All’incredibile non c’è mai fine. Continua ad evolvere, malgrado le tecnologie, malgrado i miliardi di euro in campo, l’errore è sempre lì, pronto a colpire e ricondurre l’uomo entro i paletti del proprio limite.
Siamo umani, possiamo errare, solo le macchine non sbagliano, si dice. Invece, no. Anche le macchine sbagliano, macchine figlie dell’uomo, emulano un po’ il proprio inventore. L’umanizzazione delle macchine, si potrebbe dire.
Dietro un sorteggio sbagliato, dietro un qualcosa di clamoroso, c’è tanta roba. A partire dallo scontro epocale tra il monopolio UEFA e la brigante Super League. E si affronteranno le due punte di diamante espressione di questo duello. Il destino è beffardo. Meraviglioso. Potente. Real Madrid contro PSG. Il PSG a cui tutto è stato concesso, permesso, ha costruito la squadra da album delle figurine che quest’anno non può fallire nel vincere tutto quello che si può vincere. Lasciare anche un solo trofeo per casa sarebbe una sconfitta, non vincere la Champions sarebbe un cazzotto stratosferico. Premiata la sua fedeltà al monopolio UEFA e sfiderà il Real.
Il nuovo sorteggio ha voluto così. Quelle palline sbagliate, che diventeranno il pretesto per mettere in discussione il sistema UEFA che ha commesso l'errore degli errori, hanno nello stesso tempo messo davanti due squadre che aspirano a vincere questa Champions. Ma solo una potrà andare avanti. Fino alla fine.  Non c'è posto per tutte. Non si può.

Il Real simbolo del nuovo calcio che avanza, quello che vuole mettere in discussione la UEFA sfiderà il PSG made in UEFA. Una sfida che avrà ripercussioni tanto calcistiche, quanto economiche, una sfida che va oltre il rettangolo di gioco. Un sorteggio che complica la vita ad alcune squadre, come l’Inter. Che si troverà ad affrontare l’avversaria forse più temibile di questi anni. Il Liverpool. Quel Liverpool che ha umiliato il Milan, quel Liverpool che gioca a calcio come poche sanno fare. I gufi del calcio hanno ottenuto quello che volevano, si dirà, hanno usato tutti i loro poteri per mettere i nerazzurri in difficoltà.
Poteva andare peggio? No. Non poteva.
Anche alla Juventus è andata male. Il Villareal è una squadra ostica per la Juve mediocre di questa stagione. Ma è un peggio da cui c’è tanto da imparare e magari potrà anche determinare delle sorprese, in una competizione Champions che vede poche Cenerontole e tante prime donne o primi uomini pronte e pronti a sfidarsi per conquistare il premio più ambito del calcio europeo, quello che può determinare a livello economico vita e morte e miracoli per le casse di alcune società in un calcio sempre più indebitato e di questi debiti la SuperLega ne è figlia.

Quello che abbiamo imparato è che l’unica certezza è l’incertezza, mai come in questi ultimi due anni questa è la massima che potrebbe caratterizzare il calcio che nonostante tutto continua ad essere lo sport più bello e pazzo e imprevedibile di questo mondo.