Non siamo tra quelli che hanno partecipato al tiro al bersaglio contro Massimiliano Allegri dopo il tracollo con l'Ajax, che poi sono grossomodo gli stessi secondo cui la Juventus era la favorita numero uno per la Champions.
Troppo mediocri i risultati in Europa quest'anno, con una difesa spesso in difficoltà e tante, troppe sconfitte, persino con lo Young Boys (che non è il soprannome dei terribili undici lancieri olandesi, ma il nome di una modesta squadra svizzera), per attendersi di più. A parte Ronaldo, la Juventus col monte ingaggi più alto della storia non ha praticamente mai segnato. Delle due l'una: o il parco giocatori è strapagato o chi lo mette in campo non è in grado di valorizzarlo.
Per noi la risposta è a metà: De Sciglio, Dybala, Pjanic, Alex Sandro, Douglas Costa sono giocatori che rendono molto meno di quanto costano. Così come la svalorizzazione di Dybala, Higuain e Douglas Costa è troppo evidente per non essere (anche) imputabile allo staff tecnico. Senza contare i numerosissimi infortuni, spesso muscolari, che regolarmente colpiscono la squadra nel momento decisivo della stagione. Come dimenticare Morata-Cuadrado in attacco a Monaco di Baviera nel 2016? Per questo il dato ci preoccupa: quanto può durare una squadra che costa come un top club e rende come una squadra medio-alta, scivolata non a caso fuori dalla top ten dei ricavi? Come giustificare il fatto che la peggiore stagione del ciclo Allegri arrivi in corrispondenza del costosissimo acquisto del più grande atleta degli ultimi dieci anni? Si tratta di un fallimento tecnico ed economico, non solo per la Juventus, ma anche per Cristiano Ronaldo, che perde charme e visibilità di fronte al suo storico antagonista, Lionel Messi.
Mi sarebbe piaciuto sapere da Allegri in che cosa lui è stato pollo contro l'Ajax o se sono stati polli solo i giocatori. Dichiarazioni davvero gravi. Come grave è il potere dato a questo allenatore nella gestione della Juventus: ne sia esempio il fatto di aver puntato su Dybala nel 2016, preferendolo a Bonucci nel testa a testa di spogliatoio, salvo poi assistere impotente alla inesorabile involuzione dell'argentino. Vedere Dybala con la fascia di capitano al posto di Bonucci è una mutazione del dna juventino che può portare solo a questi esiti nefasti. Oppure la lite con Benatia, sacrificato a gennaio in una stagione in cui Chiellini ha saltato due terzi delle partite per infortunio. Il ciclo è finito a Cardiff, proseguire con Allegri è solo un segno di debolezza: come fu per il Milan, si preferisce un tecnico aziendalista che garantisca un rendimento certo e non pretenda investimenti eccessivi.

Purtroppo il Milan dopo Allegri ha fatto una brutta fine e con lui Galliani, che nel tecnico livornese aveva fortemente creduto. La delusione più grande non è però nei risultati, tutto sommato al di là del livello medio italiano. È nella costante incapacità di mantenere le attese, scivolando nell'abitudine e nella mediocrità. Un po' come se, presentandosi in un ristorante con dieci euro, si aspettasse una lussuriosa faraona di Madera e si vedesse servire un più modesto pollo alla livornese.