Dopo 3 partite sono 5 punti. Tralascio volontariamente il 3-0 a tavolino, tanto si sa come va a finire. Una vittoria convincente, che ha fatto esaltare molti di noi. Due pareggi: uno che ci poteva stare visto l’ andamento della partita e l’ avversario. L’ altro no. 

Pareggiare a Crotone e’ inaccettabile. Il Crotone e’ una squadra di categoria inferiore, che andra’ in serie B con alcune giornate di anticipo. “E’ un vaso di terracotta in compagnia di molti vasi di ferro”. Certo mancava CR7 e a Roma si e’ visto quanto e’ importante. Eppure fronde di commercialisti ripetono come un disco rotto quanto pesi sul bilancio. Quanto pesi in campo si e’ visto in Calabria.

Il Maestro ripete fino alla noia che non ha avuto tempo. Troppo freschi sono i tempi di Sarri per credere alle stesse parole. Ci si aspetterebbe qualcosa di diverso da un allenatore fresco di nomina e che dovrebbe avere il DNA Juventino nelle vene o almeno cosi’ la societa’ crede. Uno dei suoi predecessori a cui piacciono i cavalli aveva iniziato la sua lunga carriera bianconera senza stravolgere i principi del suo odiato predecessore. Col tempo ha cambiato la difesa a tre, ha tolto un difensore per inserire un centrocampista. Una cosa semplice che ci ha portato in finale di Champions. Sarebbe troppo chiedere un’analisi di quello che non va?

E’ vero che statisticamente due partite non possono dare delle sentenze definitive, ma si dice che il buon giorno si veda dal mattino. 
I fatti sono tali e questo abbiamo per dare un giudizio preliminare.

Errori di formazione. Pirlo insiste su Frabotta e inserisce Portanova. Cosa ci veda nei due giovani non lo so. Sono due onesti giocatori, merce da plusvalenza, accanirsi su di loro mi sembra autolesionistico. Sandro non e’ a disposizione e il suo vice era Pellegrini. Capisco se il romano fosse stato venduto per fare cassa. Ma prestarlo al Genoa per far giocare Frabotta e’ inspiegabile. E Pirlo ha deciso. Forse si sente confuso e crede di essere all’ Under23. A Roma un centrocampo: Rabiot e Texas McKennie. A Crotone un altro: Arthurino e Benta. Nessuno dei due ha convinto. Il barbuto sa bene che in mezzo al campo, meno cambi fai meglio e’, soprattutto a inizio stagione. Giocatori fuori posizione: Danilo terzo centrale. Cuadrado a sinistra. 

Disposizione tattica suicida: pressing altissimo (eppure un certo tosco-napoletano ci ha rimesso la panca nell’ insistere in quello che i giocatori non possono fare) e 5 attaccanti. Risultato: anche contro il Crotone pericoli in difesa, Juve tagliata a fette con pochi passaggi. Occasioni sprecate degli avversari che avrebbero potuto portare a due sconfitte. La Roma ha avuto tre occasioni nitide, goal fatti e sbagliati clamorosamente.
Ma piu’ che questi segnali preoccupa la decisione di insistere su principi astratti degna del migliore degli idealisti. I ben informati sostengono che il miglior centrocampista italiano degli untimi anni, abbia un’ idea di calcio. Ha scritto una tesi piu’ interessante di un libro di Harry Potter. Ha calma e carisma. In allenamento ci si diverte e la squadra e’ dalla sua parte.
Eppure qualcosa non torna. Vedere la Juve ieri e’ stata una sofferenza, la squadra di Stroppa a tratti sembrava il Barcellona. Due pedine a destra si pestavano i piedi. Interpreti che fluttuavano in campo correndo a vuoto senza capire cosa fare. Calcio liquido o liquefatto?
Gli alibi fioccano.
I nostri prodi sono stanchi perche’ appena tornati da viaggi intercontinentali e partite con le nazionali ravvicinate. Infortuni e infetti. Arbitro sfavorevole (scandalosi i 5 minuti per decidere su un fuorigioco di millimetri sulla base di un immagine non esattamente risolutiva). E ancore una volta: il tempo a disposizione.

Caro Pirlo, noi siamo la Juve. Nonostante la pandemia, le abbiamo messo a disposizione 5 nuovi virgulti: McKennie (da lei scelto), Arthurino (a seguito della plusvalenza mostruosa Pjanic), Kulu (uno dei 2000 migliori in circolazione), Morata (cavallo di ritorno e usato sicuro) e Chiesa (testa bassa e pedalare, sperando che non sia un Bernardeschi 2). Si tratta di pagherò, ma pur sempre di 240 milioni di mercato. Quando il Real Madrid non ha comprato un giocatore. Delle scuse ci interessa poco. Vogliamo vedere una squadra decente, senza voli pindarici, concreta. Vogliamo i punti e il decimo, insieme a una qualificazione non sofferta alla fase finale di Champions. Le sue idee e le rivoluzioni non ci importano. Se vuole metterle in pratica, vada al Foggia. Li’ sono abituati ai profeti.