni ben diverse e il cui obiettivo è la salvezza.
Per queste squadre, la permanenza in Serie A rappresenta la stessa importanza e lo stesso sapore (con le dovute proporzioni) che si può gustare vincendo uno scudetto, oppure raggiungendo magari il necessario piazzamento in classifica e partecipare così ai tornei delle coppe europee. Pertanto per questa nutrita schiera di squadre "pericolanti" salvarsi è d'obbligo, per continuare ad essere il "vassallaggio" importante nei confronti di grandi società  (Juventus, Inter, Milan, Napoli, Roma, Lazio).
Piccole società che fungono da serbatoio irrinunciabile in cui le grandi società potranno sempre attingere quelle giovani promesse, che tecnicamente permetteranno di infoltire la rosa dei giocatori, arricchendone il valore di tutta la compagine, oltre ad avere i campioni presenti già da tempo in rosa.