Il CIES, con molto ritardo, si rende conto di quello che i tifosi avevano notato orami da anni; ovvero della scorciatoia utilizzata da alcuni club di Serie A per agirare le norme del FFP. Da alcuni anni, leggendo i quotidiani sportivi, i tifosi venivano a conoscenza di improbabili acquisti e cessioni, improbabili poiché si vedevano club medio piccoli pagare cifre spropositate, e mai pagate prima, per giocatori sconosciuti provenienti dalle primavere di alcuni top club.
Basti pensare a quello più recente di Mandragora, ma anche Bettella passato dall'Inter all'Atalanta per 7 milioni, o Odgaard per 7 milioni al Sassuolo in cui è rientrato anche Politano. Ma anche la Juventus non è da meno avendo ceduto, oltre al già citato Mandragora; Romagna per 7,5 milioni al Cagliari o la coppia Lirola-Cassata entrambi al Sassuolo entrambi per 7 milioni!

Perché: la motivazione di questo modello è semplicissimo e trova la sua ragion d'essere nella novità rappresentata dal "diritto di recompera" ampiamente utilizzato nelle recenti sessioni, o nella sua forma informale di "patto tra gentiluomini".
La squadra cedente riesce, vendendo il giocatore a cifre molto alte, non solo a monetizzare per rientrare negli stringenti paletti del FFP realizzando importanti plusvalenze, ma anche ad assicurarsi la crescita di giocatori giovani da poter ricomprare a costi bassi. Tecnicamente parlando il vantaggio si realizza dal momento che la plusvalenza può essere messa subito a bilancio, mentre i soldi spesi per ricomprare il proprio giovane possono essere spalmati su più anni, unendo così la necessità di liquidità presente, con quella di assicurarsi la crescita dei talenti del futuro. Mentre  per le società che si prestano a questo gioco di plusvalenze, Sassuolo, Cagliari e Genoa ad esempio, il vantaggio è presto detto in quanto queste società non stanno comprando un giocatore, bensì stanno facendo un investimento sicuri del fatto che la somma spesa per acquistare il giocatore lieviterà al momento della recompera, consentendo anche a loro, in futuro, di mettere a a bilancio una importante plusvalenza.

Questo non è l'unico modo trovato dalle società, non direi per imbrogliare perchè non è vietato, ma di avvantaggiarsi alterando ampiamente i valori di mercato. Il problema è rappresentato dal fatto che non esiste un modo oggettivo di valutare un giocatore, cosa che avvantaggia le società che realizzano plusvalenze milionarie con giovani sconosciuti. I disvalore di ciò deve essere rintracciato nel semplice fatto di non seguire il regolamento dato trovando ogni modo per poter aggirare i paletti messi. Ma in questi casi più che sulla scoperta, la partita si gioca sulla pena, perché scoprire certe operazioni e non punirle in modo che queste società siano intimorite dal riprovare a porre in essere certe trattative è necessario, altrimenti si rischia di far crollare tutto e incoraggiando altre società a seguire l'esempio di chi trova ogni modo pur di non seguire le regole.