Sono un tifoso che non si aspetta più niente... questo Milan è il peggior Milan che io ricordi. E non per la qualità dei calciatori né per i risultati maturati in campo, ma perché si è persa quella identità che ci ha sempre contraddistinto e portato sul tetto del mondo in più di un'occasione.

Una volta c'erano la Juve, l'Inter ed il Milan a guidare le classifiche.
La Juve era la società seriosa, dove ordine e disciplina imperavano. Ci si affidava ad una squadra di guerrieri, muscolare e potente e si portavano a casa scudetti uno dietro l'altro, salvo poi arrivare in Europa e collezionare figuracce.
Poi c'era l'Inter dove invece imperavano disordine e confusione. Si compravano ogni anni tanti giocatori diversi, anche di indubbio talento, ma i risultati erano sempre gli stessi poichè mancava un progetto serio, un'idea di squadra che restasse costante nel tempo invece di mutare ogni anno in base ad allenatori e giocatori nuovi.
E poi c'era il Milan, che ai miei occhi era una via di mezzo tra le prime due; c'era un progetto solido e un'idea di calcio ben precisa come nella Juve, ma senza quel rigore e quella disciplina tipiche dei bianconeri; c'erano giocatori di estro e talento come nell'Inter, ma inseriti in un contesto stabile e duraturo. I vari allenatori restavano in panchina per svariati anni, portando sempre a termine ognuno il proprio ciclo prima di intraprendere nuove esperienze.
E così siamo arrivati ad essere un esempio di società e di squadra in tutto il mondo. Abbiamo collezionato trofei internazionali, sia di squadra che individuali, e abbiamo siamo entrati nella leggenda come una delle squadre più forti di tutti i tempi. Diciamo che avevo preso le parti migliori delle nostre due rivali (il progetto, la coerenza, i giocatori di qualità più che di quantità) e ne avevamo fatto un marchio di fabbrica unico, distinguendoci da tutti gli altri e diventando uno dei club più vincenti.

Oggi invece non esiste più niente di quanto scritto sopra; anzi si sta verificando l'esatto contrario.
Stiamo prendendo il peggio dai nostri rivali e siamo nella confusione più totale. Negli ultimi si sono susseguiti a ritmi forsennati una serie di allenatori, alcuni capaci altri meno, senza mai trovare la quadratura del cerchio. Siamo passati dai vari Donadoni, Savicevic, Boban, Pirlo, Seedorf, Rui Costa a Kucka, Van Bommel, Van Ginkel, Kessie; dalla qualità siamo passati alla quantità. Non c'è più un'idea ben definita da portare avanti, ma solo confusione e tanta incopetenza.
E quest'anno abbiamo raggiunto il punto più basso. Abbiamo preso dirigenti ex Inter, un calciatore simboli della Juve e fatto una campagna acquisti incomprensibile e scriteriata. Abbiamo criticato aspramente nostre ex bandiere (Boban, Sheva, etc...) solo perché, da  grandi conoscitori del calcio, hanno espresso i loro dubbi sull'operato della società, dubbi poi confermati dall'evidenza dei fatti.

Ad oggi sembriamo una succursale di Juve e Inter, dove mandare gli scarti delle due società e dove fare esperimenti su moduli e giocatori senza nulla a cui ambire. Non si capisce chi siano i proprietari e da dove prendano i soldi, non vi è trasparenza e coerenza da parte di nessuno. E stiamo lentamente, ma inesorabilmente, diventando lo zimbello d'Italia.
Almeno negli ultimi anni ci eravamo rassegnati alla mancanza di risorse, ma quest'anno non abbiamo neanche questa scusante...