28 giugno 2012. Come dimenticare questa data per noi che abitiamo su questo stato dalla stivalica forma. Semifinale degli Europei, si incontrano Italia-Germania, una sfida che affascina fin dalle origini del football. Una sfida che intrecciava diversi ambiti, politica, sport, sociale, arte, usi e costumi.

L'Italia vince 2-1, il protagonista è solo uno: Mario Balotelli. Grazie anche alla sua esultanza al 2°gol, posa statuario che farà il giro del globo in un lasso di tempo brevissimo. Il primo gol viene realizzato, su un assist illuminante di Cassano, con un colpo di testa dopo un'elevazione degna del migliore Ronaldo e il 2° con una sassata all'incrocio dei pali alla sinistra di Neuer. Si dice che quella rete tremi ancora...

Voglio aprire una piccola parentesi su chi è stato l'autore dell'assist di 40 metri per Supermario: un giocatore ormai, per cause non tutte chiare e lecite, è sparito dal focus del calcio giocato, ovvero Riccardo Montolivo.

Umiliato ed emarginato negli ultimi anni milanisti, va il mio profondo rispetto e una mastodontica dose di applausi per il comportamento che è riuscito a tenere, anche di fronte a scelte non lucide da parte dei vari allenatori che hanno calpestato l'erba di Milanello. Spero in una squadra che gli dia una possibilità di rilanciarsi come giocatore, perché come uomo ha già vinto la sua battaglia...

A 21 Mario era salito nelle gerarchie tra i papabili e futuribili palloni d'oro, prendendosi la scena su tutti i mezzi di comunicazione online e offline su tutto il nostro pianeta terraqueo. Le basi favorevoli per essere l'uomo copertina di un'intera nazione c'erano tutte, un ragazzo di colore che porta in paradiso una squadra che non era partita con gli onori della favorita. 

E invece la favola si è sgonfiata quasi subito, come una torta senza lievito, dove abbiamo provato a mascherare la delusione che creava questo ragazzo con i comportamenti dentro e fuori dal campo. Lampi da fuoriclasse rimasti emarginati come fiori in un campo pieno di gramigna. Perché si sa che per essere un calciatore non basta esserlo fuori, bisogna esserlo dentro, dimostrarlo ogni giorno, non ci sono escamotage per diventarlo, bisogna avere la giusta passione e perseveranza per inseguire il tuo obiettivo della vita.

L'ultima gogliardata è stata pagare un uomo con 2000 euro per buttarsi in mare col scooter; lui accetta, sfida vinta e Mario consegna il denaro nelle mani del coraggioso uomo. Ora però questo gesto a lui gli costerà una bella multa, poiché è stato denunciato, anche se ha postato la foto col recupero del ciclomotore.

Purtroppo ci ho creduto anch'io che questo ragazzo potesse cambiare, soprattutto dopo la nascita di sua figlia Pia; a malincuore rimarrà una isolata speranza, una sbandata presa da tanti, tifosi, addetti ai lavori e followers suoi, che auspicavano in lui un minimo di maturazione, dove le analogie e i parallelismi con la carriera di Cassano sono sempre di più e sempre più fortificati. Persino Mancini, suo sostenitore fin dagli albori della sua carriera, sembra averlo abbandonato a una destinazione senza ritorno...

Balotelli può essere considerato, ora, lo specchio dell'Italia, riassumendo il tutto con il “posso ma non voglio”, esempio di un paese che ha grandi potenzialità, ma non vuole usarle nel modo giusto e corretto e si fa condizionare da situazioni superflue e infruttuose.
Ci sono voci di corridoio che lo vorrebbero in Italia di nuovo, anche per stare vicino alla figlia; perché questo succeda devono accadere due cose: si deve sensibilmente diminuire lo stipendio esoso che riceveva al Nizza e deve augurarsi che don Mino Raiola sia il fautore dell'ennesimo miracolo e che riesca a fargli firmare l'ennesimo contratto.

Un'opera incompiuta, un puzzle mai finito, una casa abbandonata, un castello di carte che resiste, ma alla prima vacillazione cade e le carte volano via come granelli di sabbia sulla spiaggia in una giornata arieggiata, volati via come i buoni propositi degli italiani su questo supereroe durato neanche un capitolo...