Mercoledì sera si è disputato, al Mapei Stadium di Reggio Emilia, il primo trofeo stagionale per club della nostra serie A , la Supercoppa Italiana, tra la vincitrice dell'ultimo scudetto, la Juventus e il vincitore dell'ultima edizione della Coppa Italia, il Napoli. Una sfida importante non solo per il trofeo in palio ma soprattutto per le risposte che le squadre erano chiamate a dare in campo , dopo le grandi polemiche vissute in merito alle note vicende giudiziarie riguardanti il rinvio della gara valevole per il terzo turno di campionato dello scorso Ottobre. Una Juventus in cerca di una reazione dopo l'umiliante sconfitta subita, domenica sera, contro l'Inter a San Siro che affrontava un Napoli, al contrario dei bianconeri, con il morale alle stelle e in grande forma dopo aver battuto la Fiorentina allo Stadio Maradona per ben sei reti a zero. Un trofeo importante per entrambe le squadre e soprattutto per i due allenatori, Pirlo e Gattuso grandi compagni e amici sia al Milan che in Nazionale, impegnati in un'importante sfida per la vittoria di una coppa, non più da giocatori ma da allenatori. Una partita dall'esito incerto e dalle grandi aspettative dal quale ci si aspettava un grande spettacolo, nonostante le condizioni del terreno di gioco non fossero in perfette condizioni per disputare un match di tale entità.

LA PARTITA
Come tutte le finali la partita è stata molto bloccata, poche le azioni da rete sia da una parte che dall'altra soprattutto dopo una prima fase di studio
. Pirlo, rispetto alla partita con i nerazzurri, questa volta cambia volto alla sua Juventus schierando McKennie come centrocampista destro, spostando Federico Chiesa sull'out di sinistra con Kulusevski ad agire da seconda punta al posto di Morata. I bianconeri scendono in campo con un piglio diverso rispetto all'Inter facendo un pressing asfissiante nei confronti degli uomini di Gattuso ma per tutto il primo tempo creano pochissime occasioni da rete. La Juve, infatti, oltre ad un destro dalla distanza, velleitario, di Arthur e un tentativo dal limite di Cristiano Ronaldo non crea molto altro nel primo tempo. Le due squadre si studiano senza affondare il colpo, anche se il Napoli sembra creare più pericoli dalle parti di Szczesny rispetto ai bianconeri. E infatti al 28′ che gli azzurri vanno vicinissimo al vantaggio;su un cross dalla sinistra di Demme, colpisce di testa in tuffo Lozano, anticipando Danilo, a pochi metri dalla porta bianconera ma solo un super intervento del portiere polacco bianconero impedisce ai partenopei di andare in vantaggio nella prima frazione di gara. Dopo quell'azione, praticamente, non accade più nulla e l'intervallo si chiude sullo zero a zero. Nel secondo tempo, Pirlo è obbligato, subito, ad un cambio forzato, Chiesa, per un leggero fastidio alla caviglia, deve lasciare il campo facendo spazio a Bernardeschi. La Juventus entra in partita, pressa più alto sui giocatori partenopei e si mostra più efficace nello sviluppo della manovra. Ed è subito al 3 minuto della ripresa che proprio con il neo entrato Bernardeschi la Juve va vicina al gol del vantaggio, su un cross di McKennie l'ex viola è bravo ad anticipare Manolas ma la sua conclusione debole, permette ad Ospina di bloccare la sfera sulla linea di porta. Ancora la Juventus si rende pericolosa con Cristiano Ronaldo che su un lungo lancio dalle retrovie al 55′ anticipa Ospina, colpendolo duramente, con un pallonetto impreciso terminato di poco a lato. La squadra di Gattuso va in difficoltà e non riesce a ripartire in contropiede ed è tre minuti dopo che lo sforzo bianconero viene premiato; su un corner battuto dalla sinistra, Bakayoko sbaglia il rinvio di testa trasformandolo in un assist, involontario, per Ronaldo che da centravanti puro insacca a pochi passi da Ospina. Gattuso capisce il momento di difficoltà della sua squadra ed effettua dei cambi più offensivi togliendo Bakayoko e Petagna per Elmas e il, convalescente, Mertens. I bianconeri sembrano gestire bene la gara nonostante le sortite offensive degli azzurri ma al 77′ arriva l'episodio che può cambiare il destino della partita. McKennie all'interno della propria area di rigore, si addormenta e nel tentativo di rinviare il pallone colpisce, involontariamente, alla caviglia Mertens. L'arbitro Valeri viene richiamato dal VAR per rivedere l'episodio e decide di assegnare, giustamente, il rigore. Va dal dischetto il capitano Lorenzo Insigne che spiazza Szczesny ma il pallone termina, incredibilmente, sul fondo. Gattuso a quel punto va alla ricerca disperata del pareggio con Politano e Llorente al posto di Demme e Mario Rui, con un Napoli super offensivo, Pirlo per resistere al forcing azzurro inserisce Morata per Kulusevski e Rabiot per Bentancur. L'arbitro assegna cinque minuti di recupero nel quale accade praticamente di tutto. Al minuto 93 su un'incursione dalla destra viene messo in mezzo un pallone che ancora Lozano calcia verso la porta, tiro deviato da Chiellini, con un super Szczesny a dire ancora di no al Napoli, salvando di fatto il risultato. Esattamente un minuto dopo con un contropiede ben orchestrato dalla Juventus, Cuadrado infila in velocità i difensori del Napoli, lanciato a rete e tutto solo davanti al portiere il colombiano decide di premiare la corsa di Morata che segue l'azione ed è proprio lo spagnolo a chiudere il match per il gol del 2 a 0. L'arbitro decreta la fine della partita, la Juventus vince la sua nona supercoppa italiana della sua storia battendo un Napoli combattivo e ben messo in campo ma troppo rinunciatario rispetto a quello che ci si aspettava.

