Dare il giusto valore ad un oggetto in una trattativa non è una cosa semplice, diversi aspetti devono essere considerati, diventa ancora più complesso se parliamo di calciatori, si possono considerare le statistiche, confrontarle con quelle di altri calciatori, l'età, l'incidenza degli infortuni, la complessità e gravità di quelli già avuti, ma di certo non si può parlare di valore affettivo attribuibile, l'aspetto emotivo di chi vende, non può essere contemplato nella trattativa, insomma non si può dire per me questo calciatore non ha prezzo perche gli sono affezionato, recenti casi (Neymar, Icardi) lo escludono totalmente, allora perche un calciatore viene valutato una determinata cifra, insomma 224 ml di euro invece che 100 ml, piuttosto che 10 ml, o altro, si è discusso di giovani che senza presenze di Serie A hanno avuto una valutazione superiore al milione di euro, sopra a questa cifra, quale può essere considerata adeguata, non avendo alcun parametro confrontabile, allora nessuno può dire quale sia la cifra corretta, 4,5 ml, 18 ml, 20 ml e diritto di recompra a 24, o scambio con passaggio da una squadra ad un'altra e calciatore che senza avere giocato una partita aumenta il proprio valore del 100%, c'è chi viene penalizzato e si proclama innocente, chi fa tutto alla luce del sole, tranquillo che non potrà mai essere toccato, chi fa una politica corretta suscitando l'arrabbiatura invidiosa del vicino che non ottiene gli stessi risultati e reclama controlli più severi, e cade nella tentazione dell'affare col potente di turno, e poi se ne pente per evidenti scarsi risultati.
Insomma, la giusta cifra la fa il mercato, ma di chi è fatto il mercato?