Oggi, lunedì 3 agosto, alle ore 18.30 sarà inaugurato il nuovo ponte di Genova. Sarà presente il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Andrà a sostituire il viadotto sul Polcevera parzialmente crollato il 14 agosto 2018, causando la morte di 43 persone. Il viadotto è stato poi demolito completamente nel giugno del 2019. Si è gridato al miracolo italiano per le modalità ed i tempi ristretti con i quali si è realizzata quest'opera. Peccato, però, che qui da noi, in Italia, i miracoli si facciano sempre dopo le tragedie, MAI PRIMA. Il nuovo ponte non ridarà certo la vita alle 43 persone decedute nella tragedia, né conforto alcuno alle loro famiglie. Darà a Genova qualcosa che la negligenza. la superficialità unite ad una buona dose di menefreghismo ed avidità, le aveva tolto e che un Genio genovese, contemporaneo, gli ha restituito, REGALANDOGLIELO. Il nuovo ponte sarà intitolato "Genova San Giorgio". I genovesi sono molto devoti a San Giorgio. la cui popolarità risale all'epoca delle Crociate. Infatti in Turchia i crociati vennero soccorsi dai genovesi che ribaltarono l’esito della battaglia. Alla mia non più tenera età, una domanda mi sorge spontanea: ma perché in questo nostro benedetto, assurdo, bel Paese, non si riesce mai a rendere un dovuto omaggio ad un nostro connazionale quando è ancora in vita?

Renzo Piano. 
Renzo Piano è un architetto che il mondo ci invidia. Un Gigante. È genovese, ha ideato il ponte e ha regalato il Suo progetto alla Sua città. Perché allora non dare il suo nome al ponte? Al Suo ponte? Al Suo ponte della Sua città? Sarebbe il giusto riconoscimento ad una carriera professionale straordinaria. Il suo "Oscar alla Carriera". Un premio che si consegna sempre nelle mani del vincitore. Un sincero ringraziamento ad un figlio di Genova, conosciuto, stimato ed apprezzato nel mondo. Ad un figlio di Genova che per Genova ha fatto qualcosa di bello, importante, concreto ed utile. REGALANDOGLIELO. San Giorgio è "solo" apparso ai crociati e ai genovesi al termine della battaglia in Turchia. Altra occasione persa

Qualche settimana fa è scomparso un altro Gigante italiano, il Maestro Ennio Morricone. Dopo un paio di giorni la giunta capitolina, guidata dal sindaco Raggi, ha deliberato, repentinamente, che l'Auditorium di Roma sarà intitolato al Maestro. Ennio Morricone è morto a quasi 92 anni ed allora, mi domando, perché non prendere questa doverosissima decisione due anni fa in occasione del 90° compleanno del Maestro? A volte basta così poco per far sì che un meritatissimo riconoscimento diventi un meraviglioso regalo per chi lo riceve. In vita. Occorre avere un minimo di riconoscenza, di sensibilità, di lungimiranza e fare le cose in tempo. Prima che sia troppo tardi.