Nella storia rossonera non vi è stato tecnico più protetto e vezzeggiato dalla stampa e dai tifosi, come anche dalla società, del signor Stefano Pioli, quantomeno se si considera che è un estraneo alla storia del Milan e non ha un palmarès al quale affidarsi per giustificare la benevolenza. Non ricordo nessuno cui sia stato concesso tanto credito nella più che centenaria storia del Diavolo. Mi sembra, tuttavia, che Pioli non stia usando bene tale credito, anzi che dia l'impressione di usarlo come schermo fra sé e la realtà. Nel suo mondo virtuale, i cattivi risultati sono causati dagli episodi, colpa di giocatori distratti e scriteriati, oppure dal caso, detto anche ria sorte e destino cinico e baro. Ce l'ho con Pioli? No, ma ci sono cose da mettere in chiaro. Esaminiamo, quindi, con raziocinio una situazione dalla quale si potrebbe uscire senza particolari problemi, solo se si prendesse atto che un tecnico non è un essere infallibile né, e qui sta la cosa più grave, può pretendere di esserlo.

Pioli ha avuto un grande merito, quello di gestire bene la sosta dovuta al lock-down nella stagione passata. E' arrivato alla ripresa del campionato con la squadra preparata meglio delle altre e ha infilato un'eccellente striscia di risultati. Inoltre, ha dato alla squadra una fisionomia per cui essa gioca, quando le gambe girano, un calcio bello ed efficace. Grazie mister, per questo Lei merita le congratulazioni!

Il punto è che qui non si sta parlando del passato, ma del presente e del futuro di una società che, per la sua storia, non si può accontentare di quanto sopra, ma deve valutare se i dipendenti, compreso il tecnico, abbiano lo spessore per il salto di qualità. Quanti tecnici nella storia hanno fatto bene in C o in B oppure in squadre di A senza pretesa di scudetto? Arrivati al limite massimo delle proprie capacità, sono stati sostituiti da altri allenatori più bravi che hanno portato a termine il lavoro iniziato dal predecessore, non perché il predecessore fosse scarso, ma perché quelli più bravi erano... più bravi.

Passando ai demeriti, quindi, va notato che Pioli ha il suo Tallone di Achille nella gestione dei match. Una volta che ha individuato strategie,  tattiche e programmato le sostituzioni... strategie, tattiche e sostituzioni restano quelle come se fossero state scolpite da Dio Padre nelle tavole della legge. Il cambio va fatto al 60°? Quel cambio sarà fatto al 60°, anche se l'esigenza di farla è emersa prima! La strategia e la tattica sono state superate dagli eventi, magari dalle contromosse del collega avversario? Restano quelle e, se va male, sono stati gli episodi a far precipitare la situazione. Volete che non siano i maledetti, cinici e bari, episodi?  Del resto, che neanche il tecnico, sotto sotto, sia convinto di questa tesi, lo dimostrerebbe la brutta reazione che avrebbe avuto dopo il match di giovedì, quando avrebbe risposto male a Solskiaer che gli faceva i complimenti. D'accordo, il tecnico del Red Devils non è Mister Simpatia e ha messo in atto tutte le astuzie possibili per arrivare a fine partita indenne. E' stato sgradevole anche nel dichiarare che il Manchester United attende il ritorno di Dalot, cosa quasi di certo non vera, ma che poteva condizionare la partita del portoghese. Però, come Gasperini quando ha detto di volere qualche rigore anche lui prima di Milan-Atalanta, siamo nel campo della normale tattica e pretattica del calcio. Solskjaer e Gasperini sono avversari che si comportano da avversari. Solsakjaer doveva piangere per aver vinto? Doveva dire che il Milan era una squadra scarsa? Sorrideva per lo scampato pericolo dopo un turno equilibrato e, rilassatori, si è sentito in dovere di dire a Pioli che i rossoneri sono sulla strada giusta. E' probabile che volesse solo fare dei complimenti sinceri. Forse a Pioli pesava che Solskjaer, a mio avviso un buon tecnico, aveva avuto il coraggio di sostituire Rashford in anticipo, correggendo l'errore iniziale con l'ingresso di Pogba. Ecco, Solskjaer è un buon tecnico come Pioli, perché sarebbe folle pensare che o si è Guardiola o non si valga nulla. Semplicemente, entrambi non sono dei top nel loro mestiere e, allora la domanda è: indipendentemente da come finisca la stagione, il Milan può crescere con un tecnico che è solo un buon tecnico? La stampa amica direbbe di sì, ma io ne dubito, ripeto, indipendentemente dai risultati di questo campionato.

E' paradossale, ma a oggi il Milan potrebbe ancora vincere lo Scudetto come, nell'ipotesi peggiore, potrebbe ancora arrivare più in giù del 4° posto perdendo la Champions. Potrebbe ancora diventare Campione d'Italia con Pioli in panca e anche grazie all'identità di gioco che questo tecnico ha dato ai rossoneri un anno fa. Potrebbe vincere il campionato, in quanto l'Inter è sull'orlo di una crisi di nervi, come dimostrano le sgradevoli dichiarazioni nerazzurre sul povero sindaco Sala, interista peraltro, il quale aveva detto che la questione stadio non può partire se non si chiarisce la situazione societaria dell'Inter. I nerazzurri, infatti, non hanno acquirenti e, quando i portali di parte dicono che Zhang sta scegliendo il finanziatore, vi stanno dicendo che la proprietà deve solo scegliere con chi contrarre l'ennesimo debito, sperando di trovarne uno che non imponga condizioni troppo pesanti. Ecco perché, pur restando l'Inter favorita alla luce della classifica, il Milan potrebbe farcela.

Potrebbe, ma non può farcela, perché Pioli si ostina a non prendere atto dei propri errori, che tutti commettono come essere umani, ma che si possono superare solo fronteggiandoli. Ricollegandomi al titolo, se Stefano Pioli si ostina a dire che la terra è piatta, quando tutti sanno che è rotonda, non potrà mai circumnavigare il mondo, cioè vincere il campionato, perché avrà paura di precipitare nel vuoto. E badate bene che non sto entrando nel merito degli infortuni muscolari a catena, ai quali Pioli non dovrebbe essere estraneo come responsabile dello staff tecnico e atletico. C'è anche uno staff medico, in effetti, cui chiedere spiegazioni. E badate bene anche al fatto che non sto accusando Pioli dell'acquisto di Mandzikic al posto di Llorente e Pellé, perché non si sa bene chi sia l'autore di questa scelta. Nel dubbio, perché accusare lui?

Bon, andiamo a Firenze, ma tenendo conto che, visto quanto sopra, lo scudetto sarebbe una chimera anche in caso di crollo nerazzurro. In quella ipotesi sarebbe più probabile che vada alla Juventus. Per questo motivo, come ho detto dopo l'Udinese e come avevo detto prima di Milan-Napoli, non disprezzate un eventuale pareggio.
La sosta permetterà di recuperare gli infortunati e la forma di chi è appena rientrato.