In un altro momento, il Zardoronz tifoso rossonero sarebbe stato imbelvito come una jena per il gol convalidato all'Udinese e per l'arbitraggio in generale, gestione VAR inclusa.

Già solo vedendo la dinamica dell'azione, era evidente il mani di Udogie nell'episodio della rete friulana. La palla era più alta rispetto alle anche e, quando Udogie spingeva il braccio in avanti, la palla cambiava direzione. Non c'era bisogno di vedere l'azione rallentata dal basso, che mostra il colpo con l'arto superiore, per annullare il gol. La rete era ictu oculi da non convalidare. Non so cosa abbia detto Guida al microfono durante il check VAR, ma quella rete non può essere stata convalidata per un errore. Non c'erano margini di errore.
C'erano state un paio di lamentele friulane, una sul gol e un'altra nei primi minuti del secondo tempo, però Marchetti aveva fermato un contropiede pericoloso di Messias senza concedere ai rossoneri il vantaggio. E dopo il pareggio friulano il direttore di gara ha arbitrato a senso unico per i bianconeri.
Ce ne sarebbe d'avanzo per dare la colpa del risultato ai distinti signori Marchetti e Guida in cabina VAR, ma il tifoso rossonero Zardoronz si fermerà qui e si concentrerà sull'altra faccia del pareggio ovvero su un altro distinto signore: Stefano Pioli da Parma.
Il distinto signor Pioli non deve potersi nascondere dietro i distinti signori Marchetti e Guida
, anche se Marchetti è lo stesso arbitro che aveva ignorato un clamoroso gomito di Dzeko in Inter-Venezia, convalidando il gol del pareggio nerazzurro, seppure irregolare.
Se non altro, nessuno può accusare Pioli di non averci avvertito di quale sorte malefica ci stava riservando. L'aveva annunciato subito dopo Salernitana-Milan. Dopo il pareggio di Salerno non aveva colpevolizzato i suoi per il mancato raddoppio. Il Milan, secondo il Giulio Cesare della panchina Stefano Pioli, avrebbe solo dovuto gestire meglio la palla (per quasi 90', notate bene... per quasi 90'... un po' come già era accaduto la scorsa stagione contro il Sassuolo al ritorno e nel ritorno di Europa League contro lo United).

E' evidente la dichiarazione di guerra a tutti coloro che lo accusano di essere troppo timido nella gestione delle partite. Una dichiarazione di guerra che sa di Io sono io e voi non siete tubo (lo diceva Alberto Sordi nei panni del Marchese del Grillo, anche se usando un'espressione pià colorita di tubo, una che fa rima con razzo, mazzo o pazzo, per capirci, perl la mia povera mamma non mi avrebbe perdonato se avessi usato l'espressione originale...).
Eh sì, dal 30' p.t. il signor Stefano Pioli, in vantaggio per 1-0, ha frenato i suoi e fatto salire gradatamente la modesta, ma motivata, Udinese. Così facendo, il Napoleone della panchina, ha rischiato seriamente di passare alla storia come Napoleone... ma il Napoleone di Waterloo. Nel concitato finale, quando gli schemi erano saltati, se non fosse stato per l'attenzione di Maignan fra i pali e la grinta dei giocatori, il tecnico rossonero avrebbe avuto sulla coscienza l'ennesimo disastro in partite facili della sua storia in rossonero.
Dopo il match, Pioli, non poteva appellarsi agli errori individuali dei calciatori cattivoni che non mettono la giusta attenzione. Oltre ad accusare l'arbitraggio, quindi, ha incolpato i suoi di aver abbassato troppo il baricentro della squadra. Ma al caro caro caro, e sottolineo caro, signor Pioli, hanno fatto mai notare che con il 4-2-3-1, lunghi lunghi lunghi, se non si va avanti, si finisce per indietreggiare al limite della propria area?
E poi, per continuare ad analizzare la partita, si vedeva che Diaz era inesistente... sì, inesistente cribbio! Proprio come a Salerno. Però il caro caro caro, e sottolineo caro, signor Pioli, lo ha tenuto in campo fino quasi all'80', sperando che facesse qualcosa e dimostrasse che era stato giusto puntare sullo spagnolo tascabile. Ha regalato un uomo per quasi un'intera partita.
Quando un giocatore è inesistente, è come giocare in 10 uomini.
E'  razionale credere che in 10 si possa gestire bene la palla senza pagare dazio?
Non solo, ma quando Diaz è uscito, è entrato Daniel Maldini, che nelle ultime, sporadiche, apparizioni aveva mostrato di creare solo una gran confusione. E' bravo, ma non ha ancora imparato a stare in campo nel calcio professionistico. E' stato razionale introdurre un elemento di destabilizzazione nel momento più difficile del match? 
Non volendo ammettere i suoi errori, come spesso gli è accaduto in passato e gli accadrà ancora in futuro, Pioli si è incartato nei propri sbagli.
Con ogni probabilità, il Milan disputerà due buoni match contro Inter (Coppa Italia) e Napoli, indipentendemente dal risultato. E, pertanto, il signor Pioli tornerà a credere di essere Alessandro Magno
prestato al calcio, se mai avesse cessato di credersi tale. Alla prima occasione, ritorneremo a rimpiangere le occasioni perse.
L'allenatore del Milan si lamenta dell'arbitraggio, ma dimentica che, se la gestione arbitrale è stata oscena, la sua gestione della partita è stata altrettanto oscena.
Il Milan è ancora in vita, ma non per merito di Pioli, bensì innanzitutto grazie giocatori,
che hanno retto in inferiorità numerica (Diaz, come ho sottolineato, è stato nullo per quasi 80', sostituito dal un Maldini ancora peggiore) e neutralizzati dalla tattica attendista imposta dal loro condottiero. Ed è in vita, perché l'Inter ha steccato a sua volta in quel di Marassi. E rimarrà in vita, anche se il Napoli dovesse vincere a Roma con la Lazio, perché il Ciuccio avrà al massimo gli stessi punti del Diavolo. Ma la Juventus può avvicinarsi e i campionati non si vincono solo restando in vita come a Salerno e ieri, bensì riprendendo prima possibile a fare più degli altri.
Pioli, dati alla mano, può ancora vincere Scudetto e Coppa Italia, ma anche se ciò dovesse accadere, resterà sempre una mina innescata e pronta a deflagrare fra le mani rossonere in ogni momento
, perché lo scopo di un tecnico è vincere facendo tesoro degli errori commessi, non di ripeterli ad libitum solo per dimostrare di avere ragione.
Intervistati sul gol del pareggio, Udogie e Cioffi non hanno nascosto un sorrisino e una risatinaAvevano ragione da vendere in saldo. Sapevano di aver pescato il jolly della loro carriera e avevano ogni valido motivo di essere gonfi e pettoruti, come dice il Conte Attilio,  quando immagina l'aria di trionfo di Fra' Cristoforo che ritorna in convento dopo aver affrontato Don Rodrigo. Dovremmo riscoprire "I Promessi Sposi", perché sono un grande romanzo.

Ma arbitro a parte, chiunque può riderti in faccia, se tu gli permetti di farlo, convinto che a Salerno hai perso punti non perché non hai raddoppiato, ma... per la difettosa circolazione del pallone.
Se il Milan dovesse vincere qualcosa, sarà stato solo perché i suoi avversari non hanno saputo approfittare degli improvvisi crolli del Diavolo. E non affatto è la stessa cosa che averci preso!
A discarico di Pioli, va detto che la colpa non è solo sua, ma anche di quella parte di tifosi che continuano a dire che sta piovendo, mentre gli arrivano in faccia sputazzone galattiche. Facendo da clacque al tecnico, non si andrà da nessuna parte.