Firenze, 23 marzo 2021.
"È la seconda volta che lascio la Fiorentina. La prima per volere di altri, oggi per una mia decisione. Nella vita di ciascuno, oltre che alle cose belle, si accumulano scorie, veleni che talvolta ti presentano il conto tutto assieme. In questo momento della mia vita mi trovo in un assurdo disagio che non mi permette di essere ciò che sono. Ho intrapreso questa nuova esperienza con gioia e amore, trascinato anche dall’entusiasmo della nuova proprietà. Ed è probabilmente il troppo amore per la città, per il ricordo dei bei momenti di sport che ci ho vissuto che sono stato cieco davanti ai primi segnali che qualcosa non andava, qualcosa non era esattamente al suo posto dentro di me. La mia decisione è dettata dalla responsabilità enorme che prima di tutto ho per i calciatori e per la società, ma non ultimo per il rispetto che devo ai tifosi della Fiorentina. Chi va in campo a questo livello, ha senza dubbio un talento specifico, chi ha talento è sensibile e mai vorrei che il mio disagio fosse percepito e condizionasse le prestazioni della squadra. In questi mesi è cresciuta dentro di me un’ombra che ha cambiato anche il mio modo di vedere le cose. Sono venuto qui per dare il 100%, ma appena ho avuto la sensazione che questo non fosse più possibile, per il bene di tutti ho deciso questo mio passo indietro. Ringrazio Rocco Commisso e tutta la sua meravigliosa famiglia, Joe Barone e Daniele Pradè, sempre vicini a me e alla squadra, ma soprattutto ringrazio Firenze che so che sarà capace di capire. Sono consapevole che la mia carriera di allenatore possa finire qui, ma non ho rimpianti e non voglio averne. Probabilmente questo mondo di cui ho fatto parte per tutta la mia vita, non fa più per me e non mi ci riconosco più. Sicuramente sarò cambiato io e il mondo va più veloce di quanto pensassi. Per questo credo che adesso sia arrivato il momento di non farmi più trascinare da questa velocità e di fermarmi per ritrovare chi veramente sono. "

Partiamo da questa lettera commovente di Cesare Prandelli. L'ex CT della nazionale era venuto a Firenze per risollevare le sorti della squadra dopo un inizio in salita, i tifosi sognavano di ritornare in Europa come negli anni precedenti. Aveva vissuto per ben cinque stagioni con i Viola (2005-2010), ha portato la squadra verso le competizioni europee tra cui il cammino storico in Coppa Uefa 2007-2008 dove aveva sfumato una finalissima, in campionato arrivava sempre nelle posizioni alte qualificandosi alla Champions League. Ricordo quando Prandelli all'ultimo anno con i Viola aveva chiuso il girone al primo posto (tra l'altro ha battuto il Liverpool), agli ottavi c'era il Bayern Monaco, nella partita di ritorno quando la Fiorentina sembrava avere in mano la qualificazione e il colpaccio, la partita avrà un sapore amaro a causa degli errori arbitrali. Ha portato l'Italia in finale di Euro 2012, siamo arrivati terzi alla Confederations Cup 2013, però l'esperienza azzurra ai mondiali 2014 si è rivelata un disastro dove veniamo eliminati per la seconda volta consecutiva al primo turno. 

Stamattina, prima di andare a lezione avevo letto la lettera che ha scritto e sono rimasto veramente sorpreso dalla sua decisione di lasciare per sempre i Viola. Ha centrato in totale sei vittorie, sei pareggi e undici sconfitte, ma non è bastato per tenere la squadra verso la salvezza. Mi dispiace tantissimo per lui, ricordo benissimo anche la sua esperienza con l'Italia rivoluzionando la rosa, convocando anche Mario Balotelli e Antonio Cassano. Finisce una storia durata per un paio di mesi, speravo in una netta ripresa della Fiorentina verso la salvezza, se dovesse ritirarsi per sempre dal mondo del pallone verrà ricordato per sempre dai tifosi Viola. 

Un abbraccio Il Tifosino