Ricordo bene come Pjanic, allenato da Allegri, fosse uno dei giocatori più criticati della squadra. Come tutti i giocatori importanti, anche lui era sempre in bilico tra l’essere considerato il faro, la luce del centrocampo oppure lo scandalo, la radice di tutti i mali della Juve. Passava dall’essere osannato all’essere insultato come solo ai più forti capita.
E lo stesso gli accadeva quando vestiva ancora la casacca giallorossa, persino quando fece registrare la sua miglior stagione dal punto di vista realizzativo e di gioco. Ma è proprio questa la caratteristica dei campioni: essere sempre sotto i riflettori, nel bene e nel male perché è solo dai più forti che ci si aspetta di più.
Col passaggio alla  Juventus le cose non sono cambiate molto per Miralem se non per il fatto che lì non ti viene data una seconda possibilità. Eppure anche alla Juventus, squadra nettamente più forte e competitiva della Roma, era ancora croce e delizia, cosa che a ben vedere, per lui significava essere, nonostante tutto, al centro delle attenzioni. Per mister Allegri era indispensabile.

L’ EVOLUZIONE
Alla Juventus ha completato la sua evoluzione.
Una trasformazione che ricorda quella di altri grandi campioni e grandi calciatori che sono passati dall’essere bravi trequartisti a incredibili e indispensabili registi di centrocampo, o forse sarebbe meglio dire tuttocampisti, insomma numeri 10 nel vero senso del ruolo: Pjanic non è un regista arretrato, non è un trequartista, è un numero 10.
Un esempio su tutti: Andrea Pirlo. La trasformazione di Pjanic mi ricorda il percorso di Andrea Pirlo. A Pirlo la trequarti di campo andava stretta, e Carletto Ancelotti fu bravissimo a capirlo. Arretrandolo gli aveva messo a disposizione tutto il campo perché era tutto il campo che doveva dominare con i suoi passaggi imponendo i suoi ritmi  non solo ai suoi compagni ma a tutti i 22 giocatori, alla partita stessa. E così sta accadendo per Miralem Pjanic, che nel centrocampo a tre di Sarri ha a disposizione tutto il campo per poter esprimere al meglio quelle geometrie che solo i grandi, istintivamente, conoscono.

L'UOMO IN PIÙ
Quindi se c’è un giocatore che si sta trovando a suo agio con il nuovo corso imposto da Maurizio Sarri, questo è Miralem Pjanic. Il centrocampista bosniaco è sempre più il faro della Signora e con la rete segnata contro il Bologna è arrivato a quota tre in campionato, superando già adesso la performance della scorsa stagione in A, conclusa con solo due reti. Il numero 5 sta giocando a livelli mai visti, almeno da quando veste il bianconero.