LA LAVAGNA TATTICA: LE MOSSE DI PIRLO PER BATTERE GATTUSO.
Cambio della linea mediana e pressing alto.
Pirlo da disposizioni precise ad Arthur e McKennie, orinandogli di andare a pressare su Demme e Bakayoko
, impedendo così al Napoli di trovare le imbucate centrali con i suoi centrocampisti, faticando e non poco nel possesso palla. Bentancur invece aveva l'obbligo di rimanere a protezione dalla difesa per contenere le avanzate di Zielinski, in modo tale da non concedere al polacco la possibilità di ricevere il pallone tra le linee per far partire l'azione del Napoli. Una delle principali armi di Gattuso è stata dissinnescata cosi da Pirlo, rilevandosi una mossa azzeccata per tutta la partita. Con questo tipo di squadra e di gioco, i bianconeri hanno di fatto aumentato il pressing e l'intensità impedendo ai partenopei di creare quei spazi, tra le linee juventine necessari sopratutto per ripartire, velocemente, in contropiede altra arma letale di Gattuso non perfettamente sfruttata.

L’inserimento di Cuadrado in extremis.
Il colombiano ha dato sicurezza sulla fascia destra impedendo la costruzione del gioco ad Insigne
, costringendolo a tornare indietro con il pallone per ricominciare l'azione. Inoltre con lui la Juventus in fase offensiva e come se giocasse di fatto con un 3-2-5 attaccando molto spesso la profondità e mettendo in mezzo diverse palle pericolose per i suoi compagni dal fondo. Anche qui Pirlo disinnesca uno dei principali costruttori di gioco del Napoli come Lorenzo Insigne quasi mai pervenuto per tutta la partita rispetto a Lozano che si è reso molto più pericoloso nell’altra fascia.

Kulusevski dal primo minuto
Pirlo è stato bravo anche a inserire Kulusevski dal primo minuto e da seconda punta di fianco a Ronaldo. Ha creato poco in avanti ma ha fatto un grande lavoro di sacrificio costringendo i difensori del Napoli a spazzare via il pallone anziché gestirlo per costruire le azioni in fase di manovra. Anche qui la squadra azzurra è andata in difficoltà e solo dopo il gol subito, quando sono saltati gli schemi, è riuscita a liberarsi dal pressing avversario e a costruire gioco con un forcing finale.
Queste secondo il mio punto di vista le tre mosse che si sono rivelate vincenti per la vittoria del trofeo da parte della Juventus. Buone intuizioni da parte di Pirlo a cui questa volta vanno fatti i complimenti nonostante la minor esperienza rispetto al suo avversario.

LE PAGELLE BIANCONERE
SCZIESNY 8 -
Effettua due miracoli pazzeschi entrambi su Lozano, uno di istinto su un colpo di testa, da meno di un metro di distanza e l'altro al minuto 93 su un tiro , sporcato da Chiellini, salvando il risultato e la sua porta. Fenomenale!

Bonucci 6.5 - una buona gara quella del numero 19 bianconero, chiude bene tutti gli spazi agli attaccanti azzurri ma va un pó in difficoltà sulle scorribande di Lozano. Per il resto ordinaria amministrazione con dei lanci, calibrati, ad indirizzo di Ronaldo e Kukusevski, non sfruttati al meglio dai due compagni di squadra.

Chiellini 7 - lo hanno tutti invitato ad appendere gli scarpini al chiodo perché non più affidabile fisicamente. "King Kong", invece, è tornato a ringhiare, muro insuperabile per i giocatori del Napoli. Un'ottima partita del centrale livornese che dimostra, ancora, di dare ampie garanzie al reparto arretrato bianconero.

Cuadrado 7.5 - Se ha avuto il coronavirus nessuno se ne è accorto. Pirlo lo recupera in extremis e lo mette subito in campo. Non soffre mai Insigne ed in fase offensiva aiuta i compagni come suo solito fare. Ha anche il merito di contribuire all'azione del gol, dopo una lunga cavalcata, che chiude il match, con un assist al bacio per Morata.

Danilo 5.5- la sua sarebbe una partita da sei pieno, ma si perde Lozano nel primo tempo (come con Vidal contro l'Inter) lasciandolo libero di colpire ad un passo da Szczesny che per fortuna è in serata di grazia. Si vede poco in avanti ma aiuta molto la squadra in fase di copertura.

Meckennie 6 - rovina una partita da potenziale migliore in campo con un'ingenuità colossale che poteva costare caro ai fini della vittoria della supercoppa. Per il resto fa la sua solita partita di grinta, pressing e progressione in avanti. Conferma di essere un giocatore insostituibile per il centrocampo bianconero.

Arthur 6.5 - il brasiliano conferma di saperci fare con il pallone tra i piedi. Non perde mai la sfera quando la gestisce nella sua metà campo, fa ripartire bene la squadra grazie al suo ottimo palleggio ma ancora è troppo timido nelle proiezioni in avanti dove può assolutamente migliorare.

Bentancur 6.5 - questa volta l'uruguagio sfodera una buona prestazione rispetto alle ultime uscite. Pressa e ringhia bene sugli avversari e sbaglia poco o nulla in fase di appoggio. Viene sostituito, nei minuti finali da Rabiot (sv pochi minuti utili a far respirare la squadra dal forcing finale azzurro)

Chiesa 5.5 - mette sempre la solita "verve" sacrificandosi molto in fase difensiva per tamponare le folate di Lozano. Ma da lui ci si aspetta sempre qualcosa di più soprattutto in avanti. Schierato da esterno sinistro si pesta spesso i piedi con Ronaldo, a fine primo tempo lascia il campo per un problema alla caviglia. Al suo posto Bernardeschi (6.5 ottimo impatto del centrocampista di Carrara sul match, sfiora anche il gol del vantaggio salvato sulla linea da Ospina. Per il resto tanta corsa e ottime ripartenze, finalmente!)

Kulusevski 6 - schierato titolare a sorpresa il giovane talentino svedese interpreta bene il ruolo di seconda punta, sacrificandosi molto in fase di non possesso e nel pressing sugli avversari. Una prestazione sufficiente in cui sicuramente poteva dare di più soprattutto in zona gol, apparso leggermente spaesato rispetto ad altre occasioni.

Ronaldo 7 - un primo tempo quasi anonimo, sa quando deve colpire. La sblocca al primo errore commesso dal Napoli con un gol da rapace d'area di rigore, in barba a chi pensa che stia attraversando una fase "calante" della sua impressionante carriera.

Morata 6.5 - Doveva essere titolare invece Pirlo gli preferisce Kulusevski. Entra a venti minuti dalla fine, commettendo qualche disattenzione di troppo con la palla tra i piedi. Ha il merito di chiudere, definitivamente, i conti a pochi istanti dalla fine del match.

All. Pirlo 7 - questa volta non sbaglia nulla, indovina tutte le scelte sia nell'11 titolare che nelle sostituzioni a partita in corso. Imbriglia bene gli uomini offensivi del suo "amico" Gattuso ed è anche un pó fortunato negli episodi decisivi del match. Vince, meritatamente, il suo primo trofeo da allenatore scacciando, per il momento, i fantasmi delle critiche post Inter.

DA ZERO A DIECI TUTTI I NUMERI DI JUVENTUS NAPOLI
ZERO - al nome del trofeo.
Questa mania di voler cambiare i nomi "tradizionali" degli stadi o delle competizioni per volere degli sponsor è veramente inconcepibile. "PS5 Supercup" al posto di Supercoppa Italiana. Passi il "dio denaro" ma sinceramente queste fantasie le trovo di pessimo gusto, almeno è stata giocata in Italia rispetto alle tendenze degli ultimi anni, grazie infinite!

Uno- Come il primo trofeo di Andrea Pirlo da allenatore. È costantemente criticato dal giorno in cui ha deciso di sedersi sulla panchina, scottante, della Juventus. Più volte messo sulla graticola per alcune scelte discutibili, Mercoledì trova la prima gioia da allenatore vincendo il suo primo trofeo in carriera. Svolta o illusione? Lo scopriremo solo giocando!

Due - all'intervento di Meckennie su Mertens. È inaccettabile a questi livelli veder commettere degli errori del genere. Come si fa a calciare l'avversario anziché il pallone che stai per rinviare in piena area di rigore? È una delle primissime cose che ti insegnano da bambino alla scuola calcio: "dentro la tua area spazza senza pietà", forse da bambino praticava più “Football” che “Soccer” evidentemente!

Tre - al rigore calciato da Insigne. Le lacrime a fine partita del capitano azzurro fanno comprendere il peso che ha avuto l'errore dal dischetto. Umanamente dispiace ma da avversario è stata una pura goduria, di fatto è in quell'errore che il Napoli ha perso la supercoppa!

Quattro - come i trofei vinti da Ronaldo con la maglia della Juve. Due supercoppe italiane e due scudetti che portano prepotentemente il suo marchio; un campione "cannibale" eletto anche migliore in campo a fine partita. Cosa volere di più?

Cinque - a Gattuso, ci si aspettava di più dal suo Napoli in questa importante sfida con i bianconeri e invece la sua squadra lo tradisce e in particolare il suo capitano Insigne che sbaglia un rigore decisivo. Anche questa volta, Gattuso, si attribuisce le colpe di questa sconfitta, beh come dargli torto?

Sei allo spettacolo offerto da Juventus e Napoli in questa partita. Le premesse erano di quelle toste soprattutto per via delle note vicende giudiziarie che hanno accompagnato da mesi questa partita, ma in realtà non è stata una gara spettacolare. Poche occasioni sia da una parte che dall'altra, partita molto bloccata tatticamente che ha impedito alle squadre di affrontarsi a viso aperto. Aggiungiamo anche che mancava il pubblico e il gioco è fatto!

Sette alla partita di Cuadrado il colombiano è stato strepitoso dopo 15 giorni di quarantena gioca un'intera partita da titolare senza patire mai la fatica, mettendosi al servizio della squadra e del suo allenatore. A quasi trentatré anni, il colombiano, è ancora uno dei migliori esterni del mondo e la Juve non può farne assolutamente a meno.

Otto a Cristiano Ronaldo. E a pochissime reti dall'eguagliare lo score di un "dio" del calcio come Pelé ma lui non si accontenta mai. Mette la firma anche in questa finale con un gol di furbizia e inserisce in bacheca l'ennesimo trofeo della sua splendida carriera confermando di essere "l'uomo delle finali"!

Nove - come il numero di Supercoppe Italiane vinte dalla Juventus. Da quando è stato istituito il trofeo nessuno come i bianconeri ne ha vinte in un numero così elevato, un ulteriore record che completa questo splendido decennio di vittorie. Complimenti alla squadra e alla dirigenza bianconera per il grande lavoro svolto in questi anni!

Dieci alla partita di Szczesny, il portiere polacco è stato di gran lunga il migliore in campo, grazie alle sue splendide parate ha mantenuto la sua porta inviolata nei momenti decisivi della partita. Se la Juventus ha vinto la supercoppa mercoledì sera gran parte dei meriti vanno attribuiti a lui, chapeau!!

LE MIE IMPRESSIONI
La Juve vince la supercoppa, giocando una partita con buoni ritmi e in cui ha dimostrato di avere carattere quando tutti, me compreso, l'avevano data per morta e sepolta
. Pirlo cambia uomini rispetto alla sfida con i nerazzurri evitando di commettere gli stessi errori, mostrando, nonostante la sua inesperienza, di essere un allenatore dinamico e pronto a cambiare quando le esigenze della squadra lo richiedono. Quali sensazioni dopo questa partita? Sicuramente la compattezza del centrocampo, Meckennie, Arthur e Bentancur hanno offerto più garanzie sotto il profilo del pressing e della costruzione del gioco rispetto alla linea mediana composta da Rabiot, Bentancur e Ramsey. Inoltre la Juventus con Cuadrado ritrova forza ed energia sulla fascia destra soprattutto in fase offensiva rispetto alle ultime partite in cui il colombiano è stato assente. Pirlo non può rinunciare a questo assetto ma anzi deve partire da questi uomini come base per poter costruire la Juventus del futuro. Questa vittoria, importante, non deve assolutamente far montare la testa alla squadra bianconera ma dovrà essere utilizzata, al contrario, come monito per le future vittorie e per il buon proseguo del campionato. La Juve ha dimostrato di potersela giocare e di non essere ancora morta ma la strada per la perfezione è molto lunga e irta di difficoltà, ci saranno tempo e modo per dimostrarlo. Intanto godiamoci questa vittoria, con la testa al Bologna, dal sapore particolare perché la vendetta è sempre un piatto che va servito freddo.
Fino alla fine forza Juventus!

Ciccio