No, così non ci siamo! La Juventus e il suo allenatore Andrea Pirlo mercoledì sera, ancora una volta senza l'asso portoghese in campo, erano comunque chiamati a fare una grande partita dopo le opache prestazioni di Crotone e Verona. Purtroppo non è andata come speravano i tifosi bianconeri e soprattutto come aveva pensato di affrontare il Barca Andrea Pirlo, non ha funzionato quasi nulla… sono bastati un po' di pressing, intensità e giro palla veloce al Barcellona, meno forte dell'ultimo decennio e bene ricordarlo, a battere una Juventus con poco mordente ed idee molto confuse.
Eppure non mi sento, dopo 4 giornate di campionato e due partite di Champions disputate, di addossare tutte le colpe unicamente ad Andrea Pirlo. Non me la sento di farlo per diverse ragioni, la principale è che è un allenatore senza esperienza... Il rischio era troppo grande e a questo punto oserei dire "calcolato" poiché lo sapeva chi lo ha scelto (Agnelli), lo sapeva lui stesso quando ha deciso di accettare, lo sapevano i giocatori e lo sapevamo noi tifosi quindi adesso in questa situazione difficile è facile dare la sola colpa a lui. In questo momento di grande difficoltà bisogna fare quadrato tra società, tifosi e dirigenza attorno all'allenatore e alla squadra per cercare di uscirne tutti insieme e ritrovare la vittoria nel più breve tempo possibile, vincere aiuta a vincere questa è l'unica formula magica. Non mi sento di addossare tutte le colpe all'allenatore, perché anche quest'anno la squadra bianconera mostra incredibili lacune nella zona nevralgica del campo e soprattutto in difesa, dove gli uomini a disposizione del tecnico bresciano sono ridotti ai minimi termini (per non parlare dei terzini); e poi la mia domanda alla dirigenza bianconera sarebbe questa: era davvero così necessario spendere sessanta milioni per un esterno di centrocampo come Chiesa, visto che nel mezzo c'è un vuoto totale? Risposta: errare è umano perseverare è diabolico…

Ma mettendo da parte i soliti discorsi noti su Paratici e Co e volendo fare un'analisi del momento attuale, Pirlo sta cercando di rivoluzionare la Juventus con le sue idee di gioco in maniera troppo affrettata, appare evidente che la squadra non stia riuscendo ad assimilare le sue idee e che non stia assumendo un'identità ben definita e proprio qui che Pirlo deve fare molta attenzione ci e già cascato Maurizio Sarri l'anno scorso e deve assolutamente cercare di non commettere lo stesso errore. L'unica differenza tra Sarri e Pirlo è che il tecnico bresciano gode della fiducia della società, soprattutto del Presidente Andrea Agnelli, della dirigenza e, cosa non da poco, dei giocatori tutti elementi su cui non ha potuto fare affidamento al 100% il tecnico toscano sin dal suo approdo in bianconero, ma per quanto tempo ancora? I rischi di un Sarri bis potrebbero anche esserci ed è proprio all'ex tecnico bianconero che Pirlo dovrebbe guardare, il Mister dovrebbe capire che a volte il calcio è un gioco semplice e che in alcuni casi non occorrono grandi idee o mega rivoluzioni per applicare i propri concetti di gioco e che devi adattarti a quella che è la tua rosa di calciatori a disposizione, se anche Pirlo farà questo errore purtroppo non andrà molto lontano e il rischio che la dirigenza debba prendere delle decisioni drastiche sarebbe molto elevato. Sembra quasi che la Juventus abbia ancora in corpo la "sindrome di Sarri" è una squadra senza identità, senza idee, spenta e senza mordente. Una squadra che si affida alle giocate dei singoli, che senza Ronaldo e Dybala (visibilmente fuori condizione) non riesce a creare praticamente nulla, che prima deve prendere il cazzotto e poi reagisce nervosamente, una squadra che non corre, non aggredisce e che non imposta il gioco costruendo azioni degne di nota è la Juve di Pirlo? No, a me sembra quella di Sarri e come se il tecnico toscano non se ne fosse mai andato, se non sapessimo di Pirlo alla guida della Juventus non noteremmo le differenze.
Anche a questo punto un interrogativo è lecito porselo, era soltanto Sarri il problema della Juventus? Le risposte viste in campo fino adesso vertono assolutamente sul no ma i problemi dell'ex tecnico erano per lo più extracampo poiché non è stato mai apprezzato dai tifosi per i suoi precedenti al Napoli e, come dichiarato da diversi calciatori tra cui Pjanic, non aveva legato con i leader dello spogliatoio che lo avevano fatto fuori già molto tempo prima della debacle contro il Lione. Tutti sappiamo perfettamente che siamo soltanto all'inizio e che la Juventus ha ringiovanito la rosa nella speranza di riaprire un ciclo importante, ma non deve essere un alibi il ringiovanimento perché comunque sono stati investiti, potenzialmente, più di cento milioni sul mercato che in questi tempi di covid19 non sono certo spiccioli…

Adesso bisogna camminare diritti verso una sola direzione per cercare di uscire da questo momento difficile e soprattutto bisogna al più presto guarire dalla "sindrome di Sarri", scrollandosi di dosso quelle scorie che ancora la squadra si porta dietro dalla passata stagione. Io ho ancora fiducia in chi vince da nove da anni di fila a questa parte ma cominciamo con il finirla di parlare di "anno di transizione", alla Juve non esistono anni transizione...
Esistono i progetti e la programmazione elementi che hanno permesso di vincere per tutto questo tempo non lo dimentichiamo e cerchiamo di invertire la rotta al più presto possibile, con l'augurio di vedere ancora il "Maestro" a dirigere l'orchestra bianconera...