Molte, forse troppe volte la destinazione è ben accetta, e completata da un bel sorriso con indosso la maglia della squadra che lo ha appena acquistato, ma se per alcuni la strada è sempre tra sorrisi e abbracci con tifosi vari, per altri succede l'opposto anche se lontano dalle telecamere e fotocamere.

Oggi parliamo di due romani; Matteo Politano e Alessandro Florenzi entrambe cresciuti nelle fila delle giovanili giallorosse nella quali hanno anche giocato insieme, il primo non ha mai esordito in prima squadra,l'altro ne è divenuto capitano. In questo mercato di Gennaio arriva per Matteo Politano la chiamata della Roma, d'un tratto la sua malinconia si tramuta in stupore e il suo cuore batte all'impazzata. Politano rientra nello scambio con Leonardo Spinazzola che fa il viaggio in verso contrario. Matteo scende all'aeroporto di Fiumicino (Roma) e ritorna a respirare quell'aria che mancava da parecchio tempo - certo escludendo i ritorni a trovare familiari e amici rimasti a Roma - ben otto anni. Da quel 2012 Matteo Politano gira l'Italia; Perugia 2012-2013,Pescara 2013-2015,Sassuolo 2015-2018,Inter 2018-2020. Quel richiamo allerta tutti, lui è bombardato di chiamate dalla sua amata Roma, gli amici,la Famiglia in primis non vedono l'ora di riabbracciarlo,ma anche molti tifosi lo attendono all'Aeroporto di Fiumicino, dove sbuca e viene sommerso dall'entusiasmo tra selfie e cori, lui sorride e ringrazia tutti, si sente a casa, da li dopo aver posato con la sciarpa giallorossa, va diretto a Villa Stuart dove passerà tranquillamente le visite mediche, tutto sembra pronto per la firma,quando arriva la doccia gelata,l'Inter non si fida solo delle visite mediche di Leonardo Spinazzola e vuole fare delle prove sul campo cosa che la Roma si rifiuta di accettare, poi la questione dello scambio da obbligo l'Inter vuole trasformare l'obbligo di riscatto in diritto, la Roma rifiuta e lo scambio salta. Il sorriso di Politano si trasforma in pianto - così molti conoscenti riportano ad alcuni giornalisti - Matteo è costretto a ritornare all'Aeroporto guardare un ultima volta la sua amata città, per poi ripartire in direzione Milano-Malpensa.Poi la destinazione cambia e viene traghettato in prestito al Napoli nel giro di pochissimi giorni, li il sorriso per i fotografi c'è,ma quel cruccio si nasconde bene dietro un sorriso più che finto,ma da esporre ai fotografi mentre stringe la mano al presidente Aurelio De Laurentiis.

Ma se per Matteo Politano era un ritorno, qui c'è chi invece sta per essere strappato dalla sua città - Florenzi non è proprio di Roma-Roma, ma Vitinia in provincia di Roma, diciamo per chi non è romano più vicino a Ostia che a Roma. Alessandro Florenzi dal 2002 nelle fila delle giovanili giallorosse - prima passava dall'Axa Calcio (1995-2000), alla Lodigiani (2000-2002) - dove resta fino al 2011, quando Vincenzo Montella - sostitutto dell'esonerato Claudio Ranieri - il 22 Maggio 2011 all'età di 20 anni lo fa esordire in Serie A subentrando al 41' del secondo tempo al posto di Francesco Totti nella vittoria 3-1 sulla Sampdoria allo stadio Olimpico.Florenzi è un giovane di belle speranze e lo dimostra, viene spostato in prestito al Crotone per farsi le ossa nella stagione 2011-2012, per poi ritornare nella Capitale la stagione seguente. Dalla stagione 2012-2013 Florenzi non si toglie più di dosso la maglia giallorossa. Di conseguenza;Zeman,Garcia,Spalletti,Di Francesco,Ranieri nei 7 anni seguenti hanno sempre contato sul di lui, spostato da centrocampista centrale - quale nasce - a esterno di centrocampo a terzino destro con Eusebio Di Francesco. Florenzi è il jolly che nessuno immagina e vuole togliersi, è una sicurezza. Però la favola viene interrotta da un brutto inforunio...Il 26 ottobre 2016 riporta un grave infortunio al ginocchio sinistro, rompendosi il legamento crociato anteriore nel corso della partita vinta contro il Sassuolo (1-3) e venendo operato due giorni dopo. A poche settimane dal rientro, durante un allenamento con la squadra Primavera, riporta un trauma distorsivo allo stesso ginocchio operato, dal quale si evidenzia una nuova rottura del legamento crociato anteriore. Viene operato il 17 febbraio 2017.Le ali dell'entusiasmo lo riportano ai livelli post infortunio, dopo l'addio di Capitan Francesco Totti nel 2017 divine vice-capitano alle spalle di Daniele De Rossi, dal quale eredita la fascia di capitano nella stagione 2018-2019. I tifosi però lo vedono debole, addirittura 'senza palle', non ricopre il ruolo come i suoi precedenti capitani, vogliono che la fascia passi a Dzeko. Prima dell'estate 2019 arrivano i primi rumors,sembra che non c'è più posto per lui,e l'arrivo di Paulo Fonseca lo conferma, Florenzi comincia spesso dalla panchina, il tecnico portoghese gli preferisce Davide Santon e Leonardo Spinazzola,essendo fuori la fascia passa sul braccio di Edin Dzeko, e Alessandro continua a vedere le gare dalla panchina. Arriva gennaio 2020, si riapre il mercato e Florenzi parlando con il suo agente, la paura di perdere l'Europeo 2020 alle porte si fa sempre più ansioso,quindi l'agente parla con la società che conferma che il terzino alla prima offerta verrà ceduto in modo definitivo fin da subito o con un prestito con diritto o obbligo di riscatto. Alessandro Florenzi viene visto in Piazza Risorgimento - dove si dice sia la sua nuova abitazione romana - in lacrime,sconfortato,forse qualcosa si sta muovendo. Ed ecco che oggi 29 Gennaio arriva l'ufficialità del passaggio al Valencia in prestito secco,questo lo porterà sei mesi in Andalusia, e se la squadra si qualificherà alla prossima Champions verrà riscattato oppure in caso contrario rispedito a Roma, dove sarà ancora più dura il rientro tra l'indifferenza dei tifosi,per poi trovare una nuova destinazione tra lo sconforto di una squadra amata fino in fondo e che non gli ha tributato il giusto riconoscimento.

Matteo Politano e Alessandro Florenzi oggi sono i due giocatori più tristi della nostra amata patria,già due giocatori che in un modo o nell'altro si sono visti chiudere la porta, il primo per uno scambio sfumato all'ultimo,il secondo cacciato via nell'indifferenza di tutti.