È l’ultima idea germogliata in FIGC, a qualche giorno dall’elezione dell’unico candidato: Gravina. "È un sogno", così il nuovo (e vecchio) numero uno della Federazione ha accarezzato l'idea dei play off e play out in Serie A scatenando da subito feroci commenti e sentenze per lo più contrarie a un sistema che andrebbe a stravolgere il massimo campionato italiano. Andiamo a capire meglio di cosa si tratta e come si potrebbe attuare, cercando di cogliere spunti e possibili soluzioni. 

Innanzitutto la formula è inedita in tutta Europa, almeno nelle prime categorie perché in Serie B play off e play out sono all’ordine della stagione. L’idea di introdurli anche in A, in realtà, era già stata avanzata da Tavecchio che avrebbe voluto realizzarla "in tempi rapidi" (questo nell’aprile del 2017, annus horribilis per il calcio italiano) ma poi sappiamo tutti come è andata la sua gestione e quest’idea innovativa che avrebbe potuto creare maggior competitività è tramontata. All'alba di un nuovo giorno per il gioco del pallone, riemerge questa novità che vuole in primis rinnovare un sistema classico per far posto a soluzioni nuove di intendere il campionato. I play off sottolineano di certo la necessità di ridurre le squadre di Serie A, sposando le idee mai nascoste di De Laurentiis, che arriverebbe fino a sedici rendendolo praticamente un quadrangolare stile campionato australiano: una partita vinta e ti giochi un ingresso in Champions, una persa e rischi di retrocedere... Al di là di soluzioni assurde, le prime quattro (o cinque) di queste formazioni in classifica disputerebbero un mini-campionato a fine stagione con la possibilità di riscrivere quanto già fatto nei mesi precedenti. Parallelamente, le ultime classificate avrebbero l'ultima chance di rimanere aggrappate alla Serie A. Ma è giusto mettere in discussione una squadra che per tutto l’anno ha dominato? Pensiamo alla Juventus dell'anno scorso: se i play off fossero stati attivi avrebbe dovuto giocarsela (nuovamente) con l'Inter, staccata di 23 punti, rischiando, seppur in maniera improbabile di andare a compromettere una stagione da record per - magari - episodi sfavorevoli come una squalifica o un infortunio. Ugual sorte potrebbe ottenere il demerito dell'ultima in classifica.

È giusto applicare una soluzione "baskettara" anche nel mondo del calcio? O andrebbe per lo meno plasmata lasciando inattaccabili gli estremi (il campione d'Italia e il retrocesso) concentrandosi piuttosto sulle qualificazioni europee della parte alta della classifica, magari andando a risolvere una minima differenza di punti? Di certo c'è che il mondo va avanti per idee e innovazioni e non di certo per regressioni. Poi ci sono novità utili e novità inutili. Questa dei play off, secondo voi, da che parte si colloca? Vai con i commenti!