Da ieri Stefano Pioli può definirsi un miracolato da San Olivier Giroud, che gli ha evitato una figuraccia evidente. Il centravanti ha segnato un gol difficilissimo, da posizione quasi impossibile, mentre il cronometro stava quasi per scoccare il 90°. Pioli stava gettando via 3 punti d'oro per la solita voglia di dimostrare che, se decidesse di schierare Diaz in porta, sarebbe una mossa azzeccata, in quanto lo ha deciso lui. Basta che i giocatori si applichino e, se va male, si può sempre dare la colpa agli episodi. Non ci si può dare nulla, è' una questione di carattere, quello che ognuno si porta incollato addosso vita natural durante. Maometto ebbe un'idea geniale per spiegare ai suoi seguaci che nella vita non si può contare sull'impossibile per raggiungere risultati. Chiese solennemente alla montagna di avanzare e, quando tutti videro che la montagna non si era mossa, Maometto concluse che, vista la pigrizia della montagna, sarebbe stato lui ad andare verso essa. Pioli sarebbe rimasto ad aspettare l'episodio e, dopo un po' di tempo, avrebbero visto le sue ossa biancheggiare nel deserto.

Chiariamo, Milan-Spezia era un incontro che avrebbe potuto autorizzare a una formazione offensiva. Si sapeva che, per la caratura dei liguri e per le idee di Gotti, lo Spezia avrebbe iniziato guardingo nella propria metà campo, ben chiuso in difesa. Il modulo schierato da Pioli, però, faceva leva su un solo mediano, Bennacer, in un centrocampo completato da un attaccante, Diaz, e da una mezz'ala tipicamente di manovra, Krunic. C'erano, poi, Hernandez che saliva spesso, ma andava a completare il reparto offensivo con Leao e Messias, l'unico a retrocedere davvero, i quali giostravano sulle fasce esterne dietro Origi. A ben guardare, c'erano 4 attaccanti ed Hernandez, che finiva per fare l'attaccante, seppure in partenza dalla Pennsylvania Station come il Chattanooga Choo choo. L'interdizione, nonché la protezione della difesa, finivano tutte, oltre che sulle spalle di Bennacer, sulle spalle del malcapitato Krunic, che interditore lo è solo nella fervida fantasia di Pioli.

Per 20 minuti andava tutto bene. Lo Spezia pressava alto sull'impostazione del basso rossonera, ma era solo una maniera per ritardare la salita degli avversari. Le truppe di Gotti ripiegavano subito e andavano a rinforzare la Maginot ligure. Diaz era a suo agio, visto che tutto il Milan riusciva a giocare avanzato. Si trovava spesso oltre la linea della palla o, comunque, negli ultimi 20 metri. Provava un paio di accelerazioni al termine delle quali gli mancava l'assist, anche se dalla ripresa dal basso della prima azione, si vedeva che sbuffava un attimo prima di darla, perché era in affanno. In un'occasione, la metteva quasi in porta all'altezza del palo sinistro di Dragowsky, in una posizione speculare a quella da cui Giroud avrebbe segnato.
Qual era il problema? Semplice, l'assetto rossonero era usa e getta, buono solo quando l'avversario era chiuso nella sua metà campo ed era disposto a lasciarsi chiudere alle corde... ricordatelo: solo quando l'avversario era disposto a lasciarsi chiudere. Il gol rossonero era preceduto da una traversa di Krunic a portiere battuto, in un'azione che vedeva altre due conclusioni pericolosissime del Milan, quasi un tiro al bersaglio. Era il quinto attaccante, Theo, ad andare in rete al 20°, partito in posizione regolare sul filo del fuorigioco. Per 4 minuti il VAR rivedeva l'azione, dando l'impressione, ma solo l'impressione, di voler cercare un appiglio qualsiasi per annullare la rete. Alla fine, Fabbri convalidava dando l'impressione, sempre e solo l'impressione, di essere molto contrariato di convalidare il gol.
Col Milan in vantaggio la partita cambiava e il modulo usa e getta non serviva a un beato tubazzo, perché lo Spezia non era più disposto a lasciarsi chiudere... ricordate: non era più disposto a lasciarsi chiudere e veniva avanti. I liguri avevano 2 occasioni nette con 'Mba Lanzola. Sarebbe stato necessario cambiare modulo, ma con quegli uomini in campo era possibile giocare solo con l'assetto usa e getta. Sull'ultima percussione del primo tempo, un'incursione isolata dei rossoneri portava alla traversa di Leao, sporcata da una deviazione.
Il Diavolo, ormai, veniva sballottato come un lenzuolo steso ad asciugare quando soffia la bora. Diaz e Krunic erano del tutto inutili in quel frangente ed era troppo presto per i cambi. Nella ripresa si attendeva una correzione, ma Pioli era convinto di aver esortato i suoi a una maggiore attenzione ecc. Usciva solo Bennacer, ammonito, per Tonali, ma per il resto l'armata rossonera ballava al ritmo di quella vecchia canzone che faceva Branca-branca branca Leon-leon-leon. Era messa in campo come l'Armata Brancaleone del film omonimo. 
Quando arrivava, dopo quasi un quarto d'ora della ripresa, il gol di Daniel Maldini, sembrava quasi un evento ineluttabile. E lo era. Il Milan si rovesciava subito in avanti, ma lo Spezia era lento a ricompattarsi. Una manciata di minuti dopo il gol di Maldini, i rossoneri tornavano in vantaggio. Era Origi che, portatosi a destra, apriva la difesa degli avversari quel tanto che bastava per lasciare Tonali libero al limite. Il mediano non dava il tempo agli avversari di chiudergli lo spiraglio e segnava un gol molto bello all'angoletto, dove osano solo i ragni quando devono tessere le tele migliori. Qui faccio notare a chi ha criticato e criticherà Origi che ogni giocatore rende anche in base al contesto in cui gioca e ai movimenti che gli sono chiesti. Se guardate il gioco di Klopp, allenatore del belga fino allo scorso anno. non è previsto il centravanti che gioca spalle alla porta. Tanto a Torino che ieri, invece, Origi ha avuto quel compito. Quando ha potuto allargarsi, perché non c'erano compagni in zona, ha mostrato quello che sa fare.

Tutto a posto? No, no, no! Come nel primo tempo, il VAR fermava la partita finché non individuava un fotogramma che evidenziava una scarpa di Tomori su una scarpa non rossonera a centrocampo. Questa volta, rispetto al primo tempo, Fabbri sembrava molto soddisfatto, ma solo perché aveva evitato un'ingiustizia, ovviamente. Un uomo giusto è felice se può rendere un servizio alla giustizia, no?  In ogni caso, visto l'esito finale del match, diciamo grazie alla direzione arbitrale, mettendoci dentro anche il VAR. Chi li avrebbe sentiti i soliti fenomeni?
Da quel momento gli attacchi rossoneri si isterilivano, perché lo Spezia arretrava sì per difendersi, ma il Milan sapeva di avere poco tempo a disposizione e l'ansia, pessima consigliera, saliva rapida ostacolando il ragionamento.
E poi si giocava sì e no la metà del tempo, perché lo Spezia, squadra piccola anche da questo punto di vista, metteva in atto tutti gli ostruzionismi conosciuti nel calcio
. Nascevano risse che, alla fine, il signor Fabbri risolveva ammonendo più rossoneri che liguri. Ma solo perché lo meritavano eh? Cosa credete?
Bisognava arrivare oltre il 70° per vedere in campo forse fresche in maglia rossonera: Giroud per Origi, Rebic per Messias e De Keta per Diaz. Il Diavolo suonava la carica come il trombettiere del 7° cavalleria e, fra ostruzionismi vari, sfondava le Mura Teodosiane di Costantinopoli allo scadere del tempo regolamentare. San Giroud miracolava il suo tecnico. Su lancio di Tonali, entrava con un colpo in semiacrobazia sul palo destro di Dragowsky e la infilava nell'angolo opposto. Meno di un anno fa, era stato definito un flop, perché aveva avuto problemi alla schiena e ne aveva risentito. La vendetta, si dice, è un piatto che si gusta gelido
Finita? Oh no, con Fabbri non si può! Giroud commetteva l'ingenuità di togliere la maglia e l'arbitro gli dava la seconda ammonizione, aggiungendola a quella rifilatagli per una piccola rissa provocata dall'ostruzionismo avversario. E diciamolo, chi si toglie la maglia acquisisce un ingiusto vantaggio che gli permetterebbe di rubare il match agli avversari! Fuori il ladro! Fuori il malfattore!

Al posto di Leao entrava Thaw, che abbiamo visto svettare subito come una torre su un lancio lungo dello Spezia, ma pare sia un flop anche lui, per quanto, se non viene impiegato, non può mostrare il suo valore. Rimaneva, però, Fabbri, un arbitro che è un autentico babà, come direbbero a Napoli. Col guardalinee inventava un calcio d'angolo per lo Spezia palesemente inesistente. Sarà stato un caso, ma la Dea aveva lamentato un torto simile nel recupero contro il Napoli. Sarà stato un caso? Di certo lo è stato su! Non era un caso, per fortuna, che ci fosse anche Tata, sempre ben piazzato quando è fra i pali.

Al fischio finale, pensando all'ostruzionismo spezzino, non si può non pensare che chi vuol fare l'altrui danno ha le beffe e il malanno. Ci sono cose che nel calcio ci possono stare, ma lo Spezia è andato oltre i limiti della decenza.
Eppure, se nel finale i liguri avessero approfittato di quel calcio d'angolo ingiusto, Pioli avrebbe meritato la beffa per intero. Perché una formazione usa e getta, pensata per una sola fase della partita, non ha senso, ma è un modo di offrire le terga alla pedata.
La formazione di ieri sarebbe servita solo se il Milan avesse vinto per 1-0 sull'ultima azione, per non lasciare agli avversari il modo di pareggiare. E anche a Torino, Pioli aveva scelto un modulo paragonabile a quello di ieri, finalizzato a sorprendere i grantata nel primo quarto d'ora. Ma anche ammesso che fosse successo, cosa avrebbe fatto il Milan per tutti i restanti 75 minuti? Bella domanda eh?

E concludiamo con un pensierino per chi continua ad affermare che, se un giocatore non trova spazio, non vale. Per età, costoro dovrebbero ricordare che Franco Baresi non fu più convocato da Bearzot dopo il 1984. Baresi non era un arrogante e accettava di essere la riserva di uno come Scirea, ma quando vide che, al suo posto, venivano convocati Righetti e Tricella, esplose. Bearzot dichiarò che Righetti e Tricella gli davano più affidamento. Capite? Righetti e Tricella davano più affidamento di Baresi. 
Se erroracci simili li ha commessi Bearzot, uno dei pochi tecnici della storia che possano vantare un titolo mondiale, non può commetterli anche un altro tecnico?