Una Juve "sperimentale" ottiene un dignitoso pareggio a Crotone.
Diciamo subito che Pirlo ha un grande coraggio. Il novello trainer juventino manda in campo una formazione da stropicciarsi gli occhi. Forse convinto di fare un sol boccone dei calabresi, si ispira ad un illusorio soffio giovanile che, a parte l'audacia, non denota chiarezza di idee. Quel suo sparigliare le carte, tende a confondere anche la manovra che risulta spesso involuta, tanto da consentire agli uomini di Stroppa  di esaltarsi in furenti galoppate verso la porta di Buffon. I vuoti di contenimento, già emersi dopo le voragini di Roma, si sono puntualmente ripetuti, Insomma Pirlo pare viaggiare a vista. La sua navigazione è a tratti burrascosa. Anche l'inserimento flash di Chiesa non ha convinto. L'ex viola è sembrato ancora turbato dallo strascico polemico successivo al lacerante divorzio dalla Fiorentina. Di buono si può ricordare l'assist verso il centro area su cui Morata si è avventato per il gol del pareggio. Purtroppo  quel suo frenetico e disordinato impegno è culminato con un fallo deciso che il direttore di gara ha giudicato (a mio avviso severamente) da espulsione. Non c'è dubbio che Federico tornerà utile ai bianconeri, ma l'impegno economico sopportato dalla Juventus (60 milioni) mi sembra un capriccio davvero smisurato.   Insomma, c'è da sperare che non si ripeta l'esperienza negativa già vissuta con Bernardeschi, che anche a Crotone si è espresso in versione "chi l'ha visto". Aldilà di impulsive valutazioni, è chiaro che Pirlo ha voluto operare in prospettiva Champions di martedì 20 ottobre a Kiev. Un turnover prevedibile anche se non così radicale. Del resto, certe assenze (Ronaldo in primis) condizionano negativamente gioco e risultati della Juve, ma le mosse rivoluzionarie, tatticamente e anagraficamente suggestive, risultano, in ultima analisi, abbastanza azzardate. Di pareggite si può anche morire.
La Juve non ha bisogno d'improvvisazione ma di certezze. Certezze che, almeno per il momento, Pirlo non può garantire. Ronaldo è più che mai la pietra filosofale di un complesso che necessità di un immediato rilancio. In attesa del suo rientro, non si può far altro che vivere alla giornata.