Per capire la questione plusvalenze bisognerebbe capire a fondo la perversione del FFP (Financial Fair Play) e non è l'obiettivo di questo articolo. Credo che la questione plusvalenze sia frutto di un regolamento sbagliato alla radice. L'obiettivo principale e non dichiarato del FFP, scritto dall'ex Juve Michael Platini, è quello di far aumentare i ricavi dell'Uefa e la la paga del suo presidente, in questo caso di Čeferin. Ebbene sì, dietro a propositi che potrebbero sembrane nobili se si guarda il nome, il vile denaro ha il sopravvento su tutto. 
E quindi si incitano i presidenti di club agli atti più torbidi per rientrare nel regolamento. Per esempio i proprietari del PSG hanno pagato la Nike per sponsorizzare la propria squada. Illecito? Macchè, basta che arrivino soldi all'UEFA e va tutto bene. 

Non me la sento di biasimare i dirigenti della Juventus, anche gli altri club in Europa hanno fatto cose simili. Infatti in Germania il Bayern ormai vince da 9 anni di fila il campionato, stesso filotto della Juventus in Italia, in Spagna il Barcellona ne vince 5 su 9, Real 2 con 3 Champions, atletico 2 con 1 Europa League. In pratica la regola del FFP dice che chi vince un anno probabilmente vince anche l'anno successivo, e quello dopo ancora, ad oltranza. 
A questo punto, con un regolamento così, meglio la SuperLega! Infatti Čeferin si arrabbiò, e non poco, con Adrea Agnelli per la questione SuperLega. Una questione etica? Macchè, una questione personale di stipendio!

Da osservatore mi sento di assolvere la Juventus.
Da sportivo non posso comunque non osservare come le altre squadre non vincevano principalmente a causa del FFP. La Roma fu costretta a svendere Salah, il Milan ha la grana Kessie dopo quella Donnarumma, l'Inter rischia di perdere Brozovic. Tutto perchè, in barba a un regolamento assurdo, chi più spende, più può spendere. Assurdo